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PRINCIPALI FATTI DI CUI CI SIAMO OCCUPATI NEL CORSO DEL 2007

 

 Pubblicità regresso  A Cento il 1° convegno delle associazioni aderenti alla Carta Europea della sicurezza stradale

 C'è chi la pensa diversamente Dibattito sul fotored? tutti sordi  Scaricabarile di Ferragosto  Pantalone e l'insicurezza stradale

Pubblicità Lancia Ypsilon ICE sul telefonino per le emergenze  "no alcol .. no bollo": informazione a senso unico

 Ministro Di Pietro: collaboriamo?  Il trauma può dare una marcia in più nella vita?  Invocazione al Padreterno

 Da castello d'Argile educazione stradale ed appello per la settimana mondiale della sicurezza stradale

 Fate circolare queste informazioni se vi sta a cuore l'incolumità delle vostre famiglie

 Critiche e proposte sulle stragi del sabato sera  Perchè non accettiamo inviti da certe trasmissioni TV

Stragi del sabato sera: 4 vite spezzate a Cattolica sulla SS16  Rimini ancora maglia nera

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Dicembre 2007 è tempo di bilanci e riflessioni. L'attività che svolgiamo nei territori più vicini alla nostra sede associativa può ancora avere una qualche incisività nella prevenzione degli incidenti stradali? A tale proposito le nostre perplessità si sono accresciute ed è emblematico l'esito ottenuto dalla seguente iniziativa:

Il 27/07/2007 abbiamo protocollato presso il comando dei Vigili Urbani dell'Unione dei Comuni del Rubicone una richiesta d'intervento (integrata da materiale fotografico) per accertare ed eventualmente sanzionare la presenza di segnaletica e pubblicità stradale non conforme alle prescrizioni del Codice della strada. Il 12/10/2007 abbiamo anche presentato al riguardo uno specifico esposto alla Procura della Repubblica. Gli organi d'informazione locale hanno dimostrato scarso interesse su un argomento che potrebbe chiamare in causa responsabilità riconducibili agli Enti gestori delle strade ed a chi è tenuto a fare rispettare il Codice della strada. Nostro malgrado, al momento attuale non possiamo fare altro che prendere atto della situazione. Nessuno sembra vedere, ma ecco alcune delle foto (pubblicità intorno a rotatoria, pubblicità aziendale alla base di un segnale di stop e chiosco vendita posizionato su pista ciclabile in rotatoria) che integravano la nostra segnalazione. Più in basso riportiamo un estratto dell'art. 23 del Codice della strada:

 

Art. 23 - Pubblicità sulle strade e sui veicoli

1. Lungo le strade o in vista di esse è vietato collocare insegne, cartelli, manifesti, impianti di pubblicità o propaganda, segni orizzontali reclamistici, sorgenti luminose, visibili dai veicoli transitanti sulle strade, che per dimensioni, forma, colori, disegno e ubicazione possono ingenerare confusione con la segnaletica stradale, ovvero possono renderne difficile la comprensione o ridurne la visibilità o l'efficacia, ovvero arrecare disturbo visivo agli utenti della strada o distrarne l'attenzione con conseguente pericolo per la sicurezza della circolazione; in ogni caso, detti impianti non devono costituire ostacolo o, comunque, impedimento alla circolazione delle persone invalide. Sono, altresì, vietati i cartelli e gli altri mezzi pubblicitari rifrangenti, nonché le sorgenti e le pubblicità luminose che possono produrre abbagliamento. Sulle isole di traffico delle intersezioni canalizzate è vietata la posa di qualunque installazione diversa dalla prescritta segnaletica.

4. La collocazione di cartelli e di altri mezzi pubblicitari lungo le strade o in vista di esse è soggetta in ogni caso ad autorizzazione da parte dell'ente proprietario della strada nel rispetto delle presenti norme. Nell'interno dei centri abitati la competenza è dei comuni, salvo il preventivo nulla osta tecnico dell'ente proprietario se la strada è statale, regionale o provinciale.

6. Il regolamento stabilisce le norme per le dimensioni, le caratteristiche, l'ubicazione dei mezzi pubblicitari lungo le strade, le fasce di pertinenza e nelle stazioni di servizio e di rifornimento di carburante. Nell'interno dei centri abitati, limitatamente alle strade di tipo E) ed F), per ragioni di interesse generale o di ordine tecnico, i comuni hanno la facoltà di concedere deroghe alle norme relative alle distanze minime per il posizionamento dei cartelli e degli altri mezzi pubblicitari, nel rispetto delle esigenze di sicurezza della circolazione stradale.

7. È vietata qualsiasi forma di pubblicità lungo e in vista degli itinerari internazionali, delle autostrade e delle strade extraurbane principali e relativi accessi. Su dette strade è consentita la pubblicità nelle aree di servizio o di parcheggio solo se autorizzata dall'ente proprietario e sempre che non sia visibile dalle stesse. Sono consentiti i cartelli indicanti servizi o indicazioni agli utenti purché autorizzati dall'ente proprietario delle strade. Sono altresì consentite le insegne di esercizio, con esclusione dei cartelli e delle insegne pubblicitarie e altri mezzi pubblicitari, purché autorizzate dall'ente proprietario della strada ed entro i limiti e alle condizioni stabilite con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. (1)

11. Chiunque viola le disposizioni del presente articolo e quelle del regolamento è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 357,43 a euro 1.432,99.

12. Chiunque non osserva le prescrizioni indicate nelle autorizzazioni previste dal presente articolo è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 143,19 a euro 572,76.

13. Gli enti proprietari, per le strade di rispettiva competenza, assicurano il rispetto delle disposizioni del presente articolo. Per il raggiungimento di tale fine l'ufficio o comando da cui dipende l'agente accertatore, che ha redatto il verbale di contestazione delle violazioni di cui ai commi 11 e 12, trasmette copia dello stesso al competente ente proprietario della strada. (1)

13-bis. In caso di collocazione di cartelli, insegne di esercizio o altri mezzi pubblicitari privi di autorizzazione o comunque in contrasto con quanto disposto dal comma 1, l'ente proprietario della strada diffida l'autore della violazione e il proprietario o il possessore del suolo privato, nei modi di legge, a rimuovere il mezzo pubblicitario a loro spese entro e non oltre dieci giorni dalla data di comunicazione dell'atto. Decorso il suddetto termine, l'ente proprietario provvede ad effettuare la rimozione del mezzo pubblicitario e alla sua custodia ponendo i relativi oneri a carico dell'autore della violazione e, in via tra loro solidale, del proprietario o possessore del suolo. Chiunque víola le prescrizioni indicate al presente comma e al comma 7 è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 4.000 a euro 16.000; nel caso in cui non sia possibile individuare l'autore della violazione, alla stessa sanzione amministrativa è soggetto chi utilizza gli spazi pubblicitari privi di autorizzazione. (2) (3)

13-quater. Nel caso in cui l'installazione dei cartelli, delle insegne di esercizio o di altri mezzi pubblicitari sia realizzata su suolo demaniale ovvero rientrante nel patrimonio degli enti proprietari delle strade, o nel caso in cui la loro ubicazione lungo le strade e le fasce di pertinenza costituisca pericolo per la circolazione, in quanto in contrasto con le disposizioni contenute nel regolamento, l'ente proprietario esegue senza indugio la rimozione del mezzo pubblicitario. Successivamente alla stessa, l'ente proprietario trasmette la nota delle spese sostenute al prefetto, che emette ordinanza - ingiunzione di pagamento. Tale ordinanza costituisce titolo esecutivo ai sensi di legge (2).

