PER UN PARTIGIANO CADUTO

Era nel buio l’ombra
a darti un volto,
o indistinta paura del domani?
Ma all’alba si partì,
cuore d’acciaio e muscoli di bronzo
sui campi seminati incontro a loro.
Battito breve di un’ala sul fossato:
una canzone ricoprì lo strappo
della tua carne, o mio fratello,
un canto lungo come il tuo cammino
per i sentieri chiari del futuro.

A darci luce il tuo sorriso valse,
quando la fronte sollevasti al sole,
per dirgli la tua pena e il tuo tormento.

Poi ricadesti: i fiori
sugli esili gambi pensierosi
bastarono a donarti una corona.

Giovanni Capuzzo