Aqua balancing

 

Questa disciplina è stata elaborata all'inizio degli anni Novanta da un gruppo di terapiste tedesche che hanno trasferito in acqua il rebalancing, una tecnica che unisce massaggio, respirazione, bioenergetica e meditazione.

Hanno fondato a berlino l'Academy of oceanic aqua balancing, che da due anni ha aperto una filiale a Lugano, in Svizzera.

Che cos'è Una seduta di aqua balancing dua un'ora: la prima parte si svolge a pelo dell'acqua (in una piscina ricaldata) e nella seconda si da il via alle immersioni guidate. Il rebalancer, cioè l'esperto, circonda con le braccia l'altra persona (che deve restare passiva), la trascina dolemente e la spinge a rotolarsi e a immergersi cosi che l'acqua l'accarezzi. Questa tecnica si basa sull'intuizione, sulla creatività e sull'empatia che si crea tra il rebalancer e il partner. Perciò non esistono movimenti prestabiliti e tutto è lasciato all'improvvisazione.
Su che principi si basa La tecnica si rifa alle teorie del maestro Osho, un americano che ha vissuto a lungo in Oriente: eliminare le contratture e i disagi a livello fisico non è sufficiente, si deve risalire alle cause emozionali che possono averli provocati. Le carezze, gli abbracci, i movimenti lenti e sinuosi dei balancer non sono pensati unicamente per rilassare i muscoli, ma anche per influenzare la mente, inviandole un messaggio di affetto, di sicurezza e di acccttazione di sé.
Perchè fa bene L'aqua balancing è particolarmente indicato per le donne: aiuta a conoscere e accettare il proprio corpo e il lato più femminile di sé. Grazie ai movimenti a cui si viene sottoposti, si riscoprono capacità di torsione, agilità e risorse fisiche che si credevano impossibili o perdute. Questo è di grande aiuto a chi ha un rapporto conflittuale con il proprio aspetto fisico. Il lavoro subacqueo, poi, è efficace contro problemi come il blocco del bacino, la cervicale o il mal di schiena.
Provate subito!!! La danza delle ginocchia.
La posizione di partenza dell'aqua balancing aiuta a scaricare le tensioni muscolari e a prendere confidenza con l'acqua. È questa: chi fa la pane del terapista sta in piedi nella vasca, con le gambe divaricate. L'altro galleggia di schiena sul pelo dell'acqua. Se siete voi il "balancer", appoggiate la nuca del partner all'interno del vostro gomito sinistro mentre con l'altra mano sostenete la sua schiena. Dondolate dolcemente il suo corpo da destra verso sinistra e poi cambiate lato. Questo esercizio serve a prendere un primo contatto con l'acqua.
Il movimento dell'onda.
Per sbloccare le tensioni a livello dei fianchi e del bacino. Mentre il partner galleggia supino, mettetevi ai suoi piedi e impugnate le sue caviglie. Dopo averlo avvisato con un segnale stabilito prima, giratelo sul fianco destro e iniziate a indietreggiare a grandi passi, muovendovi a zig zag a destra e a sinistra in modo he il suo corpo oscilli nell'acqua.