Il 24/11/2007 si è tenuto a Cento (FE) il primo convegno nazionale tra le associazioni aderenti alla Carta Europea della Sicurezza Stradale. L'impegnativo lavoro organizzativo è stato curato dall'infaticabile Dr. Luigi Ciannilli, presidente del Comitato per la sicurezza stradale "F. Paglierini". L'associazione PU.RI non ha potuto presenziare ai lavori, ma ha fatto mettere agli atti il seguente documento: "In Italia il mondo del volontariato impegnato sul fronte della sicurezza stradale viene spesso scoraggiato ed avversato dalle Istituzioni più direttamente interessate. Certi sodalizi rappresentano vere e proprie spine nel fianco, poichè rilevano e denunciano anche le gravi responsabilità istituzionali per i tanti omicidi stradali che funestano la nostra società. A differenza di quanto avviene nei confronti di associazioni operanti in altri settori, raramente viene loro riconosciuta la dignità di interlocutori validi, preferendo semmai promuovere e valorizzare molte delle loro iniziative vengono ignorate e/o boicottate e vengono addirittura promossi, valorizzati e sostenuti organismi no profit "concorrenziali" più influenzabili.

Se un convegno come quello realizzato a Cento tra gli aderenti alla Carta Europea per la sicurezza stradale non fosse stato promosso dal mondo del volontariato più indipendente, ma da altri soggetti più compiacenti, il Dr. Luigi Ciannilli non avrebbe dovuto affrontare certe difficoltà organizzative (carenza di fondi per la realizzazione della manifestazione, latitanza dei personaggi pubblici di maggiore spicco, eccetera). Per fermare l'ignobile strage stradale che insanguina le strade italiane bisognerà dare un significato concreto al principio secondo cui chi si trova nelle condizioni d'intervenire per arginare l'emergenza dell'invalidità e mortalità sulle strade ha il dovere civile e morale di farlo, rendendosi altrimenti complice responsabile delle conseguenze.

In questi ultimi anni ho purtroppo imparato che è meglio non nutrire eccessive aspettative sulla collaborazione e sui sostegni di provenienza istituzionale. In questo modo si evitano cocenti delusioni e si apprezzano maggiormente i rari casi in cui si ottiene qualche forma di solidarietà.

Questo stato di cose implica però pesanti ripercussioni sullo sviluppo e sull'efficacia delle iniziative messe in campo dalle associazioni più indipendenti che si occupano di sicurezza stradale. Ai loro danni viene spesso praticata una vera e propria "pulizia etnica", poichè con le armi dell'indifferenza e della discriminazione si uccidono i loro entusiasmi e la loro carica vitale. Con un senso di impotenza ho dovuto assistere alla ripugnante agonia di tanti motivati sodalizi giovanili costituitisi spontaneamente dopo una tragedia stradale in cui qualche ragazzo aveva perso la vita. Al loro nascere questi sodalizi vengono accolti con paternalistica simpatia, ma non appena osano puntare il dito su qualche responsabilità istituzionale, l'ambiente circostante diventa per loro minaccioso ed ostile, come se si trovassero nel mezzo di una palude carica di insidie.

Anche l'associazione PU.RI (Punto Riferimento familiari vittime) ha dovuto fare i conti con questa occultata realtà ed è stata indotta a ridimensionare drasticamente alcune delle proprie attività più "qualificanti". Pur essendo stata probabilmente la prima associazione in Italia (sin dal 1998) a svolgere lezioni di educazioni stradale all'interno delle scuole, avvalendosi della collaborazione di alcuni ragazzi disabili, familiari ed amici di vittime della strada, la richiesta presentata ai sensi dell'art. 230 del codice della strada per d'inserimento nell'elenco delle associazioni con comprovata esperienza in materia di sicurezza stradale, non ha ancora ricevuto risposta da parte del Ministero delle Infrastrutture. Pertanto gli incontri svolti nelle scuole risulterebbero estranei all'attuale ordinamento didattico, a meno che non ci sia la presenza di altri soggetti abilitati (forze dell'ordine, insegnanti interni, eccetera). Proprio per questo motivo l'associazione PU.RI ha drasticamente ridimensionato questo genere di attività, che avrebbe sicuramente rivestito un ruolo importante nella lotta contro il bullismo scolastico e stradale. Per dare un'idea parziale sulla professionalità e sul coinvolgimento giovanile che contraddistinguono l'attività associativa, segnalo con orgoglio ciò che è successo durante il 5° ed ultimo convegno "Primaepoi", quando la lezione di educazione stradale fu attivamente seguita (in orario scolastico) da più di 600 studenti. E' stata forse la più imponente ed importante lezione di educazione stradale mai svoltasi sul territorio nazionale, ma fu snobbata sia dagli organi d'informazione che dai rappresentanti istituzionali invitati a partecipare.

Il mondo del volontariato, soprattutto se giovanile, può fornire un contributo determinante nel perseguimento degli obiettivi 2010 fissati dalla Carta Europea della sicurezza stradale, ma è indispensabile un'azione sinergica di tutte le forze in campo. Scoraggiare od emarginare il mondo del volontariato più motivato significa anteporre alla sicurezza stradale altre sospette priorità.

