L'approccio farmacologico
Parlare con il medico:
l'importanza di una corretta diagnosi per impostare un'adeguata terapia.
L' emicranico viene il più delle volte trattato come un malato di serie B: l'opinione è talmente diffusa che investe persino chi ne soffre. Nonostante il tarlo che lo rode, l'ammalato di emicrania spesso soffre in silenzio per non condizionare troppo la sua vita di relazione. Non bisogna dimenticarsi però che, in qualche caso, fortunatamente raro, dietro un banale mal di testa si può nascondere una malattia seria. È importante che sia formulata una diagnosi corretta per poter adottare poi un'adeguata strategia terapeutica. Oggi la ricerca farmacologica mette a disposizione del medico farmaci specifici per il trattamento dell'emicrania, in grado di risolvere crisi di diversa intensità garantendo così un intervento mirato.

Ogni emicrania è diversa dall'altra: conoscerne la storia permette a un bravo specialista di arrivare a una diagnosi precisa ancor prima di ricorrere alla visita medica. Per questo, uno strumento indispensabile per il medico è il diario del paziente dove annotare la frequenza, l'intensità di ogni attacco emicranico e i sintomi ad esso associati Tali distinzioni consentono di operare una prima suddivisione tra i vari tipi cefalea, stabilendo, ad esempio, se tratta di una nevralgia del trigemino oppure di una cefalea a grappolo. Il secondo passo è determinare in che modo si manifesta il dolore e qual è la sua localizzazione. Quanto all'intensità del dolore, va detto che dipende molto dalla sensibilità dell'individuo. In ogni caso, per il medico è importante sapere se gli attacchi di emicrania sono tali da impedire le normali attività lavorative o scolastiche, stringendo il malato a tornare a casa e a mettersi a letto. Oltre alla storia specifica del mal di testa, lo specialista si informa sulle condizioni generali di salute del paziente e sulle sue abitudini di vita. In particolare, si preoccupa di sapere se in passato si sono subiti traumi alla testa e se si è stati colpiti dalla meningite. Inoltre, chiede al paziente se soffre di ipertensione arteriosa (pressione alta), di problemi della vista o dell'udito, se fa uso abitualmente di alcuni farmaci o di sostanze tossiche. Un altro aspetto fondamentale è la familiarità: il medico, quindi, si informa se altre persone in famiglia sono abitualmente vittime del mal di testa. Il collo quio con il medico, infine, mira anche a individuare eventuali conflitti di tipo psicologico e la presenza di stress, ansia o depressione. Per garantire una corretta diagnosi sono infine indispensabili una visita medica generale e una visita neurologica.