Dove la natura è incontaminata,
è incontaminata anche la donna che vi risiede.
Le sue forme sono incontaminate,
le sue movenze sono incontaminate.
Quelle movenze e quelle forme che un occhio che vede
non può dimenticare per la bellezza solare che
esprimono,
proprio come ognuno di noi non si dimentica del sole
perché sappiamo che ogni giorno deve arrivare a
scaldarci,
così lei mi riscalda con il suo amore.
Un’isola nell’oceano
con le onde che accarezzano la tua pelle.
La modellano insieme alle mie mani
mentre ti lasci baciare dal sole,
incarnato nelle mie labbra.
Per una volta solo io e te.
I tuoi capelli che tra le rocce scoprì.
Neri come la morte,
mossi dal vento come la vita.
La sabbia, si intrecciava con essi
e con le tue mani.
Beati granelli
così inconsci della fortuna che avevano.
Stupida sabbia senza vita,
perché non dovrei essere io come lei?
Il tuo nome,
che tra mille rumori attrae il mio udito.
Un turbinio di emozioni esplodono dentro di me
quando i miei occhi incrociano i tuoi.
I tuoi, così freddi e così staccati dal mio cuore
ma che io non riesco a smettere di amare
perché legati a quel corpo.
Una luce che poco a poco si allontana.
Un piccolo e sottile lucignolo si sta consumando.
Quando il buio arriverà
niente potrà riaccendere i miei occhi
afflitti da quello che il resto delle mie membra
provano.
La luce prima splendeva,
ma il buio non può tardare all’infinito.
Alla fine è arrivato il vento a soffiare su quel
lucignolo
fino a spegnerlo per l’eternità.
Una storia con ferite ormai troppo profonde
da poter sanare con delle semplici cure.
Solo il tempo potrà risanare quelle ferite,
provocate da parole taglienti come affilate lame
che ti entrano nel petto e ti lacerano il cuore.
Perle già prese da avidi pescatori di industrie
capaci di sfruttarle solo per i propri interessi.
Non vogliono lasciarle a noi,
piccoli pescatori di provincia,
capaci di mettere tutte le loro forze per averne
una.
Una in tutta la vita.
È un oggetto esposto in vetrina.
Lo puoi benissimo vedere,
ma non puoi toccarlo.
Così sono i lunghi capelli neri
della ragazza che amo.
Li posso contemplare
ma non li posso toccare.
Tutte le cose hanno un proprio padrone,
mentre le cose possedute non hanno niente.
Chi come me è posseduto non ha niente,
può solo sperare, e continuare a sperare
nella carità di qualche benefattore.
Ho ritrovato una gemma.
Ho ritrovato parte della mia vita
che si era allontanata da me e che
tristemente, non riuscivo più a trovare.
Ora quella gemma è di nuovo qui,
mi sta aspettando.
Quando la riavrò,
sarà per sempre.
CONFESSIONE
Quattro pensieri che esprimono mille
parole.Solitamente userei le mille parole ma oggi no.Non sono nemmeno riuscito
a parlarle di persona.Mi manca perché non ne posso più di vivere senza
lei.Vivere senza le sue mani,senza i suoi occhi che incrociano i miei, senza il
suo amore.Non so nemmeno spiegarmi come mai sto scrivendo queste cose,perché
scriverle mi sta provocando un dolore immenso. D’altra parte il mio unico e
solo desiderio è quello di parlarle e chiederle perché non mi vuole dare
un’altra opportunità.Forse le prometterei di non farla più soffrire,di renderla
felice,di esserle qualsiasi cosa pur di starle vicino.Peccato che nella vita
non sempre si viene perdonati e non sempre viene concessa una seconda possibilità.
Dormi mia stella,
mio pianeta lontano,
mio unico desiderio.
Più lontana da me tu andrai,
più io correrò per raggiungerti,
per non lasciarti andare,
per sfiorare ancora una volta le tue labbra
e tenendoti la mano
sussurrarti ancora una volta:
ti amo.
Se solo ti avessi qui
potrei mostrarti come riuscirei
a starti vicino per ore senza parlare.
Passare dolcemente la mano sui tuoi capelli d’oro,
sfiorare il viso dalla pelle incantata
e morbida come solo tu hai.
Avvicinandomi a te baciarti,
prima delicatamente ma via via stringendoti,
stringendoti sempre più forte,
per paura che quel sogno, un giorno,
possa finire.
