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Il Piano Ganapini

"Ecco il nostro piano per uscire dall'emergenza"La riduzione a monte della produzione dei rifiuti con il riciclo e il riutilizzo degli stessi, un forte impegno sulla raccolta differenziata per cui sono state stanziate risorse importanti, un uso diverso dei sette impianti di cdr che non dovranno produrre più ecoballe e poi il completamento dell' inceneritore di Acerra, l'avvio di quello di Salerno, mentre per l'impianto di Santa Maria La Fossa farne un gassificatore "potrebbe essere una soluzione". ELENCO DEGLI IMPIANTI (file pdf) VISUALIZZA LA MAPPA

Un programma, anzi un percorso, al termine del quale la Campania può pensare con fiducia di rientrare ad una gestione ordinaria dell'emergenza rifiuti. Il piano rifiuti della Regione è stato illustrato dall'assessore all'Ambiente Walter Ganapini che ha dimostrato di essere uno degli esperti maggiori sul territorio nazionale. Abbiamo il dovere di essere pronti perchè comunque spetta a noi dare un contributo di primo piano per uscire dall'emergenza e per costruire un futuro nuovo in questo campo, anche riuscendo a trasformare i rifiuti da un problema drammatico in una risorsa economica. Ciò discutendo con il governo, pronti a dare il massimo della collaborazione perchè più si collabora nell'ambito delle proprie competenze e meglio è per il Paese". I numeri tengono conto di una strategia più completa. Anzitutto di una riduzione a monte dei rifiuti e di un vero e proprio salto da portare avanti, e in parte già cominciato, con la raccolta differenziata dove adesso sono più di 150 i comuni che stanno oltre il 35% della raccolta differenziata. Il progetto di Ganapini si basa sulla volontà di raggiungere il 20% di raccolta differenziata in una serie di città grandi e medie e poi sul termovalorizzatore di Salerno, sul completamento di quello di Acerra e sui nuovi impianti di compostaggio. Molti comuni si offrano di ospitare impianti che sono impianti industriali moderni così come quelli che Ganapini ha definito lo scheletro d'oro, cioè i sette impianti di separazione (i cosiddetti cdr, ndr) che in Campania sono stati. Questo scheletro d'oro - ha osservato Bassolino - è un altro dei passi in avanti che può consentirci di delineare per la prima volta una strategia". Tenendo presente, però, che ciò che conta è la collaborazione tra istituzioni. "Perchè se tutti remano dalla stessa parte, Regione, Province, Comuni e Governo nazionale, senza che ci siano bastoni tra le ruote o tentativi di fare entrare acqua nella barca possiamo superare i problemi avuti in passato quando la collaborazione non c'è stata da parte di tutti generando una serie di conflitti". "il dialogo al di là degli schieramenti sia un dovere per tutti".

GANAPINI: "I CDR SONO LO SCHELETRO D'ORO E DIVENTERANNO UNA RISORSA"


Un incremento della raccolta differenziata con l'obiettivo entro il 2008 di incidere per il 20% sulla produzione dei rifiuti e un conseguente uso migliore dei sette cdr che, alle prese con un quantitativo minore di rifiuti da trattare, potranno lavorare meglio separando la spazzatura ricevuta. Sono due nodi cruciali per l'assessore regionale all'Ambiente Walter Ganapini per la riuscita del piano rifiuti presentato oggi da cui emerge anche che l'inceneritore di Salerno nei piani della Regione dovrà accogliere 400 mila tonnellate di rifiuti mentre quello di Acerra tra i 300 e i 350 mila, meno dei 650 mila per cui è stato progettato. "Ogni giorno - ha spiegato l'assessore - si raccolgono 6500 tonnellate di rifiuti domestici. Le province di Salerno, Benevento e Avellino sono già oltre il 33% con la differenziata e sono 146 i comuni virtuosi. C'é un forte impegno dell'Asia a Napoli per arrivare al 20% di raccolta differenziata entro fine anno. Questo 20% di rifiuti potremo mandarli alle aziende campane che lavorano nel riciclo". Con 1300 tonnellate in meno di rifiuti da trattare al giorno - è l'idea di Ganapini - ne avanzano 5200 da indirizzare ai sette impianti di cdr che hanno una capacità globale di oltre 8000 tonnellate. "Con 5200 tonnellate da trattare lavoreranno bene senza sofferenze". Dal lavoro degli impianti si ricaverà per due terzi materiale secco e per il restante un terzo sostanza organica che può essere una risorsa sia per l'agricoltura che per il trattamento dei terreni contaminati. In tal senso si inquadra la richiesta avanzata da un fondo d'investimento del Dubai per avere 3000 ettari di terreno (anche contaminato da diossina) per coltivare canna comune (la Arundo donax) utile alla produzione di bio-diesel. "Impiantando la canna e grazie ai microrganismi della sostanza organica recuperata dai cdr - ha spiegato Ganapini - e immessa in quei terreni contaminati si favorisce la decomposizone dei legami della diossina". Ganapini ha difeso la qualità dei cdr definendoli "uno scheletro d'oro, impianti di alta tecnologia tedesca" e ha detto che per il loro riadattamento potrebbero essere sufficienti meno di 5 milioni di euro, visto che alcuni sarebbero già pronti all'uso. Infine Ganapini ha sottolineato come siano 33 i comuni che si sono offerti per ospitare impianti di compostaggio e ha elogiato il piano per la raccolta differenziata presentato dal comune di Acerra: "Sarà il primo ad essere finanziato", ha detto aggiungendo che per quanto concerne l'inceneritore i tempi saranno inevitabilmente più lunghi se andrà rifatta la gara. "Non sono un guru - ha concluso Ganapini - né ho la bacchetta magica, quello che oggi presento è il frutto di 30 anni di praticaccia. Molte delle cose di questo piano erano già nelle carte a disposizione del commissario Panza e di quello precedente. La Campania ha in sé tutte le risorse per uscire dall'emergenza. Parlerò più in là delle responsabilità - ha concluso - certo c'é stata incompetenza da parte dei tecnici"

 

 

 
 

 

 

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