L'acquisto dei primi attrezzi non ha comportato particolari problemi: approfittando delle offerte natalizie ho trovato una sega circolare B&D a 130.000 lire, mentre un seghetto alternativo è stato rimediato da un amico e questo è più che sufficiente per cominciare. E' importante fare parecchi tagli di prova con la sega circolare, perchè è un attrezzo piuttosto "ostico".

Per i primi  materiali ho avuto enormi difficoltà per trovare delle assi di abete larghe 30 cm, parecchie segherie mi hanno addirittura detto che di quella larghezza non esistono, finchè, dopo una lunga ricerca, le ho trovate da Claretti Legno a Roma.
Il segreto è quello di farsi dire dalla segheria quando arriva il "pacco" di assi da 25 cm (misura massima standard) e di andare a vedere se in mezzo ce ne è qualcuna di misura extra!

Una buona notizia invece per quanto riguarda la colla: il progetto prevede l'uso della cosiddetta "colla bianca", economica, di facile uso, ma che non riempie i vuoti (per chi volesse saperne di più c'è un ottimo articolo nella sezione tecnica di Nautica On line). La ditta Cecchi vende un nuovo tipo di questa colla che riempe anche i piccoli vuoti causati da imperfezioni di costruzione, il che per uno alle prime armi non è affatto male!
 
L'inizio della costruzione    avviene con bene in testa il motto "100 misure e 1 taglio".

Il primo pezzo da costruire è una chiglia continua per tutta la lunghezza della barca, ottenuta affincando, in maniera sfalsata, alcune assi di abete opportunamente tagliate e sagomate, lunghe 4 metri e larghe 30 cm (spessore 2 cm).
Su questa verrà poi assemblato lo scafo vero e proprio.

La fase di misura e taglio è tutt'ora in corso, con le opportune cautele di chi per la prima volta si cimenta in una cosa del genere, e conto di terminare il pezzo in un paio di week-end.