MIME-Version: 1.0 Content-Type: multipart/related; boundary="----=_NextPart_01C55D82.E949B2A0" Questo documento è una pagina Web in file unico, nota anche come archivio Web. La visualizzazione di questo messaggio indica che il browser o l'editor in uso non supporta gli archivi Web. Scaricare un browser che supporti gli archivi Web, come Microsoft Internet Explorer. ------=_NextPart_01C55D82.E949B2A0 Content-Location: file:///C:/171A2E09/FRANCOFIORINI.htm Content-Transfer-Encoding: quoted-printable Content-Type: text/html; charset="us-ascii"
FRANCO
FIORINI
Rimanda la memoria – padre – ai tuoi ritorni=
specchiati dentro gli occhi dell’attesa,
sulla soglia il mondo da abbracciare
nelle tue mani le mie da scaldare.
Con la quercia grande sullo sfondo
il vespero schiariva il tuo contorno
e ti correvo incontro a stringere ginocchia
bianche di cava, nere di catrame,
a respirar sapore di pane e companatico,
a mendicar carezze ruvide di pietra
alle tue mani rosse, gonfie di fatica.
Quanta dolcezza ti leggevo in fronte
dentro una ruga, maldestra, di durezza
mentre ponevi a terra, e riponevi,
i miei piedini scalzi
segnati dalle corse in mezzo ai sassi.
E sempre ti finivo al collo appeso,
e sempre mi sfinivo al tuo sorriso.
Lo spazio di un mattino
e t’ho rivisto – padre anch’io ̵= 1;
la testa bianca di stagioni piene,
solcato il volto da perle di saggezza,
severo il passo e lento,
indomito gigante di fierezza.
Sei ancora tu e non un altro sei
che vivi la tua sera e il tuo presente
vuoti di sogni, muti di rimpianti.
Sei tu, storia infinita, presenza antica
offerta nuova alla mia vita.
E quando il mio inverno
ammanterà di neve la collina
e tu sarai memoria ai più sbiadita
sarà la quercia grande sulla cima
a segnarmi la via.