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Il 04/10/2007 abbiamo inviato la seguente email per i servizi diffusi dalle emittenti televisive "Novarete" e "7 Gold": Ieri sera alcuni canali appartenenti al Vostro gruppo hanno mandato in onda le interviste fatte ad alcuni rappresentanti Istituzionali della regione Emilia Romagna a commento dello stato di INsicurezza delle nostre strade. Nel rammentare che la Regione Emilia Romagna è ai vertici della classifica nazionale per vittime della strada (la premessa era doverosa), che nella stessa Regione le associazioni di volontariato più autonome ed impegnate sul fronte della sicurezza stradale vengono troppo spesso scoraggiate od emarginate nello svolgimento delle loro attività di utilità sociale, che i ritardi accumulati e le incapacità dimostrate sul campo nell'affrontare questa terribile emergenza regionale si sta pagando in vite umane e famiglie disastrate, che certe iniziative accattivanti strombazzate ai quattro venti servono a nostro parere più per la raccolta di consensi che per fermare la strage stradale (un esempio tra tutti è il progetto di legge regionale "No alcol, no bollo" richiamato in trasmissione, con il quale si sottrarrebbero preziose risorse alla lotta contro l'insicurezza stradale attraverso una immorale aberrazione giuridica che andrebbe a premiare chi rispetta la Legge), eccetera, eccetera, eccetera, come meglio descritto sui siti http://puri.135.it (significativo e pertinente è il link "bavaglio") e http://cnoss.135.it . Visto che sulle emittenti del vostro gruppo sono state programmate diverse trasmissioni sulla sicurezza stradale regionale, Vi chiediamo di raccogliere anche la nostra voce "stonata" per poter fornire un'informazione più completa e corretta degli argomenti trattati. Purtroppo la disinformazione può anche uccidere, ma in tanti non ne sono neppure consapevoli.

SI E' ANCORA IN ATTESA DI RICEVERE RISPOSTA E TUTTO CIO' LA DICE LUNGA SULL'OBIETTIVITA' DELL'INFORMAZIONE REGIONALE

 Il 27/09/2007 abbiamo inviato al Comitato per la sicurezza stradale "F. Paglierini" il seguente messaggio intitolato "colpevoli silenzi": Sono stato informato sul buon esito della vostra assemblea annuale e ne sono veramente felice, perchè per contrastare il massacro stradale che ogni giorno si consuma sulle strade è indispensabile mettere in campo iniziative sinergiche e collaborative da parte di tutti i soggetti interessati. Mi ha fatto piacere sapere che la vostra assemblea è stata molto partecipata, anche dalla gente comune. Sono convinto che i risultati che avete conseguito produrranno ben presto un miglioramento della sicurezza stradale locale. L'istituzione di un centro d'ascolto coordinato dalla Prefettura di Ferrara, in cui confluiranno le segnalazioni riguardanti le insidie stradali presenti sul territorio, rappresenta sicuramente un modo "serio" di affrontare il problema.

Nel territorio in cui ha sede la nostra associazione purtroppo tira un'aria diversa, nè ci sono prospettive ottimistiche di cambiamento. Con il comunicato stampa di ieri (riportato in calce) ne ho avuto l'ennesima conferma, poichè nessun organo d'informazione locale (Corriere Romagna, La Voce ed il Resto del Carlino redazioni di Cesena) ha dedicato un solo rigo alla proposta di promuovere un dibattito pubblico sugli argomenti segnalati. Tra le finalità non dichiarate di tale proposta c'era anche la verifica preliminare della solidarietà e del sostegno che avrebbero fornito gli organi d'informazione nel coinvolgere istituzioni e cittadinanza. Purtroppo, come tu stesso hai verificato in occasione dei convegni che in passato abbiamo organizzato sulla sicurezza stradale, l'indifferenza che le nostre associazioni di volontariato raccolgono proprio nella zona che si pone ai vertici della classifica nazionale della mortalità stradale non teme concorrenza. Ciò significa che un'analoga iniziativa da parte dell'Associazione PU.RI verrebbe circondata da un asfissiante muro di gomma, perciò è meglio impiegare tempo ed energie altrove. Nelle prossime settimane l'attività organizzativa e logistica riguardante il prossimo convegno nazionale tra gli organismi Italiani che hanno aderito alla Carta Europea della Sicurezza Stradale sarà molto impegnativa. Se i nostri quotidiani contatti telefonici si dimostrassero insufficienti e ritenessi utile una mia trasferta a Ferrara non esitare ad interpellarmi.

COMUNICATO STAMPA DEL 26/09/2007 INVIATO A TRE COMUNI DELLA VALLATA DEL RUBICONE ED AI GIORNALI LOCALI:

Nel comune di San Mauro Pascoli i semafori "intelligenti" collocati nei punti in cui in passato si sono verificati diversi incidenti mortali, sono stati distrutti per ben tre volte in questi ultimi mesi. Questi atti vandalici, anche se riconducibili all'imbecillità di pochi individui, denotano un livello culturale allarmante nei tre Comuni dell'Unione del Rubicone. In un territorio nel quale spesso si dimostra scarsa considerazione e rispetto nei confronti delle vittime della strada, dei loro familiari e delle associazioni che li rappresentano, non c'è da stupirsi se si verificano atti irresponsabili che compromettono la sicurezza stradale, raccogliendo, tra l'altro, una solidarietà molto diffusa. Già in passato abbiamo proposto di promuovere dibattiti ed azioni si sensibilizzazione su quei temi d'attualità che compromettono la serenità delle famiglie nel loro vivere quotidiano. Sono senz'altro apprezzabili le manifestazioni culturali o i processi a personaggi storici del passato, ma i problemi che assillano la comunità locale non possono essere risolti solo con sporadici dibattiti nelle alte sfere, poichè la loro risoluzione dipende soprattutto dal coinvolgimento dei cittadini. Proponiamo perciò la promozione di un dibattito pubblico sulla sicurezza stradale locale, sui semafori intelligenti abbinati ai fotored e sulla sicurezza delle famiglie in senso generale. Se riteneste la proposta degna di attenzione, potrete contare sulla nostra motivata e convinta collaborazione.

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 Il 15/08/2007 il clima festaiolo del Ferragosto è stato offuscato da numerose notizie riguardanti il Far West stradale. Incidenti mortali, scarcerazioni facili, insidie stradali, statistiche ad effetto ed opinioni a confronto sono balzati agli onori della cronaca. Sul territorio Riminese, capitale dei vacanzieri, nella settimana che ha preceduto il Ferragosto si sono consumate tantissime tragedie stradali ed i giornali hanno lanciato preoccupanti gridi d'allarme. E' stato un vero e proprio massacro annunciato per il quale si è aperta la caccia ad un capro espiatorio, ma le cause che lo hanno determinato sono state molteplici. La disinformazione praticata nel corso degli anni dagli organi d'informazione locale a nostro giudizio è senz'altro tra queste cause e per rendersene conto basta consultare il link BAVAGLIO su questo stesso sito.

Il 07/08/2007 abbiamo attivamente collaborato alla diffusione del seguente messaggio CNOSS, in merito al Decreto Legge Ferragostano che inasprisce le sanzioni per violazioni del Codice della Strada: Cambia il maestro, ma la musica è sempre la stessa, anche quando si suona a morto per i tantissimi figli, familiari ed amici che, in nome della fatalità o del destino, incontrano la morte od una grave disabilità sulle insidiose strade del Bel Paese.

