La nostra storia 

La Protezione Civile comunale nasce alla fine del febbraio del 1991 con delibera n. 4866 e n. 38916  Il primo intervento avviene l’11 marzo 1991 per il disinnesco di un ordigno bellico rinvenuto casualmente in Via Buttrio in un cantiere edile.

Nello stesso periodo vengono effettuate riunioni serali presso le dieci circoscrizioni cittadine per il reclutamento dei volontari. Le serate hanno successo ed alla fine delle riunioni si ottengono le prime 90 iscrizioni dei volontari.

A metà anno parte la prima campagna educativa e di formazione in materia di Protezione Civile presso tutte le scuole cittadine, uffici comunali, uffici postali, uffici forestali ecc..

A causa della guerra nella ex-jugoslavia vengono nel ‘92 creati nelle località di Cervignano del Friuli, Lignano, e Sequals i campi profughi dove grazie ai primi volontari settecento persone vengono aiutate e sistemate nelle apposite tende.

L’aiuto alle popolazioni avviene anche attraverso la spedizione di vestiti e generi di prima necessita, alla fine dell’emergenza da una stima effettuata risulteranno spediti 3225 colli spediti con 9 autocarri pesanti.

Nel 1993 viene effettuata, il 30 aprile la prima evacuazione controllata della scuola elementare “G. Carducci” alla presenza delle massime autorità cittadine.

Nel 1994 viene predisposto il primo corso per volontari di Protezione Civile sia per il comune di Udine che per i limitrofi.

Nel novembre di quell’anno la Regione Piemonte subisce danni devastanti causa violenti nubifragi che arrecano nelle zone colpite ingenti danni. La giunta comunale decide l’invio sul posto di una squadra di volontari composta da sei uomini con turnazione fissa settimanale: è la prima uscita della nostra squadra.

Nella primavera del 1995 la Prefettura di Udine avvia, su disposizione del dipartimento della Protezione Civile il Progetto Scuola Sicura che coinvolge vari istituti della Provincia e che vedrà protagonisti circa tremila ragazzi.

Il 24 giugno del 1996 la nostra squadra viene impiegata per far fronte all’emergenza dovuta ad una alluvione presso Malborghetto-Valbruna. Oltre trecento volontari vengono impiegati per alleviare le condizioni della popolazione colpita.

Negli anni ‘97/98 le nostre squadre vengono impiegate duramente per far fronte agli allagamenti causati dal Rio Tresemane e dal Cormor. Per prevenire tali continui disagi si provvede nei periodi di “magra” del fiume alla pulizia degli alvei per prevenire tali disagi.

Altra grande emergenza è quella occorsa nel giugno del 1998 dove le nostre squadre sono state impiegate nell’emergenza alluvione a Sarno in Campania.

Nel maggio 1999 fino al giugno dello stesso anno la Protezione civile di Udine coordina il trasferimento a Valona degli aiuti nell’ambito della Missione Arcobaleno.

Nell’ottobre del 2000 le squadre di Udine fanno fronte all’emergenza Piemonte nel comune di Locana operando in sinergia con la Protezione Civile piemontese.

Nell’agosto del 2002 un violento nubifragio colpisce Udine e l’interland, le squadre operano presso Piazza Primo Maggio i sottopassi ferroviari e alcune abitazioni private.

Nel novembre siamo chiamati a Pordenone per la disastrosa alluvione che ha sommerso gran parte della città. Siamo intervenuti con turni comprenti le 24h per una settimana, svuotando gli scantinati e portando sollievo ai cittadini ricoverati nelle tende per l’emergenza.

Al seguito del sisma del Molise due squadre sono intervenute per l’assistenza e il montaggio delle case prefabbricate per le popolazioni colpite.

Nel settembre ed ottobre 2003 a causa dell’alluvione abbattutasi in Valcanale, Canal del Ferro siamo chiamati ad operare presso il comune di Malborghetto-Valbruna in cooperazione con le omologhe squadre austriache per la salvaguardia e la messa in sicurezza di numerose abitazioni.

Ultimo grande impegno è stata la partecipazione con due squadre alle esequie del S. Padre Giovannei Paolo II. Siamo stati impiegati nella tendopoli che ospitava i giovani presoo l’università Roma 3 e presenti nelle vie di Roma per portare sollievo alle persone ferme per le lunghe code.

Numerosi sono stati anche i piccoli interventi e le micro emergenze nonché i vari corsi di specializzazione a cui i volontari hanno partecipato attivamente.

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