Durante la notte si fanno decine di sogni.
Il più frequente nella mia mente è che
mi sveglio la mattina e tu sei lì con me.
Apri gli occhi, con la mano sfiori
il mio incredulo viso e mi dici:
“non ci lasceremo mai”.
Mi avvicino e ti bacio,
ma non è che un sogno.
CONFESSIONE
Non sarà l’ultima cosa che scriverò,ma probabilmente
sarà l’ultima cosa che scriverò su di lei.Lei che ho amato così tanto da quando
ero piccolo.Lei alta e irraggiungibile,con i suoi lunghi capelli biondi che le
scendevano sul viso.Lei che ho amato per le sue mani, per il modo in cui le
muoveva.Lo scopo della mia vita era lei e quando finalmente ero riuscito a
raggiungerla ho imparato anche a odiarla.Odiarla perché non era come la volevo
io.Non la ho più voluta per questo.Peccato che ti accorgi dell’importanza di
una persona solo quando non puoi più averla accanto.Solo quando ti accorgi di
averla gettata via per la tua incertezza. E quando te ne rendi conto ormai è
troppo tardi per riaverla.Troppo tardi per riparlarci,per riprovare o per
riconsiderare quello che hai fatto. E allora ti viene da chiederti se potrai
mai riaverla,se potrai mai vivere senza di lei.La cosa più straziante di
tutte però è che tuttora non so cosa
lei abbia provato per me.Per la verità non so nemmeno se ora soffra e non provo
nemmeno a darmi una risposta.Potrebbe essere diversa da quella che voglio.Ora
il sogno della mia vita è sfumato!
Terra,
con le sue stupidi leggi
sulle età e sul tempo
che non si ferma a quei piccoli istanti
in cui, ogni secondo che passa
ti allontana da quel ricordo.
Le onde del mare non sanno mai dove andare.
Sono solo spinte dal vento che decide.
E’ solo lui che decide se farle nascere,
come farle vivere e quando farle morire.
Così la vita di ogni persona è decisa,
da quella più importante a quella più
insignificante,
sempre da fattori imprevedibili come il vento.
CONFESSIONE
Tenebre,oscurità.Questo è ciò che ora avvolge la mia
vita.Tutto intorno a me è buio,non riesco a trovare una via d’uscita una
qualsiasi cosa che possa indicarmi un miglioramento.Avete mai provato la
sensazione di stare chiusi in una stanza da soli al buio?A mio avviso è terribile,ma
se capitasse il primo gesto che si fa è quello di mettere le braccia avanti.Si
cerca un punto solido,fermo.Ma la paura comincia già a salire.Ora provate a
immaginare che la stanza sia completamente vuota.Senza mobili e senza punti
fissi.In tal caso si iniziano a cercare i muri.Quando li si riesce a trovare ci
si sente già più sicuri.Dopo qualche minuti che state girando intorno a questo
muro non avete però ancora trovato un briciolo di luce o un’uscita e presi dal
panico implorate l’aiuto di qualcuno gridando. Ora,per peggiorare la
situazione,alla stanza togliete i muri.Continuate a camminare nella completa
oscurità senza trovare niente.Magari spostate prima un piede e un braccio in
avanti nella speranza-paura di trovare qualcosa. Svegliatevi!! Se solo vi siete
immedesimati minimamente in questa situazione forse potreste capire come mi
sento io ora.Cerco disperatamente qualcosa che mi dica cosa fare o che mi dica
in quale direzione devo andare.Una luce che mi indichi una via d’uscita a tutti questi problemi.Problemi
che comunque ho capito non spariranno mai. L’unica soluzione è imparare a
conviverci.
Dove sei?
Dove sei tu che devi scaldarmi?
Qui vicino a me manchi tu.
Manchi alle mie coperte,
alle mie mani,
alle mie labbra.
Mostra a tutti che non è vero,
mostra a tutti che sei ancora con me.
Mostrami il tuo cuore e fammi vedere
che non sono solo un ricordo.
Io e te per sempre.
Frase irrealizzabile
pronunciata da labbra troppo estasiate
incapaci di resistere alla loro metà,
e che non rimarranno per sempre unite.
Non la vedo,
eppure lei è là
coperta dalla nebbia.
