DIARIO 2003

Trasmissioni televisive autogestite Su Report di RAI3 Un bignet per la vita

 Patente a punti per i proprietari delle strade In auto con un irresponsabile

 Vogliamo fatti, non pugnette

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 IL (NON)SENSO DELLA VITA : Nel Dicembre 2003 abbiamo attivato una raccolta firme di solidarietà, affinchè venga inviato all'indirizzo di posta elettronica della trasmissione televisiva "Domenica in" (domenicain@rai.it ) un messaggio che riporti nell'oggetto e nel testo la frase: "BASTA con la banalizzazione della vita sulle strade". Infatti la trasmissione raccoglie una classifica dei "Basta" degli italiani ed il nostro intento è quello di provocare una maggiore sensibilizzazione al problema da parte della collettività . Avevamo in precedenza fatto pervenire alla redazione due distinti messaggi che testimoniavano l'assoluta banalizzazione della vita sulle strade. L'ultimo di essi diceva: " Ad integrazione del messaggio di ieri, riportiamo un nostro intervento sulla proposta di abbattimento di 90 querce che ostacolano (la potatura sarebbe troppo onerosa) la sfilata dei carri di carnevale a Gambettola. In questo caso i "Verdi" non hanno nulla da obiettare, anzi!!!! Se questo è il senso della vita c'è da stare poco allegri. Auspichiamo perciò una adeguata ed importante opera di sensibilizzazione da parte della vostra trasmissione".

Al quotidiano che aveva diffuso la notizia avevamo richiesto di pubblicare un nostro commento al riguardo, ma evidentemente le nostre considerazioni sono state ritenute indegne di attenzione. Ecco ciò che avevamo scritto: "Abbiamo appreso dalla stampa locale che, per non creare intralcio alla sfilata dei carri di Carnevale, a Gambettola si stanno raccogliendo tantissimi consensi per l'abbattimento di 90 querce. Abbiamo anche appreso che gli stessi "verdi" riconoscono che è stato un errore piantare quelle piante, perciò..."amen". Se queste sono le motivazioni di fondo, noi siamo dalla parte delle piante. Sorprende però che ci sia tanto appassionato fervore nel difendere gli alberi più pericolosi che mettono costantemente a rischio la vita delle persone sulle strade, mentre invece non ci sia alcuna remora nel sostenere l'abbattimento di quegli alberi che "ostacolano" il divertimento per pochi giorni all'anno".

 Anche quest'anno, subito dopo il convegno annuale "primaepoi" promosso dalla nostra associazione, nel pomeriggio del 31/10/2003 c'è stato un collegamento RAI della trasmissione "La vita in diretta" da Cesenatico. L'anno scorso il collegamento da Rimini si concluse con lo slogan "Vittime della strada: c'è chi prega e chi se ne frega" (purtroppo più che mai attuale). Infatti venerdì 24/10/2003 al dibattito riguardante la messa in sicurezza delle uscite sulla SS. 16 Adriatica le istituzioni più direttamente interessate si sono rese latitanti. Al dibattito erano presenti le mamme di Tamara, Valentina, Francesca ed Alessandro (i quattro ragazzi che il 25/7/2001 persero la vita all'uscita della SS. 16 di Valverde di Cesenatico), Sara (unica sopravvissuta in quel tragico schianto), alcuni ragazzi di Cesenatico, un responsabile dell'ANAS, il Sindaco di Savignano sul Rubicone ed i responsabili di alcune associazioni aderenti al CNOSS (Coordinamento Nazionale Organismi Sicurezza Stradale). Insomma di fronte ad una tragedia di tali proporzioni ed al rischio che possa ripetersi c'è stata una impressionante indifferenza che ha deluso ed offeso vittime, familiari ed amici. Al collegamento RAI erano presenti Sara, i genitori delle quattro giovani vittime ed alcune loro amiche. Sono state raccolte alcune "riflessioni" significative e sono stati ripetutamente richiamati i lavori del recentissimo 5° convegno "primaepoi".

