Il coordinatore: prof. Angelo GulisanoLe terme
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Monumenti a Sciacca

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Parco delle terme

Parco delle terme

Cripta di San Calogero

Piscine molinelli

Reparto inalazioni

Piscine sulfuree presso il parco delle terme

Le vecchie terme

 

Le Terme di Sciacca hanno origini antichissime. La leggenda vuole che Dedalo in fuga da Creta, fermatosi nelle vicinanze delle grotte vaporose, avendone scoperto l'uso curativo, le sistemasse costruendo l'andro con sedili intagliati nella pietra. La frequentazione delle grotte del Monte Kronio a scopo terapeutico risalirebbe ai greci, quello dello sfruttamento delle acque ai romani, veri realizzatori di una cultura termale. Il fenomeno, alimentato da un'attività di vulcanismo secondario sotterranea, si manifesta in superficie con un ricco patrimonio idro-termale, che fa di Sciacca una stazione termale di primaria grandezza, la cui efficacia terapeutica è oggi ampiamente provata e riconosciuta.

All'interno delle grotte o stufe di San Calogero l'atmosfera, satura di vapore acqueo, raggiunge la temperatura di 40°C. La cura sudatoria è indicata principalmente per i dolori reumatici. Diverse sono le caratteristiche delle acque e le loro proprietà curative. La più importante è l'acqua sulfurea che sgorga dalla Valle dei bagni, che, convogliata nell'antico stabilimento termale di recente restaurato, alimenta delle vasche dove è posto a maturare il fango utilizzato per la fangoterapia.

Nello stesso luogo sgorga la sorgente dell'acqua "Santa", un'acqua minerale considerata un toccasana per la diuresi. Poco distante da lì, vicino al mare, è stato riaperto da qualche anno con una struttura ampia e moderna lo stabilimento dei Molinelli, dove in vaste piscine sono state convogliate le acque salso-bromo-iodiche della vicina sorgente, indicate per i problemi dermatologici. Le Terme rimangono aperte tutto l'anno e le cure si praticano all'interno del nuovo stabilimento sito sul lungomare, sopra la rupe di Cammordino, un promontorio avanzato a strapiombo sul mare. L'edificio è una costruzione tipica del Liberty mediterraneo risalente agli anni trenta, dalle linee morbide e armoniose, che si snodano lungo arcate, pinnacoli, nicchie e fontane.

Il bacino idrotermale di Sciacca è uno dei più interessanti d’Europa sia per l’aspetto idrogeologico, sia per le potenzialità terapeutiche e viene sfruttato per bagni, inalazioni, aerosol, nebulizzazione, fangoterapia e antroterapia.

I vari popoli che si sono succeduti nella nostra contrada hanno dato la giusta importanza alle proprietà curative delle  acque termali di Sciacca. Sono testimonianza il nome stesso che nelle varie epoche diedero alla città: i Greci la chiamarono Thermoi Alabodeis; i Romani confermarono il nome, traducendolo in Aquae Labodes.

Con la caduta dell’impero romano e con le invasioni barbariche, i bagni furono abbandonati e dimenticati. Fu solo con la venuta in Sicilia di San Calogero verso il 530 che le cure termali furono di nuovo praticate; soprattutto le cosiddette “stufe di S. Calogero” che si trovano sul monte Kronio.

Nel Rinascimento la vita brillante e fastosa influenzò l’uso delle terme per cui Sciacca divenne un luogo di incontro e di cura specialmente nei periodi  primaverili e autunnali. In questo periodo la cittadina vantava uno stabilimento splendido per marmi e decorazioni ( le vecchie terme).

Oggi, il nuovo stabilimento delle terme si sviluppa su due piani e si articola attorno a due sale: una di forma semicircolare e una ottagonale con volta a cupola. Al piano superiore si trovano i reparti per le inalazioni e l’aerosol; al piano terra  gli altri reparti.

Le tecniche terapeutiche praticate rappresentano il frutto del notevole grado di progresso tecnologico raggiunto nel campo dello sfruttamento delle acque termali e posseggono ciascuna precise indicazioni e specifiche caratteristiche terapeutiche.

Nella azienda termale sono presenti i seguenti reparti: Ginecologia, Antroterapia, Dermatologia, Fangoterapia, Angiologia, Otorinolaringoiatria, Apparato Respiratorio, Magnetoterapia, Dietologia -Fisioterapia, e Chinesiterapia.

