Dopo
il drammatico approdo nell’isola dei Feaci, Ulisse , sfinito si addormenta,
Nausicaa, avvertita in sogno da Minerva si reca con le amiche alla riva del
fiume e dopo aver lavato le vesti giocano a palla. Con le loro grida svegliano
Ulisse, che si copre con un folto ramo e va verso le donne, tutte fuggono tranne
Nausicaa, alla quale l’eroe rivolge parole gentili e chiedendo il suo aiuto.
Ulisse dimostra una profonda conoscenza dell’animo femminile, usa parole ed
espressioni molto dolci che giungono all’animo della fanciulla. La paragona
alla dea Artemide e la fa sentire la più desiderabile e perfetta tra le donne,
conquista la sua fiducia. Nausicaa manifesta un profondo senso di ospitalità ed
è pronta ad aiutarlo.
Arrivato all’isola dei Ciclopi, Odisseo manifesta una certa curiosità di voler conoscere quella terra. Sceglie dodici compagni e con loro va ad esplorare l’isola.
Entrano in una caverna gigantesca dove trovano formaggi dalle grosse dimensioni , i compagni gli consigliano di fare bottino e fuggire, ma egli vuole vedere il ciclope; giunge il mostro Polifemo che invece di essere ospitale divora sei uomini e solo, dopo averlo accecato conficcandogli un palo dalla punta arroventata nell’unico occhio, Ulisse e i compagni riescono a fuggire dalla spelonca, nascondendosi sotto il ventre di grossi montoni. Alle grida di Polifemo accorrono gli altri ciclopi , ma Ulisse usando la forza della sua intelligenza e dell’astuzia, ha trovato il modo di salvarsi dal ciclope, ha detto di chiamarsi Nessuno e così quando Polifemo dice loro che è stato Nessuno ad accecarlo, essi se ne vanno e Ulisse e i suoi compagni possono raggiungere e riabbracciare gli altri alla nave.