 Dopo la risposta che Valentino Rossi ha dato alla supplica dell'Associazione per la sicurezza stradale "Paglierini" di Ferrara, per interrompere la pubblicità di una nota marca di birra, abbiamo fatto una serie di considerazioni che succintamente riportiamo: Valentino è un campione molto amato dal pubblico e proprio questo è il problema. Quando abbiamo interpellato alcuni nostri associati per raccogliere pareri sull'opportunità di muovere una critica al campione, per essersi prestato a reclamizzare una nota marca di birra, ci sono stati diversi mugugni, perchè Valentino per tantissime persone è un idolo ed un modello. Questo è il punto. Se Valentino avesse una personalità da Pinco Pallino qualsiasi non saremmo intervenuti. Mettendo da parte ogni ipocrita modestia, Valentino sa perfettamente di essere una persona autentica, intelligente, carismatica, simpatica, sensibile ed altro ancora. Ha saputo affrontare e superare con determinazione e dignità tantissime prove, sia nella vita che nello sport. Sa perfettamente cosa significa perdere dei cari amici a causa di un incidente stradale. Sa anche che i veri campioni ed i veri uomini sanno riconoscere i propri errori. Abbiamo proposto un incontro ricorrendo ad una "provocazione". Dal 24 al 26/10/2003 la nostra associazione organizzerà a Rimini il 5° convegno "primaepoi" sulla sicurezza stradale e su alcuni particolari aspetti del dopo incidente. Nel pomeriggio del 24/10/2003 si incontreranno le associazioni aderenti al CNOSS. Perchè non invitare Valentino Rossi ad un dibattito sul tema "Valentino Rossi, un campione senza ...valori?"... Torna all'inizio

 Nell'Ottobre 2003 l'associazione PU.RI. ha organizzato una serie di appuntamenti televisivi con le emittenti Videoregione ed ErreunoTV, per illustrare e divulgare gli argomenti trattati nel 5° convegno "primaepoi".

Il video delle tre trasmissioni televisive è consultabile su youtube al link http://www.youtube.com/watch?v=BYqu68ALr2c&feature=channel&list=UL

La prima puntata, riguardante il "prima", ha avuto come protagonisti i ragazzi che collaborano con l'associazione nell'educazione stradale all'interno delle scuole. La seconda puntata, riguardante la "e" di congiunzione del trauma vero e proprio, ha avuto come protagonisti alcuni familiari di vittime della strada. La terza puntata, riguardante il "poi", ha avuto come protagonisti alcuni relatori del convegno. La durata complessiva è stata di due ore (quaranta minuti per ogni trasmissione) ed ogni trasmissione è stata mandata in onda ben quattro volte. Vi hanno partecipato Giuseppe Raduano (presidente della onlus PU.RI.), Nicola Gazza (giovane disabile), Marta Flamigni (comitato giovani per la messa in sicurezza della Via Bidentina); Roberto Bartolini (cantautore amico di una giovane vittima della strada), Anna Abbondanza (mamma di Elisa e Gianpaolo), Laura Torresi (mamma di Tamara), Lorella Benetti (mamma di Alex), Gianni Brighittini (padre di Simone), Alessio Tavecchio (giovane disabile presidente dell'omonima fondazione), Paola Santandrea (pranoterapeuta, mamma di Alberto), Mauro Giulianini (regista, terapista d'avanguardia) e Maria Antonietta Contu (medium). Le trasmissioni hanno prodotto forti emozioni e sono pervenuti tantissimi attestati di stima e solidarietà da parte di gente comune. Nella prima delle tre puntate è stata presentata in anteprima la canzone "quel sorriso da furbetto", che ha anche rappresentato il debutto in campo musicale di un inedito "paroliere"...Home Page......Torna all'inizio