Aspetta,
ora vedo i suoi occhi azzurri
mentre mi stanno cercando.
Cercano anche loro sollievo,
cercano terra incontaminata,
cercano pace,
distese silenziose dove potersi riposare.
Anche i miei cercano luoghi simili.
Ma i miei hanno anche paura,
hanno anche la paura
di tornare ad amare.
Sono migliaia che girano.
Sono piccole e buie,
non si fanno notare
per paura di far vedere
quello che in realtà veramente sono.
Sono impaurite e raffreddate,
perché non riscaldate e protette.
Sono le anime rimaste sole.
Amore.
Suona come un’eco.
Tante voci assieme pronunciano questa parola.
Una parola enorme,
forse talmente grande
che nessuno ha mai provato,
perché chi è la persona che può definirla?
Sento il suono della sua voce.
E’ lei con le sue parole così soavi,
giorno e notte potrei ascoltarle
perché di lei non mi stancherei mai.
Se fossi una farfalla,
tu per me saresti
un profumato fiore
in un deserto coperto di avidità.
Le mie ali stanche
non esiterebbero a posarsi su di te
o mio fiore profumato,
per farti vivere all’infinito.
I miei occhi vedono solo lei.
Vedono solo i suoi lunghi capelli
che coprono i suoi occhi azzurri.
Le sue labbra rosse
sono come le rose fiorite,
troppo belle per poterle cogliere,
troppo belle per farle appassire.
Lei troppo bella
per poterla rovinare
con il mio amore.
Occhi azzurri,
azzurri come il cielo.
Non vi sono nuvole,
non vi è tempesta
ma vi è solo pace.
Nel suo animo c’è serenità,
la serenità di un’anima
che non ha ancora amato.
Amate mani,
che si ricoprono di soave fragranza.
Vedi le sue dita,
sono come coralli
l’acqua che gli passa vicino
li accarezza in un dolce ritmo.
Un’esile danza
che infuoca il mio animo,
che mi tiene lontano da lei.
CONFESSIONE
Come posso io dire che la mia vita è avara di
emozioni?Se qualche altra persona vivesse anche solo un frammento della mia
vita o di una mia giornata direbbe che la mia vita è ubriaca di emozioni,eppure
io No! Sento di non provare questo emozioni.Le vedo solo sfilare davanti ai
miei occhi come un film vecchio e rovinato.La mia domanda ora è: perché mi sta
accadendo questo? Ho provato a soffermarmi e il risultato è che,a parte qualche
caso disperato,le vite degli altri le vedo molto più belle della mia.Sono
arrivato,allora, pensando per diverse ore a una strana quanto reale
conclusione: questo non è altro che il destino di chi si diverte a scrivere le
cose che accadono nella propria vita e a farle leggere agli altri. D’altronde
se ci si sofferma a pensare ci si può ricordare bene che la maggior parte dei
poeti o dei musicisti (che raccontavano le proprie emozioni attraverso delle
note o delle melodie) alla fine sono impazziti. Certo sarebbe una triste fine,è
quella che forse aspetta anche a me?
Triste sorte la mia vita,
continui combattimenti con i miei sensi,
con le persone che mi vogliono bene.
Scontri fatali che mi hanno portato
a perdere quelle persone.
Io con la mia testardaggine
mi sono reso come il mare,
un susseguirsi di cambiamenti
e di scontri con qualsiasi cosa mi stesse vicina.
Io con le mie tempeste,
quando potrò raggiungere la pace?
Sole splendente che scaldi le anime,
venerato come un raro gioiello
degno non sei delle mie rime,
ma grande gioia esiste nel granello
che ti vede spuntar fin dall’albore
ancora imbevuto dal mare alzato
nelle tenebre per darsi un colore,
vedere che un altro cuore è amato.
Dall’alto tu vedi questi momenti,
vedi gioie ma anche grandi dolori
che dai primi sono sempre presenti.
Hai sempre riscaldato anche i cuori,
scalda, ti prego, quelli dei perdenti
per dar una fine ai loro tremori.
Vola sopra i problemi della gente,
come gli uccelli volano via dai problemi.
Lei così libera e senza pensieri.
Pensieri che,
nelle nostre anime sono come grossi macigni
e ci trattengono a terra,
ma che per gli angeli come lei,
sono inesistenti.
Il buio inizia a impadronirsi del sole.
