MIME-Version: 1.0 Content-Type: multipart/related; boundary="----=_NextPart_01C55B7F.41E0C170" Questo documento è una pagina Web in file unico, nota anche come archivio Web. La visualizzazione di questo messaggio indica che il browser o l'editor in uso non supporta gli archivi Web. Scaricare un browser che supporti gli archivi Web, come Microsoft Internet Explorer. ------=_NextPart_01C55B7F.41E0C170 Content-Location: file:///C:/1E3A2E09/DEBORAPIERMARINI.htm Content-Transfer-Encoding: quoted-printable Content-Type: text/html; charset="us-ascii"
DEBORA PIERMARINI
Cio' che
rimane
Ho visto ci= ò che è stato,
attraverso gli occhi di un libro.
Ho immagina= to ciò che nessuna mente umana vuole accettare,
solo per un secondo.
Non capisco, forse non voglio capire.
Fino a dove può arrivare la folle ambizione di un uomo
che ha distrutto la storia
e che ha cambiato il significato della parola “vivere”?
“Esce= denso fumo blu”:
l’ho letto su un muro della mia scuola.
L’oss= ervavo impreparata alla verità celata.
Poi le paro= le di uno scrittore suicida
me l’hanno mostrata:
non mi sembra vero,
Auschwitz non è bastato,
quella scritta lo testimonia.
Dov’è la luce della ragione che ci distingue dagli animali?
Dov’è l’uomo?
Chi è= ;?
Ho paura di= lui.
Vedo i volti sofferenti,
affamati di vita,
si riflettono in me.
Sento le lo= ro voci echeggiare nella mia testa,
chiedono pietà, giustizia.
Ebrei, tede= schi, italiani,
viviamo e moriamo allo stesso modo,
amiamo e proteggiamo i nostri figli con ugual sentimento,
lottiamo e speriamo per un futuro migliore con pari forze,
eppure ci ostiniamo e definirci “diversi”.
Noi tutti n= on dobbiamo dimenticare
quell’odio che ha ucciso milioni di uomin= i e donne
per una stella gialla cucita sul petto;
quell’odio che ha reso la vita una morte = lenta e atroce,
che ha annientato la persona,
riducendola a un corpo vuoto in attesa di sentenza;
quell’odio che ha segnato generazioni per secoli,
che ne ha smarrito e cambiato l’identità;
quell’odio che nessuno di noi ha il corag= gio di guardare in faccia,
anche solo per sputargli,
per dirgli che siamo stanchi;
quell’odio chiamato terrore, guerra,
nazismo, razzismo, orrore, crudeltà.
Non smettia= mo mai di ricordare...