 Il 6 Settembre 2003 abbiamo accolto l'invito di partecipazione ad un incontro intitolato "Oltre la sicurezza stradale... 2003 anno del disabile" a Villa Torlonia di San Mauro Pascoli. Erano state invitate le autorità più direttamente interessate: il Sindaco di San Mauro Pascoli, il Presidente della Provincia di Forlì, responsabili regionali e nazionali... L'incontro ha preceduto un dibattito su temi economici. Il mondo imprenditoriale e le autorità hanno partecipato molto numerosi al dibattito sui temi economici, ma hanno snobbato l'incontro sulla sicurezza stradale e sulla sconosciuta realtà del dopo incidente. Il fatto si commenta da solo, anche per la considerazione ed il rispetto riservati alle vittime della strada, al mondo dei disabili ed alle loro famiglie. Per dovere di cronaca si precisa che la onlus PU.RI. è intervenuta con il proprio presidente (umiliazioni ed insulti a danno di vittime della strada, disabili e loro familiari; emarginazione ed avversione nei confronti delle associazioni più "indipendenti"; perchè è nato il CNOSS) con Mimma Zitolo (la solidarietà di facciata per l'anno del disabile e la latitanza istituzionale nei confronti dei disabili e delle loro famiglie) e con Roberto Bartolini (il trauma della perdita di un amico; ricordo in chiave musicale). Per il comitato giovani di Meldola è intervenuta Marta Flamigni (come viene contrastato e scoraggiato l'impegno sociale dei ragazzi per migliorare la sicurezza stradale). Nel confronto diretto tra valore del denaro e valore della vita, ha vinto il denaro.

 Il 10 Agosto 2003 abbiamo chiesto ai giornali di chiamare le cose per nome. Ecco il comunicato:

Si può fare prevenzione anche facendo un corretto uso delle parole. Quando qualcuno perde la vita sulle strade si parla quasi sempre di "incidenti stradali" o di "disgrazie". Molto spesso si tratta invece di omicidi stradali, con responsabilità riconducibili ai conducenti o agli enti gestori delle strade, soprattutto quando la "disgrazia" è prevedibile. La consapevolezza delle proprie azioni è alla base di una corretta prevenzione ed i mezzi d'informazione possono avere un ruolo molto importante su questo versante...... Home Page......Torna all'inizio

Il 20 Luglio 2003 abbiamo diffuso un comunicato stampa sulla opportunità di istituire la patente a punti anche per i gestori delle strade. Eccone uno stralcio:

... Segnaletica inaffidabile od incoerente, errori di progettazione, flussi di traffico insostenibili, situazioni di pericolo trascurate ed altre gravi carenze strutturali hanno disseminato di croci le nostre strade. Esprimiamo quindi un plauso per l'adozione della patente a punti, purchè non diventi uno strumento di vessazione per punire in maniera esagerata obblighi irragionevoli o responsabilità di altri (si pensi ad esempio al mancato rispetto di limiti di velocità insensati o di segnaletica contraddittoria). ..cosicché è soggetto ad identica sanzione chi è ubriaco fradicio e chi magari supera di poco il limite di 0,5. Se esistono sanzioni graduate, in relazione alla gravità della violazione, per il superamento dei limiti di velocità (verificabili direttamente dal conducente) non si capisce perchè si sia adottata una diversa logica punitiva sul tasso alcolico (non verificabile direttamente dal conducente)...

Concludiamo con un suggerimento apparentemente provocatorio. Perchè non istituire una sorta di patente a punti anche per i responsabili delle strade? Esaurito il punteggio si dovrebbe procedere alla loro rimozione dall'incarico, prevedendo dei bonus per chi seguirà appositi corsi d'assistenza e sostegno in favore dei disabili e delle famiglie devastate da tragedie stradali "prevedibili".

