Gabriella
Maddalena Macidi
Gabriella
Maddalena Macidi è nata a
Malo (Vicenza) il 23 giugno 1951, decima figlia di una famiglia di
contadini. Insegnante elementare, vive e lavora a Malo. Scrive poesia dall'
adolescenza, come esigenza di vita e linguaggio espressivo
d’introspezione, ma usa il linguaggio poetico anche come gioco e
divertimento.
Un
altro grande interesse è la musica. Canta con il coro polifonico "I
cantori di Santomio"
Reno
Bromuro
LA MIA CANZONE
CHI LA PUO’ SENTIRE?
Abisso spalancato
senza fine davanti
Illusione
Speranza
Un velo sottile
copre il vuoto
Il mio cuore è
prigioniero
e infelice
La nebbia nasconde
il pericolo
attenua e sfuma i
contorni
posso sognare e
immaginare
la prigione si
trasforma
il mio cuore canta
una canzone
rincorre un sogno
accarezza
l’impossibile
Dolce finzione dal
sapore di miele
Il mio cuore piange
e canta
La mia canzone chi
la può sentire?
E’ così tenue
che la posso
avvertire appena
La mia canzone è
ben nascosta
Forse il mio solo
tesoro
Forse il mio solo
segreto
La mia canzone chi
la può sentire?
L’ONDA
DEL PIANTO
Sangue amaro
un vulcano di
dolore
colpisce il mio
scudo
con titanica
rabbia.
L’onda del pianto
travolge
il fossato
delle mie fragili
difese.
L’attentato
selvaggio ha tracciato
la strada che lo
stupido furore
percorre senza
catene.
Al crocicchio della
mia casa entra
l’immagine
sfocata della guerra.
L’assurdo rancore
colpisce
cieco
innocenti e
assassini.
E sopra tutto il
dolore
i mercanti di morte
tessono le loro
trame
UNA
CORDA LEGGERA
Ho intrecciato
della mia vita
una corda leggera
sottile pochi fili
Desideravo una
catena
grossa forte
violenta
capace di ferire
capace di
proteggere
Intanto la mia
corda
sottile
si tendeva
lo strazio riempiva
i miei giorni
copriva le mie
notti
segnava il ritmo
del mio respiro
mentre il cuore
impazziva
Ho intrecciato
della mia vita
una corda leggera
sottile pochi fili
non una grossa
catena
un anello si può
spezzare
ma una corda
resistente tenace
vibrante
Temevo che si
rompesse
temevo che fosse
fragile
e la tenevo
nascosta
Avvertivo intorno a
me
il fragore di molte
catene
catene che
imprigionano
catene che
feriscono
catene che
proteggono
Io ho intrecciato
una corda leggera
sottile pochi fili
resistente tenace
vibrante
vi ho intrecciato
altri fili
perché non si
spezzi
ALI
COME FARFALLE
E un brivido
incontrollato corre
sottile
e un sorriso nuovo
sorge
caldo
e la tua bocca
sfioro
impetuosa
e mi sento
struggere dentro
come solo un sogno
può fare
Perché il sogno ha
ali
come farfalle
e ha voce ed
eleganza
ha tempesta e tuoni
è tenero come un
bocciolo
è tremendo
è forte
è delicato
è gentile
E la gioia è un
attimo
il sogno la può
evocare
Perché il sogno ha
respiro
e voce profonda
e un sottile
brivido
corre
IL
SEME
Il seme è caduto
nel deserto
domanda senza
risposta
tormento senza fine
Ma le mie lacrime
lo hanno bagnato
e ora sento il
bisbiglio sottile
della vita che
cresce
Il seme ha messo
radici
nel deserto
domanda senza
risposta
tormento senza fine
Ma le mie lacrime
lo fanno vivere