Il problema dell'incidentalità stradale non può essere affrontato con scelte parziali e di comodo, che, pur di salvare faccia e portafoglio, distolgono l'attenzione dalle proprie responsabilità per scaricarle su altri. Il recente Decreto Legge del Governo è principalmente incentrato sulle sanzioni a carico dei conducenti che non rispettano il Codice della Strada, ma, come con la patente a punti, non appena sarà smaltito l'effetto deterrente del primo momento, le terrificanti statistiche Italiane di mortalità e disabilità stradale torneranno purtroppo ai numeri della vergogna (che nessuno peraltro conosce esattamente, in quanto in Italia si continua a dare i 'numeri' non le 'cifre'). Anche uno sprovveduto capisce che il provvedimento appena varato non avrà costi significativi per il bilancio dello Stato, che anzi conseguirà maggiori introiti dalle sanzioni. Se ci fosse stata la reale volontà di porre fine a questo ignobile massacro, gran parte di ciò che gli utenti della strada pagano (bolli auto, tasse sui carburanti, pedaggi, sanzioni e balzelli vari) verrebbe destinato all'effettivo miglioramento della sicurezza stradale e non a tappare i vari buchi di bilancio.

Perchè si continua a non applicare alcuna sanzione a carico degli Enti gestori delle strade che non rispettano il Codice della strada, al pari degli utenti indisciplinati? Perchè non si destinano maggiori risorse alle forze dell'Ordine per l'ammodernamento delle dotazioni, per la loro gestione ordinaria (alcune autovetture non vengono utilizzate per carenza di fondi da destinare all'acquisto del carburante o a riparazioni), per l'acquisto di etilometri (si inaspriscono le sanzioni senza preoccuparsi dei controlli), per la riorganizzazione degli organici e delle loro competenze? Quando si riconoscerà adeguata dignità al valore della vita degli utenti della strada ed all'attività di tutti coloro che perseguono disinteressatamente la riduzione dei numeri della strage ed il sostegno delle vittime e dei disabili della strada?

Invece, con la collaudatissima arte dello scaricabarile, incombenze ed oneri di varia natura vengono scaricati sui cittadini sudditi, sulle discoteche, su una serie di altri operatori comerciali, sulle amministrazioni pubbliche decentrate, sulla Sanità Pubblica, sulle forze dell'ordine e perfino, paradossalmente, su ... chi rimane vittima di un incidente stradale. Fare in modo che si prenda consapevolezza di questo stato di cose non significa gufare; semmai è complice della strage chi fa spallucce (fino a quando non vive in prima persona una tragedia stradale) o chi fornisce una visione distorta della realtà.

Il 27/07/2007 abbiamo protocollato presso il comando dei Vigili Urbani una richiesta d'intervento per accertare l'esistenza di eventuali violazioni dell'art. 23 del Codice della Strada. La segnalazione, corredata da 16 fotografie esplicative, riguardava la segnaletica stradale ed alcuni cartelli pubblicitari posti sul ciglio della strada. Il testo integrale del documento è consultabile su questo stesso sito nella pagina "Struzzi su strada" al link "senza timori reverenziali".

 Il 04/07/2007 abbiamo fatto la conoscenza diretta della Fondazione Michele Di Salvia di Sannicandro (FG). L'incontro è stato cordiale e molto costruttivo, come quando si incontrano amici di vecchia data. Non abbiamo potuto presenziare alla cerimonia d'inaugurazione del nuovo sodalizio, ma abbiamo già creato le basi per una stretta collaborazione.

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 Il 20/06/2007 abbiamo richiesto alla casa automobilistica Lancia, assieme all'Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada (AIFVS), Coordinamento Nazionale Organismi Sicurezza Stradale (CNOSS) e Comitato per la Sicurezza Stradale "F. Paglierini", la sospensione del messaggio pubblicitario riguardante il lancio sul mercato della nuova Lancia Ypsilon (con abbinato concorso a premi "Cattividentro"), perchè ritenuto immorale e diseducativo. In data 26/06/2007 la Lancia ci ha fatto pervenire una risposta con la seguente conclusione finale: " Valutati i rilievi da Voi formulati, pur non condividendo il merito delle relative contestazioni, abbiamo così deciso, di sospendere per il momento la diffusione del messaggio pubblicitario in oggetto, riservandoci, comunque, nel prosieguo ogni e più approfondita valutazione. Nell'accomiatarci vi manifestiamo la nostra profonda stima per l'attività di sensibilizzazione da voi svolta, utile per affrontare, in modo costruttivo, le pressanti e gravi tematiche della sicurezza stradale in Italia".

 Il 04/06/2007 abbiamo richiesto la pubblicazione del seguente messaggio di utilità sociale con una email indirizzata alla redazione di un periodico intercomunale, ai sindaci della vallata del Rubicone ed al prefetto di Forlì. Nessuno ha risposto, perciò il messaggio è stato diffuso attraverso un volantinaggio nei punti di incontro (soprattutto se frequentati da giovani), utilizzando allo scopo anche i loculi cimiteriali di vittime della strada:

Segnaliamo, quale messaggio di utilità sociale che vorremmo prossimamente divulgare attraverso il periodico intercomunale "La Gazzetta del Rubicone" e/o "Romagnagazzette", l'allegata "raccomandazione" (già pubblicata dalla rivista inCAMPER e da altri organi d'informazione). Si tratta di un'iniziativa a carattere nazionale (sostenuta anche dal 118 di Milano) che, per avere le maggiori possibilità di successo, dovrebbe essere diffusa in modo capillare con una didascalia del tipo: Negli incidenti stradali un valido aiuto se avete ICE (acronimo di In Case of Emergency). Basta registrare con tale sigla la persona da contattare in caso d'incidente nella rubrica del proprio telefonino cellulare.

Non avendo ancora trovato esito la domanda di spazi autonomi e gratuiti su cui pubblicare i nostri appelli di utilità sociale e non essendo a conoscenza delle regole (invano richieste) che ne determinano l'accesso, sollecitiamo l'invio di un preventivo di costo per l'inserimento dei messaggi in uno spazio pubblicitario a pagamento, motivandoci le ragioni di un eventuale rifiuto. In difetto, saremo nostro malgrado obbligati a prendere in considerazione altre opzioni.

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 Il 30/05/2007 abbiamo segnalato alla redazione del Corriere di Romagna il nostro punto di vista sul progetto di proposta di legge regionale denominato "no alcol ... no bollo", a commento di una lettera pubblicata dal quotidiano il giorno stesso. Chissà perché il nostro punto di vista non è stato fatto conoscere ai lettori del quotidiano.