 Il 23 Giugno 2003 il quotidiano "Corriere della Sera" ha dedicato un'intera pagina alle valutazioni dei ragazzi sulla sicurezza stradale. L'intervista (organizzata dalla nostra associazione) si è svolta a Cesenatico con domande rivolte alle diciottenni Sara Ciarapica (unica sopravvissuta di un incidente nel quale hanno perso la vita quattro suoi amici) e Marta Flamigni (responsabile del comitato giovani per la messa in sicurezza della Via Bidentina). E' anche stato raccolto un significativo intervento di Laura Tarsoni (la figlia Tamara era una delle vittime dell'incidente descritto da Sara) ed è stata richiamata l'attività svolta dall'Associazione "PU.RI.". Probabilmente Sara entrerà a far parte del gruppo di docenti della nostra associazione per "insegnare" educazione stradale all'interno delle scuole, ma sarà lei a volerlo. Ecco alcuni stralci dell'intervista:

"Sara: Uffa, tutti dicono che sono una miracolata...i giovani se ne fregano della vita, ingoiano di tutto e di più, poi spingono come matti sul gas... I ragazzi come noi i guai se li cercano, i genitori non c'entrano... Per me voi grandi siete degli illusi. I ragazzi d'oggi non li conoscete proprio. Non esiste che io vado lì (nelle scuole) gli dico guardate cosa mi è successo, guardate che quattro miei amici sono morti e loro si mettono a fare i bravi...Il mondo è diventato uno schifo, per questo tanto vale andare avanti giorno per giorno, oggi ci siamo, domani forse no...Quando la notte mi prende la tristezza non mi metto certo a pregare come fa mia madre, ma anch'io ho i miei santi. Sono le tre ragazze e quel ragazzo morti. Ho la stanza piena delle loro foto, guai se me le portano via. Li guardo, ci parlo. porto i vestiti che erano di Tamara, di Francesca e Valentina. Mi darebbe fastidio vedere una loro maglietta addosso ad un'altra...Mamma Laura: Sara, devi smetterla con quei vestiti, anche se quelli di Tamara te li ho dati io, perchè quando ti guardo mi sembra di vedere lei. Devi ricominciare a vivere per te stessa. Ti ripeto che non devi tormentarti perchè tu sei viva e loro no. Questi sensi di colpa lasciali a noi genitori..". .......... Torna all'inizio

All'inizio di Giugno, dopo una terribile serie di incidenti che ha funestato la zona, il tema della sicurezza stradale è balzato agli onori della cronaca e del "confronto" politico. Ritenendo di avere "titolo" per poter esprimere alcune valutazioni al riguardo, il 4 Giugno 2003 abbiamo inviato un comunicato alla stampa locale intitolato "Una vittima su tre per colpa delle strade, ma non risulta" di cui riportiamo uno stralcio: "..In Italia ogni anno alcune migliaia di persone perdono la vita per cause riconducibili alle condizioni della viabilità, però le statistiche ufficiali spesso non rilevano questo tipo di responsabilità. Sono fatti che ufficialmente non esistono, anche se i morti rimangono. Questa è l'amara constatazione. Dopo ogni grave incidente si consuma l'immancabile rito dello "scaricabarile" delle responsabilità e vengono assicurati interventi adeguati. Poi, dopo pochi giorni, cala un "rassicurante" silenzio. Chi canta fuori dal coro rischia di venire emarginato. La nostra associazione sembra essere stata esclusa dal circuito dell'educazione stradale nelle scuole della Romagna, per avere ripetutamente denunciato le responsabilità degli enti gestori delle strade e per avere criticato l'eccessiva natura festaiola di molte iniziative promosse da soggetti istituzionali...". Nessun giornale locale ha ritenuto degno di attenzione il nostro punto di vista. Il 13 Giugno 2003 abbiamo inviato un altro comunicato che, per richiamare l'attenzione, era stato intitolato "vogliamo fatti, non pugnette", prendendo così in prestito un tormentone della trasmissione televisiva "Zelig Circus". Ne riportiamo uno stralcio: "...Non è nostra abitudine ricorrere ad un linguaggio volgare, ma, se non fosse per la tragicità dei momenti che seguono ogni grave incidente stradale, viene da chiedersi se certi comportamenti non siano più adatti al palcoscenico di "Zelig Circus"...". Un solo quotidiano locale ha richiamato il nostro comunicato. .. Home Page......Torna all'inizio

