Thorstein B. Veblen

Un economista atipico

Di Giandomenico Ponticelli

Gponticelli@katamail.com

 

 

 

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Il darwinismo sociale di H. Spencher trovò terreno fertile in America. La ricca borghesia trova una giustificazione biologica al suo operato, nella sua eccellenza biologia e nella "selezione del più adatto". La scienza, al servizio della classe dominante, giustifica lo sfruttamento della classe operaia e la legge bronzea dei Salari.

Il poveri sono poveri, perché hanno perso la "battaglia per la vita". Devono contribuire alla vittoria dei più forti attraverso il loro sacrificio. queste idee che oggi sono inaccettabili per tutte le persone di buonsenso, in quegli anni trovavano consenso anche all’interno del mondo cristiano. Una figura inquietante che rappresentò pienamente l’intreccio tra queste due ideologie è Henry Ward Beecher (1813 - 1887), di professione pastore di anime. Quest’uomo riuscì a conciliare le teorie evoluzioniste di Darwin e le teorie socialdarwiniste di Spencher con il racconto biblico. Operò una distinzione tra Teologia e religione in cui la prima era suscettibile di cambiamento e la seconda era immutabile. Ma soprattutto portò le teorie di Spencher all’interno della sua chiesa, avallandole attraverso il consenso divino, "Dio ha inteso che i grandi siano grandi e i piccoli siano piccoli". Attraverso il suo impegno teologico favorì la conciliazione tre le teorie evoluzioniste e il mondo cristiano. Il darwinismo sociale si diffuse facilmente all’interno di questi ambienti.

William Graham Summer, sostenitore anch’egli delle teorie socialdarwiniste, diede il suo contributo ideologico all’interno degli ambienti accademici. W. G. Summers si opponeva a qualsiasi intervento dello stato in aiuto dei più poveri, soprattutto se questo aiuto era realizzato con il denaro dei benestanti. La sua idea di Borghese coincideva con il lavoratore integerrimo, parsimonioso ed attaccato alla famiglia. "colui che, comportandosi scrupolosamente, raccoglie così il giusto premio non ha nessuno obbligo di aiutare colui che è razzialmente o mentalmente inferiore, meno adatto, e che la società a interdire ed emarginare". Questo ripugnante esempio delle idee di W. G. Summers, fa da sfondo ideologico alla formazione dei grandi monopoli e dei Trust che all’inizio del novecento riguardano i maggiore settori produttivi. La ricchezza sproporzionata che venne realizzata in pochi decenni della borghesia, e da tutti i suoi lacchè, portò anche ad una smisurata ostentazione del lusso.

Thorstein Veblen, nato negli Stati Uniti nel 1899 da emigranti Norvegesi di origini contadine, fù uno dei pochi economisti attaccò duramente il sociladarwinismo e tutti coloro che aspiravano all’eccellenza sociale. T. Veblen criticò in diversi articoli il sistema economico classico, in quanto non rispondente ad una logica della ricerca della verità e della realtà ma una celebrazione di convinzioni approvate. "qualsiasi società ha un sistema di pensiero fondato non su ciò che e reale, ma su ciò che è gradevole e conveniente agli interessi dominanti", (Storia della economia. J. K. Galbraith). Criticava una concezione della teoria economica statica rispetto alla vita economica che è in continua evoluzione.

In "the instinct of workman ship" si lanciò nella difesa della qualità del prodotto artigianale e sulla diversa coscienza del lavoro artigianale, caratterizzata dall’orgoglio. Invece in, "the higher learning in America" critico l’influenza delle società commerciali all’interno dei college e delle università americane. Il contributo più originale lo diede in "the theory of business enterprise". In questo libro T. Veblen analizzava il conflitto di tecnici e scienziati da una parte e uomini d’affari d’altra, all’interno dell’impresa capitalistica moderna. Questi ultimi seguendo una logica di profitto "tengono sotto controllo talenti e tendenze di scienziati e ingegneri, fino a soffocarli". T. Veblen propone di liberare queste persone di grandi capacità tecniche delle restrizioni imposte dal sistema. Assicurando che questo cambiamento avrebbe portato a produttività e ricchezze senza precedenti, inoltre la mancanza della ricerca del profitto avrebbe permesso la produzione di cose utili ma poco convenienti economicamente. Da queste idee sarebbe nato un movimento politico vebleniano diretto da Howard Scott, chiamato Technocracy (Tecnocrazia). Questo movimento si proponeva di lasciare libere le energie produttive di ingegneri e scienziato, riducendo l’importanza degli interessi economici.

Il contributo più importante fu dato con, "the theory of the leisure class", uno studio antropologico sull’ostentazione della ricchezza. In questo testo, i ricchi e le tribù primitive vengono accomunati dai loro riti.

T. Veblen mette a confronto le abitudini rituali dei capi tribù e delle loro famiglie con quelle dei ricconi di New York. Le cerimonie primitive e gli scambi rituali di beni trovano un corrispettivo nelle cene faraoniche e nei ricevimenti. Per non parlare dello sfoggio competitivo dei Papua e dei residenti nella Quinta Avenue.

"trattamenti costosi, come il ballo o il potlach, la distribuzione cerimoniale di doni che le popolazioni d’indiani d’america compiono in occasione della festa celebratica dell’inverno, sono particolarmente adatti allo scopo".

Nei Papua, il capo tribale da molta importanza all’abbellimento delle sue donne. Queste ultime si sottopongono a trattamenti dolorosissimi, attraverso mutilazioni e tatuaggi, per apparire più belle. Nella tribù di New York, e non solo, invece le donne si sottopongono a cure di bellezza, operazioni chirurgiche e ogni altra cosa sia utile allo scopo.

Ma la moderna classe agiata si distingue in parte dalle forme barbariche: "come risultato ultimo di questo sviluppo di un’istituzione arcaica, la moglie, che all’inizio era, sia in pratica che in teoria, serva e proprietà dell’uomo – la produttrice dei beni che lui consuma -, è diventata la consumatrice cerimoniale dei beni che lui produce".

La critica feroce a questi simboli di superiorità, all’esenzione dalla fatica e all’ostentazione deliberata di beni superflui, non rimane inascoltata. Termini come "ozio vistoso" e "consumo vistoso" entrano nel vocabolario degli americani. Per J. K. Galbraith, ostentazione esasperata ha una brusca frenata nonostante l’aumento dei redditi.

Concludiamo questo scritto con le parole di T. Veblen: "l’unico mezzo di cui si disponga per dimostrare le proprie possibilità finanziarie a questi freddi osservatori dell’altrui vita quotidiana è un’incessante esibizione della propria capacità di spesa".

 

 

 

 

Bibliografia

Libri

The Theory of the Leisure Class

The Theory of Business Enterprise

The Higher Learning in America

Articoli

Why is Economics Not an Evolutionary Science?

The Instinct of Workmanship and the Irksomeness of Labor

The Limitations of Marginal Utility

The Socialist Economics of Karl Marx and His Followers 1

II The Later Marxism

The Beginning of Ownership

The Barbarian Status of Women

In italiano

La teoria della classe agiata. Rizzoli editore, milano 1981

Traduzione di G. Barosso