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AUDIT SISTEMA QUALITA':
Un giorno di ordinaria follia
Questa breve novella racconta la storia di un povero Responsabile dell'Assicurazione Qualità, rappresentanto coatto di una Direzione che non si lascia rappresentare, di un Consulente che non sapeva cosa consigliare, di un Auditor che... (beh, lui non sapeva che mestiere dovesse fare, infatti credeva di dover ascoltare e basta e quindi parlava pochissimo) .
Riferimenti a persone e fatti esistenti sono puramente casuali.

INTRODUZIONE

Era una bella giornata di settembre (Nota dell'Autore: visto che la storia è piuttosto triste non potevo ambientarla anche sotto la pioggia: mi sembrava eccessivo). Nonostante il sole riscaldasse gli uffici della CONFUSION S.p.A., in Azienda si respirava un'aria carica di elettricità e di tensione, tutti si guardavano attorno e sbirciavano dietro le finestre, cercando di darsi un contegno e controllando di aver riordinato correttamente le scrivanie.
Il giorno prima alcuni, dopo vent'anni, avevano scoperto che la loro scrivania era finemente intarsiata con una lavorazione databile attorno ai primi del Seicento, perfettamente conservata negli anni perché protetta da strati di carta.
Altri, purtroppo, erano stati ricoverati a causa dell'intossicazione dovuta alle esalazioni di gas sprigionatosi dopo la rimozione di alcuni documenti ormai decomposti. Altri ancora si erano lasciati sfuggire una lacrima ritrovando un ordine vecchio di ventitré anni, mai evaso, di un Cliente purtroppo già trapassato. Comunque ora le scrivanie erano sgombre ed in mezzo ad esse troneggiava lui, bello, perfettamente rilegato, il MANUALE DELLA QUALITÀ, scortato da un plotone di procedure e la modulistica sulle retrovie.

La Segretaria aveva disposto il corteo di documenti tra due bonsai di plastica, anch'essi spolverati e puliti con l'aria compressa il giorno prima in Officina.
Il Direttore Commerciale, noto uomo di mondo, aveva simulato la pratica di una trattativa con un Cliente del Togo, ma era abbastanza incerto sulla lingua e quindi aveva preparato una finta offerta con solo numeri, l'offerta era comunque firmata e datata e riesaminata con la firma falsa del Direttore Generale.
Il Direttore di Produzione stava sbraitando con il Direttore Acquisti, perché accendendo dopo sei anni il PC che aveva sul tavolo, era apparsa solo una scritta strana (tipo C:\) con una lineetta lampeggiante e basta... era evidente che quel "coso" rappresentava l'ennesima fregatura di quel disonesto di fornitore e di chi lo difendeva all'interno della CONFUSION S.p.A.
Il Capo Officina, invece, sembrava abbastanza normale, tranne che per il colorito cianotico dovuto alla cravatta eccessivamente stretta. Dal taschino spiccava fulgente il suo calibro, riesumato dai tempi dell'Istituto Tecnico e tirato a lucido.
Il Capo Officina perse le staffe solo quando un Operaio del montaggio si mise a fare la majorette con una chiave dinamometrica certificata. I più tranquilli erano gli Amministrativi, per loro non era previsto l'incontro con l'Ispettore e, quindi, si divertivano a sbeffeggiare i colleghi, ma in fondo si sentivano esclusi e quindi avevano fatto richiesta del Manuale della Qualità.A dire il vero il loro Manuale sembrava "il brutto anatroccolo", rilegato dentro ad un raccoglitore con la scritta cancellata "Fatture da 501 a 1000 - Anno 1976".
Tutti si domandavano dove fosse lui, l'Ingegnerino della Qualità; in realtà aveva un nome Ing. Bartolomeo Orso Maria Fabbretti. L'ing. Bartolomeo Orso Maria Fabbretti cercava di darsi un certo tono, forte del suo titolo di studio e di una ipotetica discendenza nobiliare, nonostante ciò, tutti, alla CONFUSION S.p.A., lo chiamavano Pipino.
L'ing. Pipino uscì dall'Ufficio del Direttore Generale, in un evidente stato di ansia e di confusione mentale: aveva appena spiegato al Direttore la Politica della Qualità della Direzione; il Direttore l'aveva letta solo adesso e non gli piaceva per niente, quindi voleva cambiarla.
Per fortuna i vagiti e le lacrime di Pipino l'avevano convinto a desistere. L'Ing. Pipino era madido di sudore freddo, anche la sua ventiquattrore, quella che la nonna gli aveva regalato per la laurea, stava sudando.
Attraversando l'Officina l'attenzione dell'Ingegnere fu colpita da un luccichio anomalo che balenava dal taschino del Capo Officina.
Pochi istanti dopo si sentì un urlo straziante seguito da un tonfo, qualcosa di simile a Willy il Coyote che precipita nel Canyon.
Un attimo dopo il Capo Officina era già al suo fianco e tentava di rianimarlo, sventolandolo con la dispensa sul Primo Soccorso che gli avevano dato durante il corso sulla 626.
Ma l'Ing. Pipino riprese i sensi solo dopo che il Capo Officina ebbe promesso di distruggere il bel calibro dell'Istituto Tecnico che risultava non tarato, non etichettato e non datato.