 Il 23 Maggio 2003 abbiamo accolto l'invito di Giorgio Giunta (sito: www.unomaggio.it) per far circolare un messaggio che denuncia le gravi responsabilità dei mezzi di informazione. Ne riportiamo uno stralcio "..Quando invece si comincia a parlare di prevenzione, fiaccolate per la vita, impegni per fermare questa strage la cosa non fa "vendere" e non si dà il giusto rilievo a questi eventi che evidentemente li potrebbero indirettamente danneggiare. Visto che anche noi abbiamo mezzi, come diceva il dott. Raduano, faremo in modo che questi giornali vengano boicottati suggerendo di non comprarli; allestiremo un elenco e lo pubblicheremo sui nostri siti". Rammentiamo che al link "un bavaglio vergognoso" di questo sito è evidenziato il trattamento riservato ai comunicati stampa della nostra associazione......

 Domenica 4 Maggio 2003 la trasmissione "Report" di RAI3 ha mandato in onda un servizio sulla sicurezza stradale al quale abbiamo attivamente collaborato. Il servizio è stato aperto con un messaggio della mamma (docente di educazione stradale) Anna Abbondanza. Per il comitato "Giovani3000" l'intervista alla diciottenne Marta Flamigni è avvenuta in prossimità dell'albero contro il quale si è spezzata recentemente la vita di un ragazzo. Quella pianta, posta ai margini della Via Bidentina, era già stata inserita nell'elenco delle piante da abbattere. Marta ha denunciato il disinteresse e l'assenza di qualsiasi sostegno in favore delle associazioni giovanili che si occupano di sicurezza stradale. L'intervista a Giuseppe Raduano è avvenuta a Cesenatico, sotto la segnaletica della SS. 16 Adriatica in cui è stata spezzata la vita di quattro ragazzi, a causa della colpevole situazione di pericolo presente nello svincolo. Purtroppo il servizio è stato mandato in onda solo parzialmente ed è stato "tagliata" la parte d'intervista riguardante le responsabilità di coloro che non verificano o non denunciano le situazioni di illegittimità presenti sulle strade (tecnici e forze dell'ordine), il disinteresse istituzionale nei confronti delle associazioni giovanili che si occupano di sicurezza stradale e le speranze riposte nel neonato C.N.O.S.S. (Coordinamento Nazionale Organismi Sicurezza Stradale : sito http://cnoss.135.it ). Nelle scritte scorrevoli alla base delle immagini, la qualifica assegnata a Raduano Giuseppe è stata quella di membro dell'associazione Italiana Familiari Vittime della Strada, anzichè quella preconcordata di Presidente della onlus PU.RI, ma questi sono dettagli che hanno ben poca importanza.

 Il 29/03/2003 abbiamo incontrato 150 studenti delle scuole medie statali "Panzini" di Bellaria (RN) per una speciale lezione di educazione stradale, resa ancora più speciale dalle gravi assenze di istituzioni e genitori. La direzione didattica aveva infatti invitato i genitori (ne erano presenti 4 su 300) e diverse istituzioni (nessuna ha accolto l'invito). La lezione è stata tenuta da ben sei docenti. Oltre al presidente della PU.RI, sono intervenuti Anna Abbondanza (ha perso due figli), Silvia Bertozzi (il fratello ha subito gravissime ed irreversibili lesioni fisiche e cerebrali), Nicola Gazza (giovane disabile), Marta Flamigni (diciottenne che presiede un comitato di ragazzi per la sicurezza stradale) e Roberto Bartolini (ha cantato una canzone dedicata all'amico Andrea). Hanno fatto seguito due separati dibattiti: uno tra ragazzi e l'altro con gli adulti. Gli studenti hanno infine compilato un questionario che, oltre a fornirci preziosi suggerimenti, ha evidenziato valutazioni sconcertanti sulle responsabilità che i ragazzi attribuiscono al mondo degli adulti ed alle istituzioni responsabili della sicurezza stradale. Ancora una volta abbiamo avuto conferma della estrema attualità del nostro slogan provocatorio "tra gli struzzi di Romagna una strage che urla vergogna". Qualcuno ha suggerito di offrire tartine e pasticcini per poter contare in futuro su una più ampia partecipazione degli adulti a questo genere di incontri. Ci auguriamo che il suggerimento volesse rappresentare una semplice provocazione. Offrire un bignet per indurre i genitori a preoccuparsi maggiormente della vita dei propri figli ci sembra una mostruosità.

