Commento alle tavole 10 11 12 13 14 15


Il fenomeno dei rientri nelle classi quarte già evidenziato negli IT, negli Istituti Tecnici Industriali si riscontra soprattutto in quelli della provincia di Bari tra il 91-92 e il 95-96, ma non in maniera marcata. Va da sé che questi rientri assumeranno valori più significativi in altri tipi di Istituti Tecnici.

Ritiri (e Rientri)

 Nella gran parte delle pubblicazioni sulla dispersione scolastica in Italia – almeno in quelle che abbiamo consultato – abbiamo notato con una certa sorpresa che i vari ricercatori hanno fatto appena rapidi cenni al fenomeno dei ritiri-rientri nelle suole superiori italiane (fenomeno indubbiamente correlato, come accenneremo più aventi, a quello degli abbandoni); senza, peraltro, il conforto di significative serie storiche di valori numerici attinenti al fenomeno stesso.

Con questo nostro lavoro intendiamo sopperire, in parte almeno, a tale carenza di dati.

Chiamiamo Ritirati quegli alunni che, pur regolarmente iscritti in una determinata scuola, al termine dell’anno scolastico considerato per i motivi più vari (frequenze irregolari, malattie prolungate, disagio familiare, atti formali di ritiro, ecc.) non sono scrutinati, oppure non sostengono gli esami nelle classi terminali del corso. Costoro, quindi, coincidono con lo scarto tra gli alunni iscritti in un certo anno scolastico e quelli scrutinati nello stesso anno. Quando, poi, questo scarto assume valori negativi parleremo di alunni rientrati nel sistema scolastico. Si presume che siano alunni che, pur non indicati dalle singole istituzioni scolastiche nel modello di rilevazione ISTAT (prima: MOD. 31/b, poi MOD. MPI/4°), figurano sì nel numero degli iscritti, ma non già in quello degli scrutinati.

Le Tavole che proponiamo a supporto delle nostre stime a tale proposito (Tavv. 10, 11, 12, 13, 14 e 15) si riferiscono agli anni scolastici che vanno dal 1991-92 al 1996-97. Gli ultimi dati ISTAT sugli alunni scrutinati delle SSS e degli IT sono riportati nella succitata Statistiche delle scuole secondarie superiori – Anno scolastico 1997-98 (Annuari: 2000) [0]. In questo volume, però, i dati sugli alunni scrutinati ( o esaminati) e promossi sono quelli dell’anno scolastico precedente: cioé il 96-97.

La nostra indagine sui ritiri non l’abbiamo potuto estendere anche agli ITI perché la nostra fonte non ne fornisce i dati relativi per classe, per sesso e per provincia. Da precisare che nel totale degli alunni scrutinati di cui qui parliamo sono compresi anche gli scrutinati esterni; il numero di questi ultimi non sembra

particolarmente significativo, dal momento che incide sul totale scrutinati per l’8% circa nelle SSS e per il 7% nei Tecnici. Su 100 alunni promossi in Italia i promossi esterni [1] sono circa l’1% nelle prime, il 2,8%  nelle seconde e nelle terze, il 4,3% nelle quarte e il 5,5% nelle classi terminali [2].

Leggendo i dati della Tav. 12 è possibile seguire la dinamica dei ritiri-rientri nelle scuole secondarie superiori italiane. Mediamente sono circa 4 gli alunni che si ritirano (con atto formale o meno) nel corso dell’anno scolastico e perciò non sono scrutinati, né possono sostenere gli esami se iscritti alle ultime classi.

Questo il tasso dei ritirati nei sei anni oggetto della nostra indagine a partire dal 91-92: 3,5; 3,1; 3,1; 4,0; 4,2; 4,0.

Valori leggermente più elevati ritroviamo parallelamente nelle classi prime. Per quanto riguarda le terze, invece, detto tasso è decisamente più alto: 19,8; 19,4; 19,6; 20,5; 21,5 e 22,1; in altri termini nelle classi terze ogni 100 iscritti non sono scrutinati (o non sono esaminati laddove ci sono gli esami di qualifica) circa un quinto di loro; si tratta di un cospicuo numero di nostri alunni stimato intorno alle 113.000 unità, di cui 58.000 ragazze; alunni che, pur regolarmente iscritti, non prendono parte agli scrutini; alcuni di loro ripeteranno la classe terza, altri non torneranno più a scuola. Perché? Anche qui non siamo in grado di fornire risposte adeguate; a tale proposito ci auguriamo di consultare validi contributi da parte degli esperti del settore.