"In data odierna sul Vostro quotidiano è stata pubblicata la lettera di una lettrice che, navigando su internet, è venuta casualmente a conoscenza di una proposta di Legge Regionale denominata "No alcol..No bollo". Da parte nostra desideriamo manifestare il nostro motivato dissenso sui commenti entusiastici espressi dalla lettrice e per farlo richiamiamo lo stralcio di una pagina web del nostro sito associativo (avevamo riportato le considerazioni presenti su questa stessa pagina al link Fate circolare queste informazioni se vi sta a cuore l'incolumità delle vostre famiglie). .. Riteniamo che disporre la concessione di sconti sul bollo auto a chi sarà fermato dalle forze dell'ordine e risulterà con tasso alcolico rientrante nei limiti di Legge rappresenti una forma di degenerazione culturale, sociale e civile, poichè l'emanazione di norme che vanno a premiare chi rispetta la Legge (quasi fosse la regola violarla) sono da considerarsi un'aberrazione giuridica ..".

 Il 27/05/2007 il presidente dell'associazione PU.RI ha partecipato ad una tavola rotonda dal titolo: "Giovani, mestiere difficile: il bisogno di trasgredire". L'incontro si è tenuto nella Sala della Corale del castello di Borgo Maggiore (Repubblica San Marino). Erano presenti, oltre che alcuni rappresentanti istituzionali della RSM, Padre Antonello Fanelli, responsabile Cnpgv (Centro Nazionale di Pastorale Giovanile e Vocazionale della Basilica Patriarcale di San Francesco di Assisi), dott. Carlo Bellati, Vice Capo Redattore di Quattroruote, Carlo Bozzo, rappresentante della comunità di San Patrignano, Giordano Biserni, presidente ASAPS (associazione sostenitori amici della polizia stradale).

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 Il 27/05/2007 abbiamo inviato al Ministro Antonio Di Pietro la seguente offerta di collaborazione: Chi Le scrive lo fa, oltre che come presidente della Onlus PU.RI, quale referente del CNOSS (Coordinamento Nazionale Organismi Sicurezza Stradale) e collaboratore di altre numerose associazioni no profit impegnate sul fronte della sicurezza stradale. I nostri sodalizi sono autenticamente motivati nella lotta contro la strage che si consuma sulle strade Italiane, ma soprattutto possiedono difese immunitarie difficilmente espugnabili da parte dei tanti interessi che ruotano intorno al mondo della mobilità stradale. Potremmo insomma diventare Suoi fidati ed intransigenti alleati nella lotta contro il massacro stradale che quotidianamente sconvolge la serenità di molte famiglie Italiane.

Approfitto dell'occasione per renderLa partecipe delle condizioni di assoluto disagio in cui sono costrette ad operare le associazioni di volontariato quando puntano il dito su responsabilità riconducibili ai poteri forti della nostra società. Per farlo, Le allego alcuni documenti che commentano il bavaglio praticato ad alcuni messaggi di sensibilizzazione provenienti dall'associazione PU.RI. Infatti su certi argomenti la parola d'ordine è TACERE ED EMARGINARE chi non si adegua. E' emblematico il messaggio fatto pervenire da un responsabile della società autostrade per "bacchettare" il sottoscritto con la frase "Egregio signor Raduano, è nostro dovere correggere l'impostazione della sua lettera .."*, con l'evidente intento di autocelebrare i propri presunti meriti e di scaricare ogni tipo di responsabilità sugli altri. Insomma è l'ennesima dimostrazione della politica dello scaricabarile delle responsabilità, con l'aggravante di intromettersi arbitrariamente ed a sproposito per condizionare e strumentalizzare un'iniziativa proveniente dal mondo del volontariato per conseguire interessi privati d'immagine. Attraverso di me, diverse associazioni no profit le stanno offrendo collaborazione. Se vuole approfondire il discorso siamo disponibili ad incontrarLa. Ci faccia sapere.

*Al responsabile della società autostrade, autore della "bacchettata", era già stata inviata la seguente risposta : ".. francamente con capisco il senso del Suo intervento, nè il "senso del dovere" a cui si fa richiamo per correggere l'impostazione della mia lettera. L'associazione PU.RI. ha semplicemente diffuso un comunicato stampa a livello locale (che nessun organo d'informazione ha pubblicato) per richiamare l'attenzione sulle difficoltà che le associazioni di volontariato più indipendenti incontrano nel veicolare i propri messaggi di sensibilizzazione attraverso i quotidiani e gli altri mezzi d'informazione più convenzionali. Per avere qualche possibilità in più di pubblicazione, il messaggio era stato volutamente contenuto nelle dimensioni. Trattandosi di comunicato stampa, non c'era alcuna intenzione di sviluppare analisi, ricerche od altri studi in forma specialistica ed a 360 gradi. Chi volesse prendere a pretesto il comunicato dell'associazione PU.RI per autocelebrare i propri meriti o per autoscaricare le proprie responsabilità, assumerebbe un'iniziativa arbitraria e di cattivo gusto. Le enormi responsabilità riconducibili ai comportamenti di guida sfondano una porta aperta quando si parla di cause d'incidente, ma le cause di morte sono ben altra cosa .. " . Il responsabile della società autostrade ha fatto successivamente pervenire una comunicazione di solidarietà.

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 Il 06/05/2007, durante i lavori di un convegno promosso a Castel Maggiore (BO) dall'associazione Klaren, il presidente dell'associazione PU.RI ha tenuto una relazione dal titolo: Primaepoi. L'inquieta e straordinaria energia prodotta dal trauma può diventare una marcia in più nella vita? Per il secondo anno consecutivo Giuseppe Raduano è stato invitato a partecipare ad un incontro pubblico proprio nel giorno in cui il figlio Andrea avrebbe compiuto gli anni. Il 06/05/2006 aveva infatti partecipato a Firenze all'incontro S.O.S (Subito Occorre Sicurezza). La relazione dal vivo ha richiamato solo in minima parte quanto era già stato predisposto per la pubblicazione negli atti del convegno (consultabile su questo stesso sito al link KLAREN ), poichè Giuseppe ha preferito prendere a spunto del proprio intervento alcune riflessioni espresse all'inizio dei lavori dalla D.ssa Velardi, instancabile organizzatrice della manifestazione.