I quotidiani locali hanno completamente ignorato l'iniziativa, quasi si trattasse di un avvenimento privo di interesse ed importanza. Solo la "Voce di Rimini" ha preso in considerazione il nostro comunicato con l'equivoco titolo "La sicurezza stradale fa flop", ma lo ha fatto cancellando ogni riferimento ai contenuti probabilmente più significativi (struzzi, bignet..). Le vittime della strada assieme ai loro familiari ed amici ne prendono atto auspicando che, nonostante tutto, i numeri della strage possano diminuire.

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 Il 20/02/2003 l'assemblea ha approvato il rendiconto 2002 ed il programma 2003. Durante l'incontro conviviale Roberto ha fatto ascoltare in anteprima assoluta la canzone "Quel sorriso da furbetto". E' stata una serata densa di emozioni. Mimma ha illustrato come la famiglia vive la disabilità di un proprio componente. E' stata anche letta la lettera di una giovane amica, che ha voluto esprimere ciò che si prova quando alla guida c'è un irresponsabile. Ne riportiamo una sintesi:

"Giuseppe...Sai che pensando allo scorso convegno non vedo l'ora che ci sia il prossimo? Sono stati giorni troppo carichi di emozioni ed esperienze nuove!... i ragazzi della mia età davvero spesso esagerano in queste cose. Io più volte ho avuto paura nel tornare a casa con i miei amici, o perchè avevano bevuto o perchè avevano abusato di droghe, è davvero un problema più che mai presente... Me ne stavo appiccicata al sedile, con la cintura, pregandoli di andare piano non facendo altro che causare la loro ira... Ecco perchè ho cominciato a stare molto attenta alle compagnie che frequento e a fare una selezione.. di chi posso fidarmi ...quando esagerano con certe sostanze (alcool o droghe) e mettono sulla lama del rasoio la loro vita ogni sera, e per fortuna spesso le cose vanno per il meglio, ma non sempre... Accidenti, se bastasse chiedere di andare piano perchè ciò accadesse sarebbe tutto molto più facile. Ma i giovani ( e non solo) sembra quasi che amino rischiare ogni volta che mettono le loro chiappe in macchina. Sono imprudenti e incoscienti e la cosa mi spaventa tanto. I miei amici stasera sono andati a ballare, ed io sono in pensiero per loro. Dopo questo sfogo vado a letto, perchè domani la sveglia suona presto e devo andare a scuola". Home Page......Torna all'inizio

 Educazione stradale e dopo-incidente? Chi se ne frega. Il 23 e 28/01/2003 abbiamo richiesto a numerose istituzioni sostegno e collaborazione, sia per il 5° convegno "primaepoi" (si terrà a Rimini dal 24 al 26/10/2003) che per le nostre lezioni di educazione stradale nelle scuole. Fino ad ora le istituzioni territorialmente più interessate (Regione Emilia Romagna, Provincia e Comune di Rimini, Provveditorato agli studi di Rimini) ci hanno risposto con un eloquente ed "educato" silenzio.

