GESUALDO (AV)


CHIESA DEL SS. ROSARIO – XVII secolo

 

La chiesa, con relativo monastero dei Domenicani, fu iniziata per la devozione del principe Carlo Gesualdo e terminata da Nicolò Ludovisi, nella prima metà del XVII secolo. Il principe Ludovisi era nipote del papa Gregorio XV ed aveva sposato Isabella Gesualdo, nipote abiatica di Carlo.

La chiesa conseguì il titolo di Arciconfraternita nel 1912. E’ a tre navate, comprende nove altari in marmi policromi ben lavorati in stile barocco, un bel coro in legno intarsiato ed un bellissimo ingresso opera dell’artista gesualdino Vittorio Famiglietti (1969).

La chiesa è a tre navate. L’altare che si trova a destra entrando è dedicato a S. Vincenzo Ferreri. Nella nicchia vi è una statua del santo, egregiamente scolpita. L’altare maggiore, dedicato alla Vergine del Rosario, è veramente magnifico e ricco, realizzato in marmi policromi commessi. Prima del sisma si poteva ammirare una deliziosa balaustra in marmo bianco. Dietro l’altare maggiore vi è un bel coro in legno intarsiato e la sagrestia, sulla cui architrave si legge SACELLVM  HOC  DICATUM  A. D. 1626. Il soffitto della sagrestia è in legno dipinto (XVIII sec.). Degni di essere ricordati sono il pulpito e l’organo.

L’ultima domenica di agosto si celebra, in grande e sentita partecipazione popolare, la festa in onore di San Vincenzo Ferreri durante la quale si svolge il tradizionale “volo dell’angelo”.

 

Note tratte dal libro ” CARLO GESUALDO l'albero genealogico e la sua città” di Michele Zarrella.

 


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