Metodo Kousmine
Igiene intestinale
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L'alimentazione troppo ricca di zuccheri e proteine ha alterato la normale flora intestinale favorendo lo sviluppo di una flora di putrefazione patogena che aggredisce l'organismo attraverso le tossine in essa contenute.
Tale situazione ha delle ripercussioni sullo stato generale dell'organismo e aggrava le malattie di sistema mettendo in serie difficoltà il sistema immunitario. In questo modo, in un soggetto malato la sola correzione del regime alimentare non è più sufficiente ed è necessario ricorrere a una soluzione efficace, semplice e facile da attuare quale l' enteroclisma. Dopo ogni enteroclisma verrà fatta un'applicazione di 60 ml di olio di girasole spremuto a freddo, ricco di vitamina F.
L' enteroclisma
Da praticare inizialmente una o due volte la settimana per 2 o 3 mesi secondo le necessità e la prescrizione medica.
Materiale: 1. un irrogatore di 2 litri, con bocchettone, cannula e rubinetto; 2. una peretta per enteroclismi per bambini da 60 ml.
E' importante che si proceda in un certo modo. Preparare una tisana di camomilla romana lasciando in infusione 5 sacchetti o 8 teste per 10 minuti in 2 litri di acqua bollente, quindi lasciare raffreddare fino alla temperatura adeguata (35-37 gradi). Mettersi gattoni nella vasca da bagno con la testa rivolta verso il basso e il posteriore verso l'alto (se ciò non fosse possibile sdraiarsi supini sul letto con la parte superiore del busto in avanti nel senso di discesa del letto e la testa rivolta verso il basso) e sistemare l'erogatore a 50 cm al di sopra del livello dell'ano facendo attenzione a evitare il getto di acqua prodotto da un bocchettone generalmente troppo lungo. Dopo aver introdotto la cannula, aprire il rubinetto e lasciar fuoriuscire i due litri di infusione prima di qualsiasi evacuazione. E' importante in questo momento respirare con l'addome massaggiandosi nel frattempo il ventre in modo da evitare gli spasmi di dolore che l'enteroclisma potrebbe provocare. Con la mano libera massaggiare il colon nella parte più bassa dell'addome, su una superficie di circa 6-7 centimetri. Utilizzate le dita come se faceste delle scale al pianoforte o se impastaste il pane. Spingete forte su qualsiasi rotondità o parte dura incontriate, poiché si tratta di depositi di materia fecale che vanno eliminati. Continuando a massaggiare, salite su per la parte sinistra dell'addome fino a raggiungere le costole, quindi massaggiate la parte attorno all'ombelico e poi a destra fino ancora a raggiungere le costole. A questo punto ricominciate fino a quando i 2 litri di liquido non saranno penetrati completamente. Se durante l'applicazione dell'enteroclisma siete presi da spasmi, crampi o desiderio improvviso di evacuare, controllate innanzitutto la temperatura del liquido. Un'acqua troppo calda o troppo fredda provoca sempre degli spasmi dolorosi e spiacevoli. Altrimenti respirate con l'addome in modo superficiale - questo modo di respirare è detto "respiro del cagnolino" - come imparano a fare le donne che devono partorire. Più la respirazione è rapida e prima lo spasmo scomparirà.
Al termine dell'enteroclisma, il liquido può essere evacuato subito e per questo saranno necessari circa 20 minuti.
Quindi riempite la peretta per bambini con 4 cucchiai (60 ml) di olio di girasole spremuto a freddo precedentemente portato a una temperatura di 35-37 gradi, introducete la cannula nell'ano e iniettate l'olio come se fosse una "supposta liquida". Dato che l'organismo, anziché rigettare subito l'olio iniettato, lo terrà per sé, è consigliabile praticare l'enteroclisma e l'installazione di olio la sera prima di andare a letto in modo da poter conservare meglio l'olio durante la notte. Dopo un certo numero di enteroclismi, l'olio non verrà più tenuto dall'organismo che lo espellerà del tutto o comunque in parte il giorno successivo. A quel punto si continueranno a praticare gli enteroclismi eliminando l'applicazione di olio. L'enteroclisma può essere praticato quotidianamente per una settimana o 10 giorni prima di una cura che richiede un'azione terapeutica immediata e rapida come nel caso, ad esempio, di forme acute di cancro, molto evolutive, di attacchi di sclerosi a placche o di poliartrite cronica evolutiva. Se si riesce a dominare l'attacco della malattia o se la patologia non richiede un intervento rapido, l'enteroclisma può essere praticato due volte a settimana in modo regolare, anche se il paziente non presenta patenti disturbi digestivi. Sarà il medico a stabilire la durata del trattamento di enteroclismi in base a determinati criteri clinici: stato della lingua, regolarizzazione del transito intestinale, situazione generale...
Generalmente una valida azione terapeutica la si ottiene solo dopo circa due, quattro mesi di applicazioni regolari. Dopo tale periodo gli enteroclismi possono essere sospesi con l'accordo del medico curante e ripresi nel caso che si ripresentino disturbi particolari quali: - ripresa evolutiva della malattia; - feci malodoranti; - ritorno dei disturbi intestinali: costipazione o diarrea; - dilatazioni intestinali, aria maleodorante; - allontanamento dalla sana alimentazione seguita fino a quel momento.
Se, ad esempio, ricevete un invito e per convenzione sociale non potete rifiutare il cibo che vi viene offerto o se ci sono feste di famiglia, è consigliabile praticare un enteroclisma il giorno successivo associandolo a una monodieta a base di riso o di mele crude.
Dopo un certo periodo di tempo, gli enteroclismi potranno essere sospesi del tutto, ma sarà necessario riprenderli nel caso in cui i sintomi sopra descritti dovessero manifestarsi nuovamente. Essi infatti denunciano la presenza nell'intestino di una flora microbica di putrefazione patogena che, se l'intestino non viene subito ripulito, può essere seguita da una ripresa evolutiva della malattia.
Nel trattamento della poliartrite cronica evolutiva, gli enteroclismi hanno un'importanza vitale ed è indispensabile aver pulito bene l'intestino anche prima di praticare la cura dei vaccini. Se così non fosse, ci si esporrebbe al rischio di una ricaduta durante la cura con conseguente iperstimolazione immunitaria (fenomeno di scappamento).