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Il primo pensiero

Di: Tania Vlasov

L'autrice di oggi si chiama Tania Vlasov, è nata a Losanna e cresciuta in Argentina. Il padre è russo e la madre greca.

Afferma che le origini slave hanno sviluppato l'animo malinconico e riflessivo. Da circa trent'anni vive a Milano, che considera la sua patria e che adora. E' divorziata, ha due splendide figlie che sono la sua gioia.

Ha amato scrivere i suoi pensieri, le sue riflessioni, sin da piccola; cose che ha per anni custodito gelosamente pensando che a nessuno potessero piacere, fino al giorno in cui è approdata ad Internet ed ha scoperto tante belle poesie, dicendosi che forse . chissà? anche le sue avrebbero potuto parlare a qualcuno.

La sua vita è una continua ricerca del mondo interiore e della conoscenza del prossimo.

Adora la natura, la filosofia, la musica e la lettura che parla al "cuore" ed alla "mente"

L'intimismo nella poesia sembrava scomparso con i poeti della penultima leva e invece la ritroviamo e in modo anche splendidamente espressa in questa «Primo pensiero» di Tania Vlasov.

«Non cosi avrei voluto vivere

da uccello ferito»

E' appena un accenno all'intimismo; però procedendo l'intimità, che si acuisce sempre più, l'induce a levigare ogni asprezza, a mitigare e rallentare ogni fremito di passione; ingentilisce ricreando in qualche modo il canto e approfondendolo; accrescendone la soavità e l'armonia che penetra e non dà tregua all'anima che di questa si bea.

«In cima al molo

questo pensavo,

invidiando ai gabbiani

la danza sfacciata

nell'aria e nell'acqua».

Tutto appare portato da un'onda unica di suoni, la sinfonia lirica dell'anima del Poeta. La musica dell'anima, non quella sola dei ritmi, delle parole, degli accenti del verso, che ora si spezza, o si restringe, o sussulta, o si espande; quell'arcana, infinita, dolcissima melodia, che erra col vago e indefinito sentimento che brucia lo spirito già infiammato; e accarezza, culla il sogno, che sorge, tra il fluttuare e trascorrere delle melodie più intime.

«Non cosi pensavo di vivere:

misurando il tempo

nella vita degli altri»

Nessuno potrà dire la commozione del poeta, quando la forza divina, la vibrazione musicale tutta interiore, intensissima, gli ha destato onde tumultuanti nell'anima e le impressioni non ancora esprimibili.

Il fascino musicale che si sente è già possente nei primi tre versi che fanno languire la nostalgia della fanciullezza, quando ancora non avrebbe mai immaginato di vivere come un uccello ferito la sua «grande passione», che le immagini le suggerivano immagini, fuggenti la parola, ogni concreta espressione. Appunto perché la musica non imita e non esprime che lo stesso sentimento in persona e sembra rivelare altri mondi migliori, altri misteri d'ignorati Campi Elisi, quell'arte a lei stessa preferita.

Reno Bromuro

 

 

 

 

 

 

 

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