Il sito scelto è in contrada Venita, dove si smaltirebbero rifiuti di ogni genere
Discarica di veleni a Ferrandina
C'è un progetto per la realizzazione di un impianto privato
 

FERRANDINA ­ Un nuovo carico di veleni in arrivo a Ferrandina? Le carte parlano chiaro. Una volta incassato il parere favorevole sulla compatibilità ambientale, la società "Basento Ambiente srl" avrà la strada spianata per realizzare una discarica di rifiuti pericolosi in contrada Venita. La stessa località in cui è già attiva la discarica comunale.
Un impianto nato a suo tempo con le identiche finalità del progetto di Basento Ambiente. Attualmente nel sito si smaltiscono, oltre ai rifiuti solidi urbani, anche quelli speciali di categoria B2. Quel che manca è il termodistruttore. Nonostante un consistente finanziamento pubblico già ottenuto, il Comune dovette restituire i fondi per la ferma opposizione di cittadini e ambientalisti al progetto.
A distanza di circa quindici anni a riprovarci è un'impresa privata. Con un procedimento che elude il confronto diretto con il territorio. Unica traccia dell'iter in corso un avviso pubblico, apparso lo scorso 21 luglio sul quotidiano Il Giornale, con la descrizione di massima del progetto. Tre lotti, realizzati secondo le regole tecniche del decreto legislativo 36 del 2003, in cui è previsto un sistema di regimazione e convogliamento delle acque superficiali, impermealibizzazione del fondo e delle sponde, impianto di raccolta e gestione del percolato, impianto di captazione del biogas, impianti elettrici e di illuminazione, sistema di copertura superficiale.
Seguita, nei giorni successivi, da un'interrogazione del capogruppo di Forza Italia, Cosimo Latronico, al presidente della Regione, Vito De Filippo, per conoscere "se e come è stato valutato il progetto e la sua coerenza con gli strumenti di pianificazione regionale e territoriale in materia di trattamento e di smaltimento dei rifiuti". Nessuna istanza, intanto, è stata presentata finora al Comune di Ferrandina. Più semplice, per accorciare i tempi, rivolgersi direttamente al ministero dell'Ambiente per le necessarie autorizzazioni. Si tratta di una mega discarica in grado di stoccare circa 370.000 metri cubi di rifiuti pericolosi. Una categoria che abbraccerebbe al suo interno una tipologia sconfinata di inquinanti. Dai farmaci scaduti agli oli esausti, dai solventi alle polveri metalliche, dall'amianto al materiale contaminato. E forse anche vagonate di rifiuti tossici provenienti dal resto d'Italia e da mezz'Europa. Francia e Germania in testa. Nulla di più facile, dopo che è stata dichiarata illegittima la legge regionale con cui si vietava il trattamento di rifiuti provenienti da fuori regione. Di converso, molto più difficile il controllo sull'attività di smaltimento, trattandosi di un impianto a gestione privata. I soci? Tre e tutti di fuori, nonostante la sede legale sulla Ss 407 Basentana a Ferrandina. Rappresentante legale di Basento Ambiente s.r.l, infatti, risulta dalla registrazione alla Camera di commercio, è Nicola Iula di Salandra. Consiglieri Lorenzo Ferrara di Taranto e il potentino Michele Somma, entrambi legati a doppio filo con Tecnoparco: il primo in quanto azionista, il secondo per ragioni di parentela. Altre attività della Srl? Nessuna. La società, costituita nel 2004 con un capitale sociale di 99 mila euro, infatti, è al momento inattiva. Forse in attesa dell'ok alla discarica di rifiuti pericolosi, in località Venita. Che, a quanto pare, ormai è nell'aria, essendo trascorsi i 180 giorni previsti dalla legge per il pronunciamento del ministero. Una scadenza che ha fatto già scattare l'allerta nella comunità. A farsene portavoce, nell'ultimo consiglio comunale, la minoranza. In particolare il consigliere Recchia ha proposto l'approvazione di un odg contro la realizzazione dell'opera "ritenendo necessaria la difesa dell'ambiente e della salute dei cittadini". Ma basterà a fermare la costruzione della discarica. In ballo ci sono diversi milioni di euro. Un vero affare, ma forse non per il territorio.

 
Margherita Agata