Fenomeno inverso, invece, è quello dei rientri: ad esempio, ogni 100 alunni iscritti nelle quinte delle SSS in Italia annualmente se ne presentano agli esami di Stato (fino al 1998 chiamati esami di maturità) ancora altri 12 (oltre 50.000 candidati in più). Ma anche agli scrutini dei maschi nelle classi quarte troviamo circa quattro alunni “rientranti” ogni 100 iscritti: 9.000 ragazzi in più. E’ un fenomeno che analogamente riscontriamo anche in Puglia e a Bari, pure se in proporzioni più contenute. Perché nelle classi quarte delle SSS italiane “rientrano” i ragazzi e nel contempo “si ritirano” le ragazze (oltre 20.000)?

Nelle scuole italiane mediamente sono più le F (56,4%) che i M (43,6%) a ritirarsi; ma nelle classi prime questo rapporto è risultato inverso in questi sei anni considerati; infatti su 100 ritirati, in media, 56 sono maschi e 44 femmine.

Se analizziamo le Tavole della Puglia (Tav. 11) e della provincia barese (Tav. 10) nelle quinte è rilevante il dato dei rientri (media: 12,5% per la Puglia e 11,7% per Bari); come pure quello delle classi seconde negli anni 91-92 e 93-94, oltre ai già citati rientri per i M nelle quarte. Quanti sono i M su 100 alunni che si ritirano in Puglia? Nell’insieme delle secondarie superiori: 46, e nelle classi prime: 60. Nella provincia di Bari essi sono rispettivamente 47 e 57.
    Scorrendo le Tavole 13, 14 e 15 esaminiamo ora i ritiri negli Istituti Tecnici, sempre nel primo sessennio degli anni ’90.

Rispetto al totale delle scuole secondarie nei Tecnici è da rilevare un’altra costante per certi versi sorprendente: il fenomeno dei rientri non si riscontra soltanto nelle quinte (M: 5,0%; F: 1,4%; tot.: 3,6%), ma anche nelle seconde (M: 2,5%; F: 1,5%; tot.: 2,1%) e in modo più marcato soprattutto nelle classi quarte con i seguenti dati medi, appunto, degli “alunni rientrati” in questi sei anni: M: 14,0%; F: 7,5%; tot.: 11,3% [3]. Con picchi del 17,0% per i maschi nel 92-93, e del 10,5% nel 91-92 per le ragazze.

I valori riscontrati nelle stime dei rientri nelle quarte negli IT della regione Puglia e della provincia di Bari non si discostano molto da quelli nazionali. Si tratta, infatti, di percentuali di un punto e mezzo inferiori nelle quarte e di un punto circa superiore per le classi quinte.

Soltanto le prime classi dei Tecnici in questi anni non sono state interessate in alcun modo al fenomeno dei rientri, ma esclusivamente a quello dei ritiri; con i seguenti valori: negli IT italiani si è passati anno dopo anno progressivamente dal 4,0% del 91-92, al 4,1%, al 4,2%, al 4,6%, al 5,5% e al 5,4% del 96-97. Il trend dei ragazzi che iscritti ai Tecnici si ritirano nel corso del primo anno sembra tendere verso l’alto anche in provincia di Bari (dal 3,5% del 91-92 si arriva al 5,2% nel 96-97) e in Puglia (dal 4,5% al 6,2%).

Perché nel complesso degli Istituti Tecnici italiani negli anni Novanta si è registrato un saldo positivo [4] di circa due punti percentuali tra gli alunni iscritti e quelli scrutinati? Si potrebbe ipotizzare che un certo numero di nostri ragazzi in questi anni, non solo non ha ceduto alla tentazione di “abbandonare” il sistema scolastico, ma – per così dire – ha deciso di “rifugiarsi” negli Istituti Tecnici, in particolare nei Tecnici Industriali, e tra questi in quelli con le specializzazioni di Informatica ed Elettronica, sollecitati dalla prospettiva di un più agevole futuro inserimento nel mondo del lavoro?



[0] Il pubblico ha potuto consultare questo annuario  soltanto a partire dal giugno 2000.

[1] Questo dato è incluso nella formula ISTAT per la stima degli abbandoni.

[2] Questi alunni “promossi esterni” – come abbiamo già precisato – sono stati tenuti in conto nella formula Istat degli Abbandoni e non in quella dell’IPRES, quella cioè che abbiamo utilizzato noi per le nostre stime.

[3] Valori sempre per 100 alunni iscritti.

[4] Quello, appunto, che ci è servito per individuare il fenomeno dei Rientri.