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Dipingerei

col sangue nuvole bianche
per liberare gli spazi
inquinati dalle ragioni dei forti
e stroncare il perverso che
umilia il pensiero e assilla lo stomaco

anche nei giorni di sole

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Vola il gabbiano

per portare il messaggio a chi
a mani vuote torna al capanno
e respira il silenzio dei giorni
pieni di andare e tornare

un messaggio che aiuti a
svelare il mistero a chi cerca
la magia della gioia smarrita
nel dolore di schiene spezzate

e nell’immensità del vuoto
c’è chi sogna perché i giovani sogni
non si possono uccidere come lacrime asciutte
neanche nel muto silenzio
delle notti senza la lunao
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Solo

… il potere
di parole semplici e giuste
può svelare il segreto
di chi cerca la forza
per trapanare la paura
di un volto che ora appare
come un paesaggio amato
goduto tra sfumature
del cielo al crepuscolo

… gli eventi
spogli delle banalità quotidiane
potranno pulire la storia
del mondo in sorgenti inviolate
e spezzare le mille catene
per ritrovarsi tra pieghe dolenti
e rendere giustizia alla vita

… l’armonia raggiunta
tra il dentro e il fuori
fa che tutto possa trasformarsi
in un unico insieme
per liberare i pensieri
e colorare il mondo di rosso
affinché l’animo sgombro
possa tornare all’amore

 




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Erano i giorni dell'abbondanza

che rendevano la sagra per dirsi ti amo
un gioco giocato per riempire la dispensa
e fare la scorta di sentimenti amorosi

ma se ti accorgi che la scorta è finita
il dolore mortifica la gioia di perdersi
nel panorama di volti che affolla la mente

ora resta solo la speranza di perdersi
e il desiderio di rinvenire il coraggio
per salutare l’alba di un nuovo mattino


 




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Nel silenzio del tramonto

di un’estate bugiarda osservo
scorrere l’acqua verso la valle
immaginando creature in stato di grazia
che affollano ambienti inviolati

nell’immobilità del tempo i merli
fanno l’amore al riparo di un cespuglio
di rovi con garbo le cicale tacciono
e i grilli s’acquietano

… lacrime inondano rose canine

 




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Cade la neve

Come fanciulla che gusta la vita
candida cade la neve e nel silenzio
s’ode la disperazione del pettirosso
in cerca dei covoni d’un tempo

come sintesi dei misfatti inflitti alla madre
l’ombra resta in attesa di una corriera
bloccata sulla cima del monte per condurre
in città resti di materia umanizzata

tornano nostalgie di rondini andate per valli
portando il giuoco di luce riflessa nell’acqua
e il manto di querce maestose che irrompono
nell’esistenza affollata dell’uomo

notti di silenzi nel ricordo di chi narra
l’indicibile profumo delle emozioni segnate
su volti di bambini che colgono i tanti azzurri
del cielo specchiati n