 Il 29/04/2007, dopo avere constatato un umiliante disinteresse verso le iniziative messe in campo dalla nostra associazione per la settimana mondiale della sicurezza stradale, abbiamo fatto al Padreterno la seguente invocazione: proteggi tutte le nostre famiglie ed i nostri cari dalla disperazione di una tragedia stradale; fai in modo che il valore della vita umana assurga al rango di effettiva priorità nelle scelte che ciascuno di noi è chiamato a fare nel vivere quotidiano; concedi alle tante persone a cui abbiamo rivolto i nostri appelli il dono dell'attenzione e della consapevolezza, soprattutto quando ricoprono cariche istituzionali od operano nel campo dell'informazione; diffondi la più autentica solidarietà tra la gente, al di là di di ogni strumentalizzazione e di ogni ingannevole apparenza; sostieni la nostra associazione e tutto il mondo del volontariato nelle tante difficoltà ed incomprensioni che incontrano sul loro cammino.

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 Il 19/04/2007 abbiamo svolto una lezione di educazione stradale nelle scuole medie di Castello d'Argile (BO). Il resoconto è poi stato inviato a diversi giornali come messaggio di sensibilizzazione per la settimana mondiale della sicurezza stradale. Per l'associazione PU.RI. fungevano da "insegnanti" il giovane disabile Nicola Gazza, Giuseppe Raduano (padre di Andrea) ed Anna Abbondanza (madre di Elisa e Gianpaolo). La nostra lezione ha concluso una "tre giorni" completamente dedicata alla sicurezza stradale. Questa encomiabile iniziativa è stata coordinata dall'instancabile professoressa Anna Ceccaroni e da alcuni altri prof, con il sostegno della locale Amministrazione Comunale. La nostra autopresentazione è stata essenziale e schietta. Abbiamo spiegato i motivi per cui ci trovavamo in quella scuola e la nostra scelta di non utilizzare videocassette (gli studenti ce lo chiedono spesso), perchè ormai la realtà virtuale sta diventando più credibile della realtà vera. Una videocassetta che illustra la dinamica e le conseguenze di un incidente stradale suscita emozioni più intense e rassicuranti di quanto può fare una presa di contatto diretta con la realtà più cruda. Da una parte c'è una specie di "spettacolo" valorizzato da giochi di luce, musica di sottofondo ed altri accorgimenti che catturano attenzione e suscitano compiaciuta commozione. Dall'altra parte ci sono persone e fatti reali che lasciano ben poco spazio alla fantasia e che spaventano per ciò che sono o per ciò che potrebbero essere. A questo punto i messaggi di sensibilizzazione che abbiamo cominciato a lanciare ai ragazzi sono stati accolti in modo più incisivo, soprattutto quando abbiamo cercato di rendere più comprensibile le vergognose dimensioni della strage stradale in Italia. Per farlo abbiamo cercato di abbinare ai numeri della strage stradale il numero degli abitanti di Castello d'Argile. Si è ipotizzato che un abitante del luogo si sia recato all'estero ed abbia fatto ritorno dopo un anno, trovando il paese di 6500 abitanti completamente deserto. Abbiamo poi spiegato che le vittime della strada italiane di un solo anno sono pari a tutti gli abitanti del comune di Castello d'Argile. Continuando nel racconto, abbiamo poi detto che l'unico superstite di Castello d'Argile ritornato dall'estero, non riuscendo a capacitarsi di quello che era successo durante la propria assenza, si è quindi recato nel vicino Comune di Cento per chiedere informazioni, ma con grande sorpresa tutti gli abitanti di quel comune, che conta circa 30.000 abitanti, erano su una sedia a rotelle o colpiti da altre grave inabilità. Infatti i disabili gravi prodotti in un solo anno dalle strade italiane corrispondono approssimativamente al numero di abitanti di una città come Cento. La lezione di educazione stradale è proseguita su diversi altri argomenti ed al termine dell'incontro l'associazione PU.RI. ha proposto una serie di iniziative in cui gli studenti dovrebbero assumere il ruolo di effettivi protagonisti. E' stato proposto di creare un blog scolastico sulla sicurezza stradale nel quale inserire le riflessioni ed i suggerimenti degli studenti senza alcun tipo di censura. E' anche stata proposta la premiazione (con alcune nostre magliette personalizzate) dei migliori temi sulla sicurezza stradale, suggerendo come titoli a scelta "ti sei reso responsabile di un incidente stradale in cui il tuo migliore amico ha perso la vita o è diventato gravemente disabile: scrivi una lettera ai suoi genitori" oppure "esprimi le tue valutazioni sulle iniziative attuate nelle scuole medie di Castello d'Argile durante la tre giorni sulla sicurezza stradale". Nel dibattito, con il quale normalmente concludiamo i nostri incontri, abbiamo chiesto ai ragazzi di indicarci l'età media che, secondo loro, hanno le vittime della strada italiane. Le risposte dei ragazzi oscillavano tra i 15 ed i 22 anni. Quando abbiamo affermato che l'età media delle vittime della strada è di circa 45 anni c'è stata tantissima sorpresa. Abbiamo spiegato che moltissimi adulti si sentono eccessivamente sicuri quando si trovano alla guida e che in un certo senso sono affetti da quel senso di onnipotenza che caratterizza il comportamento di molti ragazzi sulle nostre strade. Abbiamo anche posto l'accento sui gravi rischi a cui sono soggetti gli utenti più deboli ed in particolare le persone anziane che vanno a piedi o in bicicletta. Per concludere, abbiamo invitato i ragazzi a fare un'intensa opera di sensibilizzazione nei confronti dei propri genitori e dei propri nonni, perchè un messaggio da parte dei membri più giovani della famiglia sarebbe stato sicuramente più ascoltato di quelli provenienti dalle istituzioni, dagli organi d'informazione o dai vari personaggi famosi invitati a manifestazioni sulla sicurezza stradale più o meno festaiole. Su quest'ultimo aspetto abbiamo voluto provocatoriamente fare una domanda: quando giovani ed adulti partecipano numerosissimi ad incontri sulla sicurezza stradale in cui sono presenti dei personaggi famosi, lo fanno per conoscere più da vicino il personaggio VIP o per motivi autenticamente legati al miglioramento della sicurezza stradale? Ed è veramente efficace il conclusivo invito alla prudenza che i personaggi famosi fanno al termine di questi incontri?

