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Malinconia del filosofo e del poeta

L'Esperienza malinconica attraverso la meditazione
del filosofo e la rivelazione del poeta:


A completamento ed integrazione delle argomentazioni esposte sino ad ora, nella convinzione che, la suggestione sentimentale ed emozionale abbia un ruolo importante in ogni processo espositivo, tanto quanto le modalità di un discorso critico, abbiamo scelto alcuni brani di narrazione e di poesia. Questi, unitamente alle riflessioni di Romano Guardini, sono capaci di farci sentire, attraverso una liricità quasi cosmica, sia l'ombra stagnante della tristezza che la vivida luce di un tempo carico di eventi. Nonostante la matrice fenomenologica delle conoscenze psicopatologiche esposte in precedenza, esse ci sembrano,ancora, troppo intrise di dottrina. Con l'intervento della logica poetica, invece si manifesta il senso profondo della parola e certi vissuti malinconici si trovano d'un tratto come personalizzati, attivi, quasispogli della loro indifferenza ed estraneità. Così, a volo radente, possiamo avvicinarci a quella eco profonda che alcune narrazioni suscitano in noi: l'enigmaticità dell'assenza, il senso della perdita, la metamorfosi del tempo e l'angosciosa vertigine del movimento. Se posiamo lo sguardo sulla letteratura e 1'arte di ogni periodo storico, vi scorgiamo una raffinata capacità di osservazione e rappresentazione della complessa sensibilità umana.
Parafrasando Minkowski possiamo affermare che le belle lettere, si avvicinano di più alla realtà vivente di qualsiasi interpretazione scientifica .

( 33- E.Minkowski )La parola dell'artista o del poeta è portatrice di un intuito profondo che si pone come anello di congiungimento tra due aspetti del linguaggio verbale, quello logico razionale e quello irrazionale e fantastico, cogliendo l'esperienza dell'uomo nella fluidità della sua esistenza, regione oscura e indefinibile. L'intuizione accede ad ogni vissuto e realizza un contatto vivo con le cose e con le persone.
Essa è la forma attraverso la quale si coglie la totalità della realtà: il contenuto di un fenomeno che appartiene tanto all'esperienza interiore personale, quanto al patrimonio arcaico e collettivo
dell'anima dell'uomo. E' un orecchio posato sul sensibile e rivela la continuità, la trasformazione, nella complessità di un indivisibile e unitario vivente. "Si colloca nel movente e adotta la vita stessa delle cose".(35-H.Bergson)
Il linguaggio estetico fatto di suoni, immagini, forme, colori e gesti, lo troviamo nell'espressione rituale e mitica, nel gioco, nella danza, nella musica ecc. Esso appartiene al mondo sotterraneo della parola, alla sua storia nascosta, all'etimologia e al suo mondo di simboli. "Accanto alla parola concetto strumento del pensiero discorsivo, vi è anche la parola che fa immagine, nel suo valore evocativo essa si impone con forza, ci rivela tutto un mondo vivente, un aspetto essenziale della nostra vita umana, della vita dello spirito, della vita in assoluto".(36-E.Minkowski)
Possiamo dire che tale parola realizza un transfert sulle cose, quella atmosfera ineffabile, quella presenza affettivache allaccia l'io alla realtà. La parola, come sostiene Tibaldi, domina la realtà, non solo nell'esercizio onnipotente del bambino o del primitivo ( natura magica della parola) e nel suo impiego razionale, intenzionale e codificato, ma soprattutto quando realizza nella sua dimensione semantica e simbolica, razionale e affettiva l'unico contatto reale del soggetto col mondo.(37-G.Tibaldi)
Così la narrazione, o meglio ancora la poesia traduce il suono dell'esperienza in segno concreto e visibile. Esso è in grado di restituire al lettore il rumore di fondo e l'accordo di un'immagine interiore che risuona viva nella coscienza di colui che scrive.

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