GESUALDO
(AV)
CHIESA DELL’ADDOLORATA – XVII secolo
La chiesa è sita in via Roma. Fu fatta erigere nel 1616 dalla principessa
Isabella Gesualdo, nipote abiatica di Carlo. Apparteneva all’Ordine
cavalleresco secolare di S. Antonino Abate da Vienna, istituito per assistere i
malati di peste. Il suddetto ordine fu soppresso alla fine del XVII secolo e la
chiesa passò al Militare Ordine Costantiniano
di San Giorgio, dipendente dalla giurisdizione del Re e perciò esente dalla
visita canonica dei vescovi. Nel 1753, con diploma reale, ottenne
l’officiatura nella Chiesa la Confraternita delle
Anime del Purgatorio, tuttora attiva. Nel 1739, dal priore Donato
Antonio Mattioli, fu realizzata la sagrestia nel
casolare a fianco. La chiesa venne ampliata in
lunghezza da Giuseppe Catone che fece aggiungere un campanile laterale come
testimonia l’iscrizione su pietra lavorata del 1820. Nel 1909, divenuto
pericolante il vecchio campanile lungo via Roma, fu
ricostruito l’attuale dalla parte opposta. Bella è la scala elicoidale in
pietra che porta all’organo e prosegue fino alla cima del campanile. Nel 1921, a cura del priore Pasquale
Dell’Erario, l’interno fu decorato ed arricchito di stucchi
pregevoli e successivamente fu sistemata,
sull’altare maggiore, la bella e miracolosa statua della Vergine Addolorata.
In quell’occasione, l’artista A. Borghese
di Avellino dipinse sulle pareti laterali del
presbiterio le figure di San Pietro e San Paolo. A centro del soffitto in legno vi è collocata la tela del 1743 “Le Anime del
Purgatorio” (cm2 200 x
400). In essa sono raffigurate le anime del
purgatorio che, per intercessione di Sant’Antonio
Abate, dal purgatorio vengono portate dall’arcangelo Michele in paradiso
ove la Madonna,
col cuore trafitto da sette spade, a braccia aperte e con un coro di angeli le
accoglie e le presenta allo Spirito Santo rappresentato da
una colomba che irradia un’immensa luce. Sulle pareti furono
sistemati due quadri di ignoto autore, ma di ottima
fattura, rappresentanti “La
Madonna di Costantinopoli” (sec. XVI) e
“L’Annunciazione” (sec. XVII). Negli anno
’70 la facciata fu rivestita con pietre di Fontanarosa; al centro della
stessa, al di sopra del portale, al posto della finestra venne collocata
l’immagine dell’Addolorata riprodotta con ceramiche di Vietri. Sulla cuspide fu collocata la statua di San Rocco,
in onore del quale, la penultima domenica di agosto
viene celebrata, con grande e sentita partecipazione popolare, la festa. Merita
particolare attenzione la magnifica statua di “San Michele e
Lucifero” di Francesco Pisano.
A causa del sisma del 23
novembre1980 la chiesa subì gravi danni strutturali ed il crollo della volta
absidale. Con esso andarono perduti affreschi,
stucchi, pezzi di altari e la pregevole balaustra in marmo, costituita da
colonne e medaglioni. Questi ultimi, che rappresentano le 14 scene della Via Crucis, furono recuperati e collocati lungo le pareti. Dopo
il ripristino strutturale e la riapertura avvenuta il 2 agosto 1992, fortemente
voluti dal priore Giuseppe Bettalico, la volta è stata abbellita, coprendola,
con i dipinti dalla pittrice francese Kathy Toma.
Note tratte dal libro ”
CARLO GESUALDO l'albero genealogico e la sua città” di Michele Zarrella.
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