ARRIVA IL CONSULENTE

Dal vialetto si sentì sopraggiungere una macchina. Man mano che il rombo del motore si avvicinava le orecchie si tendevano sempre più, la CONFUSION S.p.A. sembrava una carovana nel Far West mentre attraversa una gola e tutti cercano di scorgere la penna di un indiano nascosto oltre il bordo della scarpata.
Dietro il cancelletto invece apparve il destriero del Consulente. E’ lui, arrivano i nostri !!!
Il Consulente scese da cavallo ancora avvolto in una nuvola di polvere che rendeva ancor più coreografico il suo arrivo.Entrò in Azienda scrollandosi la polvere di dosso e, sorridendo alla Segretaria, esordì nel suo più raggiante ed accattivante "Salve gente, come va?" Era più sicuro di John Wayne, più affascinante e pieno risorse di Mandrake, più onesto e rassicurante di Superman.
Era perfettamente tranquillo e non sudava (cioè: stava sudando, ma sotto la muta da sub).l'Ing. Pipino gli corse incontro con le braccine sollevate urlando "Mamma Mamma!!!" Dopo un momento, però, Pipino si riprese e, professionalmente, informò il Consulente di aver appena finito di tarare la stilografica.Il Consulente lo guardò affettuosamente "Lo so come ci si sente, ma stai tranquillo... scusa mi assento un attimo."
Il Consulente si allontanò per prepararsi all'incontro con l'Ispettore, si lavò accuratamente le mani, e indossò la sua arma segreta... i guanti con ventose per arrampicata libera sugli specchi (tra gli appassionati di questo sport estremo è soprannominato l'Uomo Ragno, alcuni affermano di averlo visto scalare le vetrate del palazzo dell'ISO).

 

ARRIVA L'ISPETTORE

Il selciato del vialetto di accesso risuonò di un rumore innaturale, una armonica miscellanea dello scalpitio di un cocchio accompagnato da trombe e tamburi e di un canto gregoriano accompagnato da un organo.
Sospeso su una nuvola bianca fece il suo ingresso l'Ispettore.Su precise indicazioni del Direttore Generale entrò in azione il Comitato di Accoglienza: l'Ing. Pipino, carponi, fungeva da scaletta per scendere dalla nuvola, i Dirigenti di primo livello stesero la lingua a terra, i Quadri offrirono bevande per rifocillare l'ospite (tutte le bevande erano state opportunamente addittivate con oppiacei, canapa indiana e camomilla), Impiegati ed Operai intonarono canti di benvenuto.
Dietro saggio consiglio del Consulente, la Direzione evitò di ingaggiare alcune odalische locali, in quanto tale offerta avrebbe potuto essere interpretata come una forma eccessiva di ospitalità, finalizzata ad influenzare il giudizio dell'Ispettore.
Con un gesto appena accennato della mano e con un sorriso molto bonario l'Ispettore zittì la folla festante: "Buongiorno Signori, mi chiamo Vlad il Sanguinario, per non essere formali chiamatemi pure Dracula. Grazie per la calorosa ospitalità a nome mio e dell'Ente che rappresento e, sin da ora, vi ringrazio per la collaborazione" esordì con queste parole.
Alcuni sono sicuri di aver sentito l'ululato di un lupo in lontananza.
Effettivamente l'ambiente si era un po' gelato e, per rompere il ghiaccio, il consulente disse: "Grazie a Lei, faccia come a casa sua, ma... non ci siamo già incontrati presso qualche Azienda?".
Risposta: "Nessun Consulente si ricorda di me... almeno nessuno di quelli vivi".
Questa risposta contribuì ad accentuare una lieve sensazione di panico.
Solo Igor il Magazziniere era contento, immaginava la fine orrenda di Pipino e del Consulente, d'altra parte era stato ricoverato alla neurodeliri dopo aver etichettato tutto il magazzino, pezzo per pezzo e rondella per rondella.
Quasi quasi Igor avrebbe voluto fare l'assistente di Vlad.
Ma il Consulente, sicuro di sapersi accattivare la simpatia di Dracula, gli propose, per la pausa pranzo, di andare a mangiare una fantastica bruschetta strofinata con l'aglio.
Dracula pensò che fosse una battuta.

