ARCHITETTURA
Il castello è situato sopra il villaggio di Borgo Faris. È possibile vedere il castello dalla strada statale che da Attimis porta a Faedis.
La fortezza più vecchia sorge su di una collina alta circa 320 m. s.l.m. ed è 25 m. dal castello inferiore. Si possono ancora vedere i resti della torre che misura 9,5 m. per 8 m. formato da pietre squadrate larghe larghe 1,6 m..
La torre è tronca e oggi raggiunge l'altezza massima di 12 m.. Per una migliore difesa la rocca era circondata da più cerchia di mura, che oggi non ci sono più, a parte un tratto situato tra il cstello inferiore e quello superiore. Qui si trova, proprio davanti alla torre, un terrapieno alto circa 5 m. e profondo 1,6 m.. Le fondazioni risalgono al periodo del 1000 d.C..
Accanto al torrione è presente la Chiesa di sant'Osvaldo. L'abside retrostanteè lunga 3-4 m. Ha un diametro che misura 2,55 m. per 2,85 m.. L'interno è dipinto e raffigura i 12 apostoli. Questo affresco risale al 1440.
La chiesa faceva parte di un edificio culturale costruito dopo l'abbandono del castello. Dopo il 1000 nasce una cappella che si trova sul fianco della collina alta 200 m.. Questa cappella è a tre piani e nove vani. I muri periferici sono spessi 8 cm.. Nella cappella sono presenti alcune bifore di gusto gotico-veneziano. Non c'è presenza di legno e ciò fa pensare ad un incendio.
Il castello, in periodo romano, serviva per controllare la strada e poi, nel Medioevo, per unire i castelli di Attimis e Faedis.
La chiesa è lunga 78 m. e larga 16,7m. e l'abside è una circonferenza di 50 m.. Il castello inferiore è largo 9 m., lungo 19,2 m. e alto 17,5 m.. Dietro alla torre è presente una specie di prigione o acquedotto largo 5,1 m. e lungo 4,15 m.. Si è scoperto una specie di edificio, distrutto, a fianco del castello.
STORIA
La storia del castello di Partistagno inizia molto prima del 1096, però si hanno notizie certe solo in questi anni. Nel 1096 Ercole di Partistagno con il comune di Ronchis aiutava 200 ducati per liberare dal carcere, assieme a Tiberio Freschi, Tullio di Partistagno. Forse nel 1130 la moglie, vedova di Purcardo di Moosbrug, regalò il mastio a sua figlia Matilde. Nel 1170 uno dei figli di Matilde, Voldarico e sua moglie Dionet, donarono il castello al Patriarca. Quest'ultimo lo consegnò ai signori di Faedis. Nel 1239, il mastio venne distrutto. I nipoti di Erboedo, Ottaco e Pabilo, rinunciarono alla nomina e nel 1273 morirono. Il Patriarca, allora, cedeva ai signori di Cucagna i loro beni, così facendo, il castello tornava al casato originario
Nel 1275 Tommaso di Cucagna prese il mastio e la borgata sottostante come feudo legale. Agli inizi del 1300 i figli di Tommaso, Niccolò ed Enrico, invasero le campagne cividalesi. Nel 1309, Cividale, per vendetta, incendiò una parte del castello, probabilmente quello inferiore.Nella stessa estate Tommaso e Giovanni se lo spartirono fra di loro.
Nel 1365 Francesco Savorgnano, amico del Patriarca, si schierò contro i Partistagno. Facino di Partistagno dovette sottomettersi al Patriarca Marquado. Nel 1383, Brunetto di Partistagno era prigioniero degli Ungheri e fu riscattato da Giovanni da Zucco. I partistagno nel 1388 fecero pace con i Cividalesi e instaurarono buoni rapporti col Patriarca Giovanni di Moravia. Nel 1391 Nicolò di Cucagna prese cittadinanza Udinese e i Cucagna rientrarono nel ramo dei Partistagno. Nel 1396, infatti, il mastio era abitato da Frasco Schinella di Cucagna.
L'occupazione del castello da parte dei veneziani avvenne nel 1419. L'anno successivo Enrico si alleò con Taddeo d'Este, generale di Venezia. Nel 1500 il castello andò in rovina, ma nessuno sa quando e perchè.
A cura di: Barbara Poiana e Marco Rocco Torna all'intervento precedente