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 Come premessa vogliamo evidenziare le sconfortanti conclusioni che abbiamo tratto sugli esiti del nostro messaggio di sensibilizzazione da noi lanciato il 05/04/2007: il nostro appello ha ricevuto pochissime comunicazioni di sostegno. Normalmente nelle 24/48 ore successive all'invio di una email di sensibilizzazione, il nostro sito riceve diverse visite in home page, ma senza l'utilizzo di parole chiave di ricerca, poichè viene linkato direttamente dall'indirizzo web inserito nell'intestazione della nostra email. In questa circostanza, abbiamo potuto verificare che gli accessi alla home page (senza l'utilizzo di parole chiave) e quelli diretti al link "Bavaglio" (da noi suggerito in email) sono stati pochissimi. Evidentemente la maggior parte della gente non vuole perdere tempo con iniziative legate alla sicurezza stradale messe in campo da associazioni di volontariato, anche quando riguardano l'incolumità delle proprie famiglie. Da parte nostra abbiamo idealmente cercato di consegnare un "testimone" con l'intento di fargli proseguire la corsa verso il miglioramento della sicurezza stradale. Dopo aver portato a termine la nostra staffetta, la scelta di proseguire o meno la corsa con il testimone riguarda qualcun altro. Ecco cosa avevamo scritto:

" Non succede solo agli altri, perciò non lasciateci soli in questa battaglia contro la colpevole disinformazione che sacrifica il valore della vita ad altri interessi. La Regione Emilia Romagna guida la classifica nazionale della mortalità sulle strade; investe l'irrisoria cifra di 0,07 euro per abitante nel realizzare strumenti educativi e formativi, rivolti all'utenza stradale e finalizzati alla sicurezza, anche per contrastare le stragi del sabato sera; insieme alla Campania, si colloca come fanalino di coda tra le circoscrizioni regionali che hanno attivato solo tra il 15% e il 35% i contenuti del Piano nazionale della Sicurezza Stradale del ...1999; emargina la maggior parte delle associazioni di volontariato impegnate sul fronte della sicurezza stradale e del dopo incidente; ha promosso una campagna di sensibilizzazione in cui le vittime della strada erano definite "pirla" (senza preoccuparsi delle prevedibili reazioni dei familiari); non ha ancora preso in considerazione le sollecitazioni ricevute per imitare il progetto di Legge 117/2006 della Regione Veneto, che stabilisce di anticipare l'orario di apertura delle discoteche alle ore 22 e di chiusura alle ore 03 e di sospendere la vendita e somministrazione di alcolici dalle ore 01 fino alle ore 06; eccetera .. eccetera. Gli organi d'informazione "ufficiali" spesso non pubblicano questo genere di notizie, perchè raccoglie più "audience" la spettacolarizzazione della tragedia stradale. Fate circolare queste informazioni, per evitare che in futuro un membro della vostra famiglia possa essere chiamato a recitare la sgradita parte del protagonista. Al link "Bavaglio" di questo sito sono consultabili i nostri comunicati stampa in versione integrale, con l'elenco dei giornali locali che li hanno pubblicati. Contestate, anche direttamente, chi utilizza in modo inadeguato le preziose risorse destinate alla sicurezza stradale. Non fate spallucce pensando che altri lo facciano al posto vostro. Non legittimate col vostro silenzio la degenerazione sociale e civile insita in quelle iniziative che premiano chi rispetta la Legge, quasi fosse la regola violarla. Ecco perchè abbiamo provocatoriamente proposto di premiare chi paga regolarmente l'assicurazione RC Auto col seguente messaggio: "Attraverso il CNOSS ci è pervenuto un comunicato del comitato Paglierini di Copparo (FE), a cui era allegata la copia della relazione al progetto di Legge della Regione Emilia Romagna, in cui si prevede di concedere uno sconto sul bollo auto a chi sarà fermato dalle forze dell'ordine e risulterà con tasso alcolico rientrante nei limiti di Legge. Apprendiamo anche che la regione Emilia Romagna ha stanziato ben 0,07 euro per abitante (sic!) per realizzare strumenti educativi e formativi, rivolti all'utenza stradale e finalizzati alla sicurezza, anche per contrastare le stragi del sabato sera.

Il progetto di Legge denominato "NO ALCOL ... NO BOLLO" sembra seguire la linea accattivante, ma secondo noi gravemente diseducativa, di premiare chi rispetta la Legge. Magari si farà il passaparola per essere fermati dalle forze dell'ordine impegnate nel controllo del tasso alcolico, nella speranza di potersi accaparrare l'agognato bonus. Certamente è molto più rapido redigere dei processi verbali di constatazione regolarità, anzichè dilungarsi con i più laboriosi verbali di constatazione di violazione, con ritiro di patenti, fermo del veicolo eccetera. Se da una parte ci sarà meno tempo da dedicare alla verbalizzazione delle violazioni, dall'altra ci sarà però la possibilità di avvicinarsi al numero di controlli effettuati dalle forze dell'ordine di altri paesi dell'Unione Europea, recentemente divulgati in modo impietoso da tutti gli organi d'informazione (emblematico è stato il confronto col numero dei controlli della Spagna). In modo cinico suggeriamo: siccome vengono sempre più spesso rilevate violazioni all'obbligo di assicurazione R.C. auto, perchè non prevedere un qualche bonus anche per chi assicura regolarmente il proprio mezzo di trasporto?"

Leggete con attenzione la seguente relazione alla proposta di progetto di Legge della Regione Emilia Romagna:

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  Il 03/04/2007 è stato approvato il bilancio dell'associazione PU. RI, che per il 2006 si è chiuso con un disavanzo di euro 356,64, coperto con gli avanzi di anni precedenti. La relazione sull'attività svolta nel 2006 e sui progetti 2007 è consultabile al link "Attvità" di questo stesso sito. E' anche stato diffuso un comunicato stampa di commento consultabile in testo integrale al link "bavaglio", poichè, come era prevedibile, nessun quotidiano locale ha dedicato un solo rigo all'avvenimento.

 Il 19/03/2007 abbiamo così commentato il disegno di Legge allo studio per fermare le stragi del sabato sera: L'argomento è molto complesso e l'abbiamo affrontato solo nei punti riguardanti le misure palliative, il terrorismo sanzionatorio per pene non graduate, l'inopportunità di scegliere Valentino Rossi come testimonial, l'immunità per responsabilità dei gestori delle strade, la pericolosità del divertimento nomade, l'orrore per come è considerata la vita da chi ci governa:

Quanta ipocrisia sulle stragi del sabato sera! Purtroppo anche su un tema di così "vitale" importanza, la tentazione di conquistare consensi e benefici d'immagine è molto forte. Pur non volendo interferire sull'autonomia decisionale dei poteri dello Stato, desideriamo esercitare in modo schietto e propositivo il nostro diritto di critica sul disegno di Legge che il Governo sta predisponendo per contrastare la strage che insanguina le strade Italiane. Il nostro linguaggio potrebbe sembrare irriguardoso e provocatorio, ma su certi argomenti la diplomazia non paga.