VISITA ALLA DIREZIONE

"Potrebbe descrivermi la Sua Politica della Qualità?"
Risposta: "L'ho scritta di mio pugno sul Manuale" rispose il mitico Direttore.
Sospiro di sollievo di Pipino e grande cenno di assenso del Consulente dietro le spalle di Vlad.
"Ma non se la ricorda a memoria?" insistette Vlad. Risposta, guardandolo negli occhi: "No sono smemorato, mi dimentico anche di pagare le fatture degli enti Certi ficatori.
Vlad diventò verde, il Consulente fece un altro segno di assenso, "... ed anche quelle dei Consulenti" aggiunse il Direttore.
Anche il Consulente diventò verde.

VISITA AL COMMERCIALE

Un post-it formato tovaglia indicava la sezione del manuale relativa al riesame del contratto. "Desidererei "vedere un'offerta fatta ad un Cliente". "Pronto: eccone una fresca fresca di oggi, si tratta di un Cliente importante nel Togo... sa stavamo lavorando come se niente fosse ."
Pipino era color giallo limone.
Dracula rigirò l'offerta e sibilò: "Qui non si capisce niente!".
Il simpatico Commerciale, noto uomo di mondo, rispose ammiccando: "Lo sa anche lei come si fanno le offerte:è fondamentale che non si capisca niente!".
Con un ghigno, Vlad vergò una croce sulla sua check list.
Il lupo ululò in lontananza.
Il Consulente tentò un recupero: "Guardi che l'Azienda soddisfa sempre le esigenze, espresse ed inespresse, dei Clienti ".
Risposta del vampiro: "Come misurate la soddisfazione del cliente?" rivolto a Pipino, il quale balbettò qualcosa di incomprensibile relativamente al riesame della Direzione.
Senza perdersi d'animo, il Consulente intervenne: "Contano i biglietti di Natale dei Clienti" La partita tra i due assunse toni epici: Vlad, guardandolo negli occhi, disse: "... l'evidenza documentale? ".
"... l'archivio è in portineria" .
Il Consulente evitò la non conformità, spacciando la collezione di biglietti e cartoline del figlio del portiere per l'archivio dei preziosi documenti di registrazione.
Vlad, triste, cancellò la croce: dovette arrendersi di fronte all'evidenza documentale.
Il Consulente cercò di cambiare discorso: "Simpatica l'idea di mettere le croci per segnare le non conformità!".
"Mi ricordano casa..."
fu la risposta.
Il lupo ululava, mentre Pipino aveva dei crampi allo stomaco così forti che sembrava una clessidra.