Le tenebre avanzano portando con sé
i pianti di chi con il sole vive,
e di chi nel sole vede la speranza,
il rifugio dalle nuvole della vita.
Maledetta stagione,
ogni qualvolta arrivi allontani
i cuori degli innamorati.
Questi son chiusi nei rifugi per ripararsi,
ma non sanno che il tuo vento
sta spegnendo gli ardori
dei propri amori.
Il sole lievita nel cielo chiaro.
Ecco i suoi raggi fan ammirare
incantevole visione di raro
stupore. Capelli che con il mare
si confondono tramite un caro
ritmo, che il vento si diverte a dare.
I suoi occhi illuminati dal faro
son come delle stelle da adorare.
Mia nascosta amata senza pene,
non son presenti dilemmi da te,
tranne i libri che ti son da catene.
E tu dolce come il miele tremante,
con la tua bellezza crei pene
a chi come me è troppo pensante.
Ti guardo,
e ti vedo sempre più come un’oasi
in un deserto brulicante di vita.
Milioni di persone che creano disagio,
pensieri orrendi che fan tremare.
I miei pensieri cercano di toccare quell’oasi
ma la si vede sfumare
quasi completamente,ma non del tutto.
E i miei pensieri sperano che tu,
la mia salvezza, non sia un miraggio.
Mille avversità, mille pensieri
affliggono la mia vita.
Centinaia di forze sconosciute
fermano il mio amore.
Decine di persone obbligano la mia libertà
a rimanere rinchiusa.
Una sola forza suprema
arriva dal mio animo.
Nessuno e niente potrà fermarla
perché un amore sincero
non può essere incatenato.
Sibila un’altra fredda goccia di pioggia,
si infrange sulle tue rosse guance
e la piccola parte ancora viva
scende alla ricerca della tua bocca
per poterla sfiorare
fino a diventare parte di essa.
Pagherei dieci anni della mia vita,
la mia stessa vita per poter essere,
per pochi secondi,quella goccia.
Dolce figura dal viso incantato
brillante nell’oceano profondo,
bagliore più forte di quando nato
ero orgoglioso di esser al mondo.
Ancor di più ora che non confondo
amore dall’esser infatuato.
Ancor di più ora che sto capendo
quanto per te io sia innamorato.
Amore, una parola affascinante
per quelle persone ancora vergini.
Timorosa a chi diventa vacante
ricercando quello senza confini.
Quesito, nell’animo, logorante:
val forse la pena amare i casini?
Guarda la fine neve,
si posa leggera sui fiori,
sui rami secchi degli alberi.
Di un bianco innocente
tinge le sue vittime.
Convinte si lasciano sfiorare
fino a morire per sempre.
Neve oscura, buona e malvagia,
invocata nei monti e
odiata nelle silenziose pianure.
Tristezza infinita mi ghiaccia la pelle.
Come una nebbiolina mattiniera
si diffonde nell’aria.
Mi accarezza il viso
fino ad avvolgermi completamente.
Rimango solo, isolato.
In un movimento senza speranza mi agito
ma ormai quella nebbia
domina sovrana nel mio mondo.
Amore.
Nella mia mente
sempre la stessa parola.
Quanti dilemmi irrisolti,
quante considerazioni sul significato.
Indefinibile sentimento:
più forte dell’amicizia ma
inspiegabilmente più corto.
Stancante tanta è la sua forza,
troppa per noi piccole pedine del mondo.
Indecisi sulla sua cortezza.
Sempre lei.
E’ lei come un chiodo.
Incastrata nel mio cuore di roccia,
ma lontana dalla mia mente.
Maledetto cuore,
tu solo puoi togliermela
tu solo puoi cambiare la mia vita.
La mia mente ha già provato.
Perché deve essere così difficile?
Beati cigni nuotanti nel lago,
inconsci delle cattiverie del mondo.
Per loro fortuna
sono solo animali,
senza veri sentimenti.
Per loro fortuna
non possono provare l’amore.
Se l’amore è quello che io ho provato,
perché tutti lo cercano?