Desideriamo concludere questo nostro messaggio con uno sfogo: ma che razza di Stato è quello in cui si sacrifica il valore della vita a semplicistiche ed ingannevoli valutazioni di convenienza economica? Richiamiamo alla memoria con orrore l'emblematico commento fatto dal quotidiano "Il Sole 24 Ore" del 13/03/2004, che a pagina 27 pubblicò un articolo intitolato: Battuta d'arresto per la legge sulle "stragi del sabato sera". Motivo? La Commissione Finanze della Camera ha chiesto di modificare il testo perchè alcuni divieti di vendita sugli alcolici comporterebbero un minor gettito fiscale. Il disegno di Legge fu poi bocciato con un solo voto di scarto ed alcuni noti personaggi istituzionali festeggiarono con toni trionfalistici.

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 Il 28/02/2007 abbiamo deciso di pubblicare sul nostro sito web la seguente risposta ad una domanda ricorrente: perchè l'associazione PU.RI è poco presente in trasmissioni televisive che trattano il tema degli incidenti stradali? Dobbiamo premettere che continuiamo a ricevere diversi inviti di partecipazione a trasmissioni televisive, anche se in numero inferiore rispetto a qualche anno fa, ma quasi sempre le esigenze di copione impongono interviste imperniate sulla trattazione di casi personali, in qualche modo collegati all'onda emotiva di un particolare momento. Se ad esempio si verifica una tragedia stradale balzata agli onori della cronaca con l'etichetta "stragi del sabato sera", la richiesta di partecipazione implica quasi sempre la trattazione di un caso personale verificatosi nella serata del Sabato (il venerdì sarebbe già meno interessante) e lascia ben poco spazio a valutazioni di carattere generale. I responsabili del marketing TV pensano evidentemente che il racconto di una storia strappalacrime, nella quale è ben visibile la sofferenza che prova chi ripercorre con il racconto una propria tragedia personale, possa alzare l'audience molto più che un approfondimento di carattere generale sulle cause di tale incidentalità, sulle responsabilità a chiunque riconducibili (non solo quelle imputabili al conducente) e sugli interventi più utili ed efficaci in materia di prevenzione. Ecco perchè da qualche tempo non ci rendiamo più disponibili alla partecipazione in trasmissioni televisive che basano il loro successo sull'emotività delle vittime della strada e dei loro familiari. Con il senno del poi, alcuni intervistati che avevamo proposto ad alcune trasmissioni televisive, ci hanno confidato che difficilmente avrebbero ripetuto una simile esperienza. Il dolore che si prova è troppo grande e non può essere barattato con futili esigenze di audience.

 Il 25/02/2007 tutti i TG hanno dedicato ampio spazio ai gravissimi incidenti che hanno funestato le strade Italiane. Uno di questi si è verificato a Cattolica (RN) sulla SS 16 Adriatica, in un punto già teatro di altre tragedie, ed è costato la vita a quattro ragazzi Pesaresi. A causa dei diversi orari di chiusura dei locali (a Pesaro sono anticipati rispetto a quelli di Rimini) stavano recandosi in una discoteca Riminese per prolungare i festeggiamenti di un compleanno. E' quello che in gergo viene chiamato nomadismo del divertimento, con il quale fanno affari d'oro i punti di ritrovo situati nelle località in cui sono consentiti orari prolungati. Dopo questa ennesima tragedia, auspichiamo una coraggiosa e decisa presa di posizione da parte di quegli Enti Territoriali che si vedono sottrarre proventi e giovani vite umane da parte di chi mette in secondo piano certi valori. Sul link "Bavaglio" del nostro sito sono pubblicati i numerosissimi appelli che la onlus PU.RI. ha fatto sullo specifico argomento, ma purtroppo alla maggior parte di essi è stato riservato un efficace servizio di imbavagliamento. Forse siamo diventati esageratamente cinici, ma pensiamo che le lacrime da coccodrillo del poi siano destinate ad asciugarsi molto presto.

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 Il 19/12/2006 il CNOSS ha diffuso il seguente comunicato riguardante i dati sulla qualità della vita pubblicati dal quotidiano Il Sole 24 Ore. Purtroppo è stato confermato ciò che stiamo denunciando da anni: " Ringraziamo sentitamente il Sole 24 Ore per avere reinserito la classifica dell'incidentalità stradale tra i parametri che determinano la qualità della vita nelle 103 province italiane. L'ultimo inserimento di tali dati risaliva al Dicembre 2003 e probabilmente l'interruzione ha comportato una riduzione del livello di attenzione da parte di alcune Istituzioni Pubbliche. Purtroppo in certe zone il tempo sembra essersi fermato, perchè la poco invidiabile maglia nera dell'incidentalità stradale continua ancora oggi (come nel Dicembre 2003) ad essere indossata dalla provincia di Rimini e dalla Regione Emilia Romagna. Da diversi anni stiamo denunciando questo allarmante stato di cose attraverso alcune motivate associazioni no profit operanti sul territorio Riminese, ma le varie iniziative di sensibilizzazione messe in campo sono quasi sempre state snobbate dalle Istituzioni più direttamente interessate. Queste "scomode" associazioni svolgono ormai la propria attività di volontariato soprattutto altrove, perchè certi comportamenti, oltre a mortificare la loro voglia di fare, denotano scarsa sensibilità nei confronti delle vittime e dei disabili della strada, dei loro familiari e delle associazioni che li rappresentano. Siamo convinti che l'autorevolezza del Vostro studio, ma soprattutto le importanti implicazioni d'immagine che lo stesso determina, produrranno risultati estremamente positivi per la sicurezza stradale su tutto il territorio nazionale ed in particolare nelle zone a più alto rischio. Per fare meglio comprendere la situazione, concludiamo questa email riportando una delle riflessioni contenute in un recente comunicato diffuso (purtroppo nessun quotidiano locale l'ha pubblicato) sul territorio Riminese da un'associazione aderente al CNOSS: ".... Molti bambini, quando si rendono responsabili di qualche birichinata, cercano di nasconderla. Con la stessa logica infantile, proprio nella provincia che, secondo il quotidiano Il Sole 24 Ore, ha guidato la classifica nazionale delle vittime della strada, c'è ancora chi cerca di nascondere certe responsabilità e le umilianti ingiustizie del dopo incidente. Si prova probabilmente vergogna e qualche senso di colpa per i tanti omicidi stradali prevedibili che si consumano sulla nostra rete viaria e forse per questo motivo le associazioni promosse da familiari di vittime della strada vengono emarginate. Ecco perchè da molti anni denunciamo questo stato di cose con lo slogan provocatorio " TRA GLI STRUZZI DI ROMAGNA, UNA STRAGE CHE URLA VERGOGNA"...". Stimatissima redazione, siamo fermamente convinti che, se continuerete a monitorare l'incidentalità stradale in Italia, saranno risparmiate sofferenze a tantissime famiglie. Nell'esprimerVi il nostro consapevole apprezzamento per lo studio appena pubblicato, salutiamo con distinta stima. Segreteria CNOSS.

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