VISITA ALL'UFFICIO TECNICO

Dracula entrò in Ufficio Tecnico preceduto da una folata gelida di vento, che scompigliò tutti i disegni sul tavolo.
Dal polverone emerse il Progettista, che esordì in questo modo: "Aspetti che Le faccio un po' di spazio.. . qui si lavora sempre in mezzo al casin... cioè... Vlad chiese con fare bonario: "Potrei vedere l'ultima pratica di progetto?".
Il Progettista, che come tutti i suoi colleghi, era famoso per diplomazia e senso del momento rispose:
"L'ultima? Guardi che roba... noi facciamo biciclette e mi hanno chiesto di progettare una carriola".
A Vlad luccicarono i canini; al Consulente venne voglia di fare una eliocopia del Progettista, a Pipino scoppiarono le ghiandole surrenali, ma il grande afflusso di adrenalina gli fece rispondere: "I dati e i requisiti di base sono chiari, il Commerciale vuole una bicicletta con una sola ruota anteriore, senza cinematismi per la trazione e con un ampio cestino per il trasporto di oggetti vari .
Anche Vlad ci aveva creduto, il Consulente era commosso: in fondo quel ragazzo era la sua creatura e stava venendo su proprio bene.
Ma Dracula insistette: "... le verifiche di progetto?". L'Ing. Pipino, estraendo lo scontrino del panino con la mortadella, che il Progettista aveva comprato per la merenda, squittì: "... mediante calcoli alternativi..."
Vlad era al limite e, prima di addentare Pipino, chiese con la voce strozzata: "Come state validando questo progetto?".
Riapparve il Progettista da dietro il CAD: "Vede l'impalcatura attorno alla villetta del Direttore? Vicino all 'impalcatura un nostro Collaudatore sta facendo le prove su un prototipo".
In lontananza il manovale con la carriola si sentiva stranamente osservato.
Vlad continuò imperterrito: "Cosa mi dice del riesame?".
"Prima di consegnare il prototipo in cantiere abbiamo fatto una riunione con tutto lo staff per verificare che i risultati fossero concordi con le richieste iniziali"
disse Pipino, indicando la foto della cena aziendale scattata Otto anni prima.
Vlad si arrese "... approfondiremo questo tema durante una eventuale visita successiva"

VISITA IN PRODUZIONE

Il Capo Officina era commosso, dopo diciassette anni finalmente qualcuno degli Uffici entrava in Officina.
Gli Operai indossavano tute fiammanti appena distribuite, Vlad notò immediatamente qualche piccola confusione nelle taglie ma, non essendo l'eleganza uno specifico requisito, tacque. Venne fatto un primo giro per rendersi conto del processo produttivo, tutti erano stati addestrati a fingere di lavorare come niente fosse... i robot fischiettavano e scambiavano quattro chiacchiere con le macchine utensili.
L'attenzione di Dracula venne attratta da una cassa: "Cosa c'è dentro?".
Il Capo Officina colse l'occasione al volo "Dai, apriamola, . .. sono sei anni che hanno messo qui questo investimento strategico in tecnologia".
Si fermarono solo quando, leggendo il Manuale d'Uso e Manutenzione, scoprirono che poteva essere aperto solo da un nucleo speciale di artificieri. Vlad si guardò attorno e scelse tra gli Operai la sua vittima.
Il Nino, detto amichevolmente Sgrunt, stava tirando martellate furiose su una lamiera.
"Le hanno illustrato la Politica della Qualità?" chiese Vlad.
"No".
"Le hanno detto almeno qualcosa sul Sistema Qualità?".
"No".
"Ma Le hanno dato delle istruzioni operative?". "No".

Pipino ed il Consulente si resero conto che la cosa migliore era il silenzio.
"Ha i disegni di quello che deve fare?". "Quelli sì, certamente!".
Grande sospiro di sollievo.
"Posso vederli?".
Sgrunt si tuffò nell'armadietto e consegnò a Vlad una serie di pubblicazioni, caratterizzate dal più evidente contenuto osceno.
Vlad non mollò la preda: "... insomma, voglio capire il lavoro che fa e come lo controlla". La domanda, finalmente chiara, ebbe lo stesso effetto del bacio che trasforma la bestia nel principe. Sgrunt fu avvolto da una luce e riapparve indossando il camice candido della NASA. Sgrunt presentò nell'ordine:
- l'analisi funzionale del prodotto,
- la descrizione del metodo di scelta dei materiali,
- le tolleranze e gli accoppiamenti dei componenti,
- la descrizione di tutti gli accorgimenti costruttivi,
- l'analisi delle modalità di guasto e degli effetti.
Vlad era stupefatto: "L'analisi delle modalità di guasto? ... allora Lei fa anche la FMEA?".
"No: sono solo un Operaio!".