Alle spalle dello stabilimento si apre un bellissimo parco con aiuole, cascate e fontane. Collocate nel parco retrostante il complesso termale vi sono anche due piscine scoperte  alimentate con acqua sulfurea a media temperatura. Esse sono utilizzate sia a scopo ricreativo che a scopo curativo.

Le sorgenti e i fanghi minerali di Sciacca, giudicati tra i più efficaci al mondo, richiamano una sempre più numerosa presenza di studiosi, malati e turisti che praticano delle applicazioni termali a scopo preventivo. Sciacca è una stazione termale di primaria grandezza che risulta sapientemente strutturata per accogliere chi va alla ricerca di salute e relax.

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Le acque: sulfurea, santa, ferrata.

L’acqua sulfurea contenente acido solfidrico  è un’acqua solforosa-sodica. Viene adoperata per bagno, doccia e bibita. Come bibita si dà alla dose di uno o due bicchieri da tavola al giorno. L’acqua sulfurea è un rimedio purgativo, giova nelle affezioni reumatiche croniche e nelle malattie cutanee.

L’acqua santa è un’acqua acidula – alcalina – magnesiaca - ferruginosa, simile per la sua alta proporzione di ossido di litio all’acqua della stazione idrominerale di Vichy in Francia. Viene adoperata soprattutto per bere. S’inizia con un bicchiere e si può arrivare ad un litro. Agisce da dissetante, refrigerante e digestivo. Contiene il solfato di ossido di magnesio, il nitrato di carbonato di potassio, il cloruro e il bicarbonato di litina, il ferro ed il cloruro di sodio. Giova nella forma torpida del catarro cronico dello stomaco e degli intestini, nella renella e calcolosi.

 L’acqua ferrata s’adopera per bere con dose di un solo bicchiere, e si aumenta la quantità tenendo conto del difficile assorbimento dei preparati del ferro.

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 Le stufe di San Calogero

Il Monte San Calogero è alto 395,48 metri sul livello del mare, e si trova a 10 o 45 di longitudine est e a 37 o 24 di latitudine boreale.

La sua formazione geologica si avvicina di più al periodo di transizione che al vulcano primitivo. La sua roccia è prevalentemente di calcare ferruginoso e non si riscontrano rocce e minerali d’origine vulcanica, poiché mancano pozzolane, trachiti, pomici e simili. I minerali predominanti sono lo spato calcare, la silice, l’allumina, la magnesia e l’ossido di ferro in abbondanza. In questo monte vi sono molte caverne.

L’antro che suscita però maggiore attrazione è quello detto “Stufa di San Calogero”. La temperatura varia tra i 36 ei 42 centigradi secondo le stagioni e le ore. Al suo interno si possono osservare lavori di scalpello ed alcune lettere incise illeggibili che lasciano pensare ad un’origine greca e saracena.

Si possono notare dei sedili e dei poggi dove venivano situati gli ammalati. Si vedono anche delle buche dove mettere il braccio o la gamba dell’ammalato per ricevere gli effetti desiderati.

Nel 1880 il Consiglio Comunale di Sciacca incaricava il prof. Silvestro Zinno di stilare un’analisi dettagliata per accertare la composizione chimica delle acque. Se così fosse, il Comune avrebbe preso la decisione di fondare uno stabilimento termale adatto ai bisogni del paese.

Dopo aver compiuto i suoi studi, il prof. Zinno, così concludeva: le affezioni artritiche, reumatiche, e simili, possono essere guarite dai vapori del famoso e sorprendente antro di San Calogero. Indicata per i reumatismi, è benefica anche in alcune nevrosi come: la corèa, nevralgie e sciatica, nonché le dermatosi accompagnate da intenso prurito. La durata delle sedute varia dai dieci ai venti minuti, secondo la tolleranza individuale.

La Stufa di San Calogero può produrre risultati sorprendenti, può liberare l’organismo da qualche principio morbigeno o per scuotere il sistema nervoso. Un contributo alle guarigioni lo dà anche l’aria che si respira sul monte.

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Il nuovo stabilimento termale

Le acque: sulfurea, santa, ferrata.

Le stufe di S. Calogero

 

Stabilimento delle terme

Basilica di S. Calogero

Salone delle terme

Stufa di San Calogero

Reparto inalazioni

Fango terapia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ricerca ed elaborazione della pagina: Romeo Maria, Russo Eleonora, Viviani Federica, Tardo Denise, con la supervisione del prof. Angelo Gulisano

   

Bibliografia: Materiale pubblicitario dell' A.A.C.S.T.; reportage da altri siti web.

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