1.6 - 3 Venere di Laussel

 

 

Luogo del ritrovamento: Laussel; Dipartimento di: Dorgone; Regione di: Aquitania. Francia

Data: 27,000 - 22.000 BP

Dimensioni: 43 cm

Materiali utilizzati: Incisione su pietra calcarea

 

 

 

 

La venere di Laussel, conosciuta anche come la "Venere con cornucopia", venne scoperta nel 1911 da G. Lalanne. Essa fa parte di un gruppo di incisioni in bassorilievo esegite sulle pareti di roccia calcarea poste all'interno di una caverna nei pressi di Laussel nella Dordogna, non lontano d'altro famoso complesso di pitture di Lascaux. La donna, come in altre raffigurazioni paleolitiche, ha i fianchi grandi ed i seno prosperoso. La forma della testa è rotonda mentre il viso è occultato. I contorni dell'arto superiore sinistro sono appena accennati. Il braccio destro è meglio delineato, sollevato all'altezza della spalla. La mano destra stringe un corno di bisonte (J. Campbell). Sulla superficie sono state rilevate tracce di ocra rossa. Questa raffigurazione, secondo Joseph Campbell, costituisce la parte centrale di un insieme di raffigurazioni "sacre" poste all'interno di un tempio di cacciatori. Le altre figure sono: due donne che tengono nela nella mano destra oggetti non identificabili; una donna che forse è in procinto di partorire; una figura maschile, senza testa e braccia, ma che pare lanciare un giavellotto; frammenti di figure di animali (una iena ed un cavallo; genitali femminili stilizzati. Il santuario aveva lo scopo di stabilire un patto tra uomini e animali per il rituale della caccia (J. Campbell).

 

"Alcuni reperti archeologici, inoltre, suggeriscono con forza l'esistenza formale di templi o santuari paleolitici, nei quali la figurazione femminile fu il centro dell'attenzione e del culto. Sembrerebbe il caso del bassorilievo della famosa Venere di Laussel (circa 23.000 a.C.), scoperto nel 1908, nello stesso insediamento della Dordogne dove sarebbero apparse altre tre rappresentazioni femminili - conosciute come La dama dalla pettinatura damesca e la Venere di Berlino, d'aspetto somigliante alla figura principale, alle quali si somma una scena con due corpi femminili intrecciati - e un'immagine presumibilmente maschile - il cacciatore. Il fatto che tutte le figure siano state trovate in una zona ridotta, di 12 metri per 6, perfettamente delimitata all'interno dello spazio abitativo dell'insediamento, indica la molto probabile presenza di uno spazio specifico organizzato come un santuario".

(Pepe Rodriguez, Dio è nato donna. Editori Riuniti)