VISITA AL CONTROLLO QUALITA'

L'uomo del Controllo Qualità, detto il Texano per la sua malleabilità nel dare giudizi e comunicarli, guardò con odio il trio Vlad, Pipino e Consulente. Per lui rappresentavano l'Assicurazione Qualità che, gli era stato spiegato, era qualcosa di più del Controllo Qualità, perché c'era scritto nella ISO9000.
Di conseguenza si era trovato Pipino come Capo. Effettivamente lui era il giudice e giustiziere, onesto ma senza pietà, di tutti i lotti di produzione e di approvvigionamento, conosceva i processi produttivi interni e dei fornitori e, come un vero Cowboy, sapeva riconoscere il bene dal male.
La parte relativa alle prove controlli e collaudi passò senza problemi grazie alla competenza del Texano.
"Posso vedere la strumentazione che lei utilizza?" chiede Vlad.
Il Texano guardò Vlad negli occhi con durezza: "Se ti azzardi a toccare i miei strumenti ti strappo i canini e te li infilo nelle orecchie".
Il vampiro diventò ancora più pallido, il lupo in lontananza si mise a uggiolare.
Pipino ed il Consulente si avvicinarono a Vlad per rinfrancarlo.
Il Consulente sussurrò a Vlad: "Vacci piano perche' quello non scherza" e gli mostrò gli scalpi di quelli che avevano tentato di convincerlo a chiudere un occhio su un lotto difettoso.
"Posso cortesemente vedere le verifiche di taratura degli strumenti?".
Rapido come un fulmine il Texano estrasse alcuni raccoglitori che contenevano tutte le prove fatte dal dopoguerra in poi (i bombardamenti avevano distrutto il vecchio archivio).
Vlad si era ripreso "Voglio vedere le procedure di taratura!".
"... per favore..."
puntualizzò il Texano.
Il Texano riuscì a dare la dimostrazione scientifica della possibilità di tarare un calibro utilizzando la coda di un serpente a sonagli che aveva appena strangolato.
Vlad il vampiro non poteva ammettere la sconfitta, quindi scovò un metro in un cassetto "... e questo:.... quanto è lungo?".
Il Texano fece una pausa ad effetto e sibilò: "Dipende..." mentre caricava la sua Colt 45 con proiettili di argento.
Vlad digrignò i denti, il lupo ricominciò ad ululare, il Consulente e Pipino incrociarono due calibri per farne una croce.
Vlad isterico urlò: "Non dipende da niente! Voglio verificare la catena metrologica con la quale ha deteminato l'incertezza dello strumento!"
Il Texano aggiustò il cinturone e rispose: "Dipende dalla velocità relativa degli osservatori, secondo le notissime leggi della relatività".
La mano scattò fulminea e due proiettili d'argento sibilarono a un decimo di millimetro dalle orecchie di Vlad.

RIUNIONE FINALE

Sul davanzale della sala riunioni una giovane coppia di avvoltoi cominciò a costruire il nido mentre tutto lo staff passeggiava nervosamente in attesa del verdetto.
Il Commerciale azzardò una battuta: "in fondo io volevo solo il marchietto ... mal che vada potremmo sempre sponsorizzare una squadra di bocce per farci pubblicità".
Venne subito dato in pasto agli avvoltoi. Entrò Vlad il Vampiro con un ghigno stampato sul volto e un verbale sottobraccio alto quanto l'Enciclopedia Britannica.
"Prima di tutto voglio ringraziare tutti per la collaborazione dimostrata" esordì Vlad "... passiamo ora alla lettura delle anomalie riscontrate ". Iniziò lentamente una litania che solo saltuariamente veniva interrotta dal rantolo di qualche Responsabile che stava tentando il suicidio. Sei ore dopo i superstiti, umiliati e prostrati, desideravano solo che quel linciaggio morale avesse termine.
Solo il Direttore sembrava impassibile, dormiva. "... concludendo: ritengo di poter suggerire al Comitato di Certi ficazione l'emissione del certificato, in quanto siete stati abilissimi a non farmi vedere quello che fate e a farmi vedere quello che non fate" terminò Vlad mentre il lupo ululava alla luna.
"Comunque ci rivedremo...!".

 

Autore: Ing. Renato Fabbri - Consulente Senior Partner CUBO s.r.l.