Homo Europeo

(in costruzione!!!)

Di Giandomenico Ponticelli

gponticelli@katamail.com

 

 

 



Nel periodo compreso tra 1,7 milioni di anni e i 780.000 mila anni fa, noto come pleistocene inferiore, si pensa che avvenne il primo popolamento del continente da parte di uomini, nostri discendenti.
La prova più consistente consiste nei fossili trovati nel giacimento della Gran Dolina nella Sierra de Atuapuerca, risalenti a 800.000 anni fa.

Trattandosi di scoperte abbastanza recenti non mi è stato possibile trovare pubblicazioni in italiano, riguardanti questo argomento, ad eccezione del libro di J. L. Arsuega, "I primi pensatori", edito nel aprile 2001, in cui si possono trovare diverse informazioni. E’ stato possibile reperire materiale pubblicato su Internet, in lingua inglese e spagnola, che mi sembra abbastanza attendibile.
In un articolo di Xavier Plana e Marina Masquera, pubblicato sul sito "Mediterranean prehistory online", in lingua inglese, è possibile trovare un’accurata descrizione delle campagne di scavo in cui vennero alla luce i resti umani di questa nuova specie.


"During the 1994 field season, the test excavation reached the TD6 level, in which the so-called Aurora stratum offered many faunal remains, lithic artefacts and more than 30 human remains, belonging to a minimum number of 6 indiduals of a new species, recently named by us as Homo Antecessor. Fielwork in the Aurora stratum continued during 1995 season and the human record increased to around 100 finds…"

"Durante la stagione di scavo del 1994, i test di scavo raggiunsero il livello TD6, lo strato chiamato Aurora offrì molti resti animali, manufatti litici e più di 30 frammenti di ossa umane, appartenenti ad un numero minimo di 6 individui di una nuova specie, recentemente chiamata da noi Homo Antecessor. Le ricerche sul campo (fieldwork) nello strato Aurora continuarono nel 1995 e il numero di uomini trovati è salito a 100…" (Traduzione mia)


Juan Luis Arsuaga, ampiamente citato in questo testo, importante antropologo spagnolo che si è occupato in prima persona degli scavi della Gran Golina, parla di un numero più limitato di fossili, 80 circa, riconducibili a 6 individui differenti.


"El hipodigma de fósiles humanos de TD6 incluye numerosos restos de diferentes partes del esqueleto postcraneal, así como restos de cráneo, mandíbula y dientes aislados…Se trata de un grupo en el que predominan los individuos infantiles y adolescentes, mientras que los dos adultos quizás no habrían superado los 20 años".

"le ossa dei fossili umani dello strato TD6 includono numerosi resti di differenti parti dello scheletro postcraneale, cosi come del cranio, della mandibola e denti isolati... si tratta di un gruppo in cui predominano gli individui infantili e adolescenti, mentre gli adulti non superano i venti anni" (Traduzione mia)


Le caratteristiche specifiche di questa specie lo rendono differente dagli homo Erectus e dagli homo Ergaster, ma non sono neanche dei Neandertaliani, o almeno non lo sono ancora. Infatti l’Homo Antecessor è ritenuto il punto di congiunzione tra l’homo Sapiens e l’homo Heidelbergensis, antenato dei uomini di Nehandertal.
Questi uomini costruivano strumenti di pietra differenti dalle asce a mano acheuleane, anche se sono classificati modo tecnico 2.


"The lithic production sequence is oriented towards the production of flakes (Positive Bases) and to a lesser extent of retouched flakes (Second generation Negative Bases), such as denticulates. No evidence of well configured large tools has been found. Instead, irregular chopper comprise the large tool assemblage…"
(The Lower and Middle Pleistocene of Atapuerca (Spain) by Xavier Plana and Marina Masquera)

"la produzione litica è orientata verso la produzione di schegge principali e di schegge di minore estensione ritoccare, dal bordo dentellato. Nessuna prova di pietre più grandi ben lavorate è stata trovata. Invece (sono stati trovati), chopper ricavati da pietre più grandi". (traduzione mia)


