Esploriamo il pianeta emicrania

EMICRANIA: conoscerla
per riconoscerla

Il mal di testa

Chiunque può soffrire di mal di testa e probabilmente a tutti è capitato di sperimentarlo: circa il 65% degli uomini e l'80% delle donne ne hanno sofferto almeno una volta nella vita.

La cefalea, o più comunemente il mal di testa, è senza dubbio uno dei dolori più frequenti che affliggono il genere umano. Una parte delle cause va cercata nello stress, nella stanchezza, nell'ansia di non riuscire a finire tutto quel che c'è da fare. Insomma, le radici del mal di testa affondano in uno stile di vita dove il tempo non basta mai, dove le incombenze si moltiplicano e non di rado la pressione in famiglia o sul lavoro si fa insopportabile. Non tutti i mal di testa però sono uguali. A tutti è capitato almeno una volta di sperimentare una forma cosiddetta sporadica di mal di testa, e le cause possono essere le più diverse. Un raffreddore o un'influenza, l'abuso di bevande alcoliche, la sovraesposizione al sole, un pranzo troppo abbondante, poche ore di sonno: tutti questi possono essere fattori scatenanti. Da queste forme di cefalea si guarisce rimuovendo la causa che lo ha generato e con l'aiuto di analgesici. Ce ne sono poi di più gravi, i cui sintomi sono più o meno invalidanti. La Società Internazionale delle Cefalee, un organismo che riunisce esperti di vari Paesi, ha catalogato tredici forme cliniche di cefalee. Tra queste sono considerate cefalee primitive, cioè che costituiscono una condizione patologica autonoma e non causata da altre malattie, l'emicrania, la cefalea tensiva e la cefalea a grappolo.

Emicrania e mal di testa non sono sinonimi .

L' emicrania è un particolare tipo di cefalea con caratteristiche ormai sufficientemente individuabili. Il paziente stesso può, se opportunamente informato, descriverne il profilo e permettere al medico di pervenire ad una diagnosi.

L' importante non fare confusione fra il mal di testa, anche se intenso, e l'emicrania. Il termine emicrania indica un particolare tipo di cefalea, che, come dice la parola, spesso colpisce solo metà cranio. È un dolore pulsante che attanaglia una delle due tempie, e che in genere si fa annunciare da una serie di sgradevoli sintomi: pallore, nausea e vomito, o la cosiddetta "aura", cioè la visione intermittente di lampi e puntini luminosi. I suoi attacchi possono durare anche due o tré giorni: rumori, odori, luci, tutto diventa insopportabile. Provare a leggere, a lavorare o soltanto a guardare la televisione è impossibile. Meglio chiudersi in una stanza, al buio, in silenzio, lontano da tutto e da tutti. I termini "cefalea" ed "emicrania" quindi non vanno usati come sinonimi. Le altre forme primarie di cefalea individuate dalla Società Internazionale delle Cefalee sono la "cefalea di tipo tensivo", in genere associata a stress, stanchezza, depressione, e la "cefalea a grappolo": quest'ultima colpisce soprattutto gli uomini, si presenta periodicamente tutti i giorni spesso alla stessa ora, ed è tanto devastante da essere conosciuta come "cefalea del suicidio", termine adoperato per caratterizzare la disperazione del paziente durante un attacco, che spesso conduce a comportamenti autolesionistici.