MIME-Version: 1.0 Content-Type: multipart/related; boundary="----=_NextPart_01C5598A.1885FBC0" Questo documento è una pagina Web in file unico, nota anche come archivio Web. La visualizzazione di questo messaggio indica che il browser o l'editor in uso non supporta gli archivi Web. Scaricare un browser che supporti gli archivi Web, come Microsoft Internet Explorer. ------=_NextPart_01C5598A.1885FBC0 Content-Location: file:///C:/0E58D2A9/ALESSANDROCORSI.htm Content-Transfer-Encoding: quoted-printable Content-Type: text/html; charset="us-ascii"
ALESSANDRO CORSI
Io, il cristo
Sputo un bo= lo di vento
sulla faccia del destino,
in segno del disprezzo
dell’uomo verso il mondo.
Crocifisso alla mia croce,
fatta di silenzi e luci,
grido alle stelle
tutto il mio dolore:
tutta la mia disperazione
e tutta la mia rabbia.
Intanto, un= fiotto di sangue
mi esce dal costato
e si fa ruscello verde
che irrora il mondo
e lo sporca di salvezza.
Io, Cristo = moderno,
ancora muoio
come secoli fa:
coperto di infamia,
solo e disperato.
Soltanto do= mani
sarò ricordato,
soltanto domani
parleranno di me
nelle memorie d’ogni sera
dopo il desco
ed attorno al fuoco
prima del sonno.
Sarò= come una leggenda,
oppure un mito.
E forse, qualcuno,
pregherà per me:
pregando nel mio nome
chiederà la propria salvezza
dai meandri della vita
che conducono al caos
delle luci e ei silenzi.
Morir&ograv= e; ancora domani,
altro uomo
su altra croce
e tra altri silenzi
e grida di disprezzo:
affondo negli insulti
di un intero mondo
che non sa un verbo
del mio messaggio,
affogando nella solitudine
della deriva della vita.
La via dell= a salvezza
è una storia infinita,
una strada bianca
senza pietre miliari
od angoli di luce.
Sarò= ancora là, da domani,
ad ogni sasso
che mi farà da Calvario
crocifisso di nuovo ed ancora
alla mia forte croce
fatta di silenzi e luci.