Analizzando i segni e le fratture rinvenuti sulle ossa si è fatta una scoperta davvero raccapricciante, gli uomini a cui appartengono i resti ritrovati, furono fatti a pezzi e probabilmente consumati degli stessi ominidi.
È il primo caso conosciuto di cannibalismo in età preistorica, prima di adesso mai erano state rinvenute tracce di uomini vittime di altri uomini. L’episodio è talmente raccapricciante da indurre J. L. Arsuaga a dire che dei 6 umani "…si è abusato fino in fondo e con calcolo, come fossero prede animali, in un modo spaventosamente disumano…". (J. L. Arsuaga, I primi pensatori, Feltrinelli Editore Milano, pag. 62)


Nel 2001 è stato attrezzato un padiglione intero al Museo Nazionale di Madrid, dedicato ai resti rinvenuti alla Gran golina. E’ stato allestito inoltre un sito dedicato a questi scavi molto importanti, in cui è possibile trovare anche osservazioni in merito a questo tema, che riporto per intero.


"La mayoría de los restos humanos de TD6 se encuentran en un estado de conservación excelente, pero corresponden en general a fragmentos de tamaño variable. Esta fragmentación, así como otros caracteres de los restos (marcas de corte, golpes producidos por instrumentos líticos, tipos de fractura, etc), que también se observan en los restos fósiles de los ungulados, representan evidencias muy claras de un acto de canibalismo. Practicamente el 50% de los fósiles humanos presentan cortes o fracturas producidos por instrumentos líticos, y se encuentran indistintamente en los huesos craneales y en los del esqueleto postcraneal, lo que indica un consumo total de los cadáveres. Además, todos los individuos presentan algún estigma de canibalismo.
Se puede concluir del estudio de los restos humanos de TD6 que estamos ante un tipo de canibalismo denominado "gastronómico", en el que los cadáveres fueron consumidos con fines única y exclusivamente nutritivos. Sin embargo, quedan todavia muchos interrogantes, como saber si las víctimas pertenecían al mismo grupo o a un grupo diferente al de sus consumidores. También es interesante saber si los cadáveres fueron encontrados y comidos por otros homínidos (carroñeo), o si las víctimas fueron cazadas por sus congéneres".


"Nella maggior parte dei resti umani del livello TD6 sono in uno stato di conservazione eccellente, però corrispondono in generale a frammenti di grandezza variabile. Questa frammentazione, cosi come altri caratteri dei resti ( incisioni del taglio, colpi prodotti dagli strumenti litici, tipo di frattura), che si osservano anche nei resti fossili dell’ -ungulados?-, rappresentano chiaramente un atto di cannibalismo. Praticamente il 50% dei fossili umani presentano tagli o fratture prodotti da strumenti litici, che si tratti indistintamente di ossa del cranio o dello scheletro postcraniale, indicando un consumo totale del cadavere. Inoltre, tutti gli individui presentano alcuni segni di cannibalismo. (traduzione mia)

Si può concludere dallo studio dei resti umani del livello TD6 che siamo di fronte ad un tipo di cannibalismo "gastronomico", in cui i cadaveri furono consumati con l’unico scopo del nutrimento. Senza dubbio, rimangono tuttavia molti interrogativi, come sapere se la vittima apparteneva allo stesso gruppo o ad un gruppo differente dal suo consumatore, è anche interessante sapere se i cadaveri furono incontrati e mangiati da altri ominidi (-carroneo?-), o se le vittime furono cacciati sai suoi consanguinei".


I successori più immediati degli Homo Antecessor, sono vissuti tra i 780.000 e i 127.000 di anni fa. Il fossile più antico di cui abbiamo conoscenza è la mandibola trovata nel 1907 a Mauer, località nei pressi di Heidelberg, risalente a circa 500.000 anni fa. Il fossile consiste nella mascella inferiore con tutti i denti. La mascella è estremamente larga e robusota, come quella di un homo erectus, ma i denti hanno le estremita sottili come nelle specie più moderne.
Sono state trovate tracce di questa specie anche nella Sima de los Huesos, anch’essa nella Sierra de Atapuerca, ed altre in Africa.
Il nome che è stato dato è Homo Heidelbergensis, in nome della località dove è stato trovato il primo fossile. Questi uomini producevano strumenti litici bifaciali, del tipo acheuleano (modo tecnico 2).