 Il 19/01/2003 abbiamo richiesto collaborazione per sostenere l'attività di alcuni gruppi giovanili:

"..... Probabilmente con il passare del tempo si diventa cinici, ma esiste il rischio effettivo che questi giovani germogli di civiltà possano avvizzirsi a causa di sinistre ed imponenti ombre che ostacolano la loro crescita. Esistono infatti "ortolani" che non tollerano la presenza di co(u)lture che potrebbero ridurre gli spazi dei propri orticelli. Purtroppo abbiamo dovuto talvolta assistere con impotenza all'immorale disincentivazione di entusiasmi giovanili proiettati al miglioramento della sicurezza stradale, alla apatia che circonda chi vuole scrutare oltre gli ingannevoli specchietti per allodole che distorcono la realtà, alla mortificazione di tante lodevoli iniziative, svalutate in funzione dello scarso beneficio di immagine che potevano produrre....Auspichiamo quindi che le tante associazioni di volontariato ed i tanti rappresentanti istituzionali autenticamente impegnati nel miglioramento della sicurezza stradale si attivino per fare crescere il ruolo dei tanti ragazzi che vogliono attivamente impegnarsi per fermare una strage vergognosa". Hanno risposto solo alcune associazioni giovanili.

 Il 2/1/2003 abbiamo presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Rimini di contenuto analogo a quello presentato il 20/12/2002 alla Procura della Repubblica di Forlì. E' stato chiesto di avviare indagini per accertare eventuali responsabilità nei confronti degli Enti gestori delle strade e degli organi che dovrebbero operare i controlli. Il 5/1/2003 abbiamo incontrato a Ferrara il Dr. Luigi Ciannilli, responsabile del locale comitato per la sicurezza stradale, ed è stato deciso di presentare analoghi documenti presso le Procure di Ferrara e Ravenna. Riportiamo uno stralcio del nostro esposto-denuncia:

".. alleghiamo un articolo pubblicato dalla rivista specializzata "Quattroruote" a commento (anche fotografico) della pericolosità dello svincolo della SS 16 Adriatica, nel quale è stata spezzata la vita quattro ragazzi. La conclusione dell'articolo è inquietante, poichè pur essendo d'obbligo (Decreto Ministeriale LL.PP. 223/92) installare dei guard-rail di protezione (assente), si asserisce che "ci vorrebbe troppo tempo e denaro. Per questo non è possibile accusare l'ANAS per la morte di quei giovani... bla...bla..".

Nonostante la grave tragedia verificatasi, gli svincoli della SS. 16 Adriatica continuano a rappresentare dei pericolosissimi agguati per gli utenti della strada. Sarcasticamente riteniamo che in fase progettuale sia stato deciso di rendere "invulnerabili" i cartelli segnaletici, risparmiando così ogni futuro costo di ripristino o manutenzione. Non siamo a conoscenza delle iniziative adottate dopo l'incidente, ma probabilmente le forze dell'ordine intervenute per gli accertamenti del caso hanno ritenuto che non fosse loro dovere d'ufficio attivarsi per denunciare le responsabilità dell'Ente gestore della strada e per provocare l'immediata messa in sicurezza. Tale obbligo di accertamento ed intervento non dovrebbe rappresentare una mera "conseguenza burocratica" del dopo-incidente, ma dovrebbe invece coinvolgere a livello generale e preventivo l'attività dei vari organi preposti per la tutela degli utenti della strada. Risulta francamente sconcertante rilevare che situazioni di evidente pericolo per la viabilità siano tollerate o ignorate da chi dovrebbe vigilare o intervenire.

Le chiediamo quindi di accertare se siano presenti elementi di reato doloso o colposo perseguibili d'ufficio nei comportamenti di tutti quei soggetti investiti di pubbliche funzioni riguardanti la sicurezza della rete viaria. Le chiediamo inoltre di voler intervenire, affinchè nei procedimenti giudiziari conseguenti ad incidenti stradali, l'organo giurisdizionale competente provveda preliminarmente ad accertare l'esistenza di eventuali responsabilità istituzionali ed in particolare se le cause o la portata delle conseguenze di tali incidenti siano almeno in parte prevedibili e/o riconducibili alla mancata messa in sicurezza della viabilità.

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