Homo sapiens neanderthalensis

Il periodo detto paleolitico medio, compreso tra i 200.000 mila e i 40.000 mila anni fa, vide l’ascesa e il declino di una nuova specie di Homo sapiens, oggi nota come homo sapiens neanderthalensis. Questi uomini evolutisi separatamente dagli homo sapiens sapiens e dagli homo Erectus erano nativi dell’Europa da dove erano successivamente migrati riuscendo a colonizzare alcune parti dell’Asia, finquando si estinsero attorno ai 30.000 anni fa quando giunsero dall’Africa gli uomini di Cro - Magnon responsabili della loro estinzione.
I resti che diedero il nome alla specie furono scoperti da by Johann Fuhlrott nel 1856 in una cava di Feldhofer nella valle di Neander in Germania, la scoperta consisteva nella parte superiore del cranio, alcune ossa, parte dell’osso pelvico, alcune costole, e ossa del braccio e della spalla.
I resti di Feldhofer non furono i primi ad essere trovati, infatti già nel 1829 in Belgio venne trovato parte di un cranio di un bambino di due anni e mezzo, ma questi venne riconosciuto come arcaico soltanto nel 1836. Nel 1848 a Gibilterra venne trovato un cranio adulto la cui esistenza rimase sconosciuta fin quando nel 1864 venne riconosciuto come appartenente agli uomini di Neanderthal.

Nel 1868 a Cro-Magnon in Francia vennero trovati da alcuni operai i resti di un uomo risalenti a 28.000 anni fa, era venuto alla luce i progenitore più arcaico che la razza umana a cui apparteniamo ebbe, questi era il rappresentante di questa nuova razza di uomini africani che dall’africa stavano insediandosi in europa scacciando sempre più verso la penisola iberica gli ultimi Neanderthal.
Altri resti di homo Neanderthalensis vennero trovati in Belgio e consistenti in due scheletri completi risalenti ad almeno 60.000 anni fa, vennero trovati nel 1886 da Marcel de Puydt e Max Lohest. Altri rinvenimenti importanti vennero fatti in Croazia nel 1899 da Dragutin Gorjanovic-Kramberger e nel 1908 in Francia a La-Chapelle-aux-Saints da Jean Bouyssonie che rinvenne lo scheletro di un uomo anziano risalente a 50.000 anni fa il cui cranio misurava 1620 cc. Ricostruito in seguito da Marcellin Boule.

Nel secondo dopo guerra sono emersi ancora altri resti importanti, tra il 1953 e il 1960 nella cava di Shanidar in iraq sono stati scoperti 9 scheletri di uomini di Neanderthal risalenti ad un periodo compreso tra i 70.000 e i 40.000 anni fa ed in fine nel 1979 nel villaggio di Saint-Cesaire in Francia è stato scoperto uno scheletro completo risalente a 35.000 mila anni fa.


Chi erano gli uomini di Neanderthal?

Per anni si è discusso sulle capacità di questi uomini e sulla superiorità dei loro antagonisti di Cro-Magnon, molti nodi sono rimasti insoluti ma il giudizio degli scienziati non è più tanto critico nei confronti di questa specie, J. Diamond importante antropologo americano giudica così i neandethaliani:
"…avevano in realtà un cervello più grande del nostro, e furono i primi a mostrare segni di rispetto per i morti e di cure per i malati. I loro artefatti, però, sono sempre assai rozzi, e non si presentano in forme standardizzate e chiaramente differenziate nell’uso… A giudicare dal tipo prede di cui si sono trovate le ossa, erano cacciatori non particolarmente abili, che si limitavano ad uccidere animali non pericolosi… Non sapevano neppure pescare: nei loro insediamenti non si trovano ne fossili di pesci, ne ami."
(Jared Diamond, Armi, acciaio e malattie, Enaudi, pag. 24)

Avevano uno spirito di appartenenza molto forte accentrato attorno al nucleo familiare, questo permetteva agli individui più deboli come i bambini e gli anziani di avere più probabilità di sopravvivenza. Come testimonia la scoperta di La-Chapelle-aux-Saints i Neanderthalliani più anziani potevano arrivare ad un età di 50 anni, ma si pensa che la maggior parte di loro moriva prima dei 40.

Gli strumenti in pietra utilizzati dai Neanderthaliani sono radicalmente diversi da quelli utilizzati dalle specie precedenti, e soprattutto si basano su principi differenti, gli strumenti in pietra , datati 100.000 anni fa, e denominati "Levollais " (modo tecnico 3) sono costituiti da schegge affilate e molto taglienti, staccate dalla parte centrale della pietra.

 

I primi tessitori