CONFESSIONE
Se siete arrivati fino a qui sicuramente avrete
letto tutte le precedenti poesie e,molto probabilmente,anche i due racconti.Se
avete letto con attenzione non dovreste aver fatto a meno di notare che tutte
le poesie parlano di amore.Fino a qui tutto bene,ma se le guardate con
attenzione parlano di amore in senso positivo per il sentimento in se stesso,ma
in senso negativo per il resto.In senso negativo perché dico che l’amore non è duraturo,è
un sentimento troppo forte che addirittura rovina.Con questo non voglio
assolutamente scoraggiare chi va in cerca dell’amore vero,ma solo una cosa
voglio dirgli o dirle. L’anima gemella non esiste,non si riuscirà mai a
trovarla.Il massimo che si può trovare è una persona con un carattere affine e
quella di solito poi diventa un’amica(che sfiga!). L’amore si costruisce quando
due persone sono disposte ad assecondare i propri desideri per l’altra
persona.Inizialmente non ero di questo parere ma la mia professoressa di
Inglese mi ha convinto con un soddisfacente ragionamento e mi ha convertito
alla tesi appena dimostrata. Le mie poesie,che a mio parere hanno ognuna una
storia d’amore per conto loro,parlano dell’amore in senso negativo perché
quando ho amato poi ne sono rimasto scottato.Ma non posso essere certo che
quello che provavo fosse amore. L’amore dovrebbe anche costruire mentre io ne
sono uscito distrutto. E l’amore nelle mie poesie viene presentato anche come
un dilemma:provarlo o non provarlo? Buono o cattivo? Non saprei ancora dare una
risposta a queste domande e probabilmente non saprò mai dare una risposta a
queste domande.Concludo questa confessione abbastanza lunga ricordando a mio
parere un concetto fondamentale:esiste l’amore vero o perfetto ma non esiste
l’anima gemella. L’amore,se lo provate, non dovrebbe farvi soffrire,ma se vi fa
soffrire non è detto che non sia amore.
Finalmente oscura e silenziosa arriva:
la notte.
Non attendi che la sua voce,
innocente e leggera ti arriva.
Ti solleva e con due parole,
ti dimentichi della prigionia terrestre.
Un buonanotte amore tanto soave
per consolarti dalle tristezze.
Un grido di vita viene aperto
nell’aria densa,coprendo il gemito
di morte della madre.Viene coperto,
lei si lascia andare in un fremito.
Con sorriso soddisfatto,la
vita
scambia per il suo eterno amore.
Una nuova vita,nell’infinita
selva,inizia senza alcun timore.
Mia amata,
ora stai dormendo
mentre io immagino
il tuo dolce viso
sull’invidiato cuscino
che per notti può accarezzare
i tuoi capelli.
Beato sole che illumina
i tuoi occhi il mattino.
Ho sognati per anni questi momenti,
io e te soli
con il sottofondo del vento
che rinfresca le nostre calde anime
unite dall’amore,
e ora che questi momenti sono realtà,
vorrei fossero come dei sogni
per poter vederli finire
con noi due per sempre insieme.
Il vento avverso ti ha portata lontana.
Sei distante dal mio sguardo,
sei distante dalle mie dolci parole,
lontana dalle mie carezze
ma non dal mio amore
scritto dentro il mio cuore
e non sulla fragile sabbia
che il vento può spazzare.
Adesso distante dai miei occhi
mi accorgo che sei nella mia testa
un pensiero ostinato.
Felice mente devota a te
come ad una dea perfetta e venerabile.
Lontana da me,
ricorda il mio amore.
Risorge.
Con i suoi timidi oltraggiosi raggi
passa tra le strette fenditure
fino ad inondare di vita
il mio stanco viso.
Apro gli occhi
ma non resisto alla sua forza,
alla sua luce.
Sogno.
Il mio amore,con quella forza,
con quella bellezza.
Cammino solo tra le vie abbandonate.
I pensieri felici mi cullano il risveglio.
All’improvviso due colombe sbattono le ali,
cominciando il loro frenetico volo.
Sveglio dal sogno dei pensieri
noto un gatto che mi scruta.
Alle mie spalle
sento due uomini che parlano.
avverto di averli contro
come il resto del mondo.
Nessuno vuole la felicità.
Nessuno vuole pensieri felici.
Mi ritrovo ad osservarmi.
Fisso gli uccelli che cantano.
Vorrei essere uno di loro
per poter volare a guardare
il mio vero amore.
Li fisso sorridendo,
pensando,
a quanto poveri
sono senza amore.
Sono felice.
“Voglio essere il vento!”
Quello che agita le onde del mare,
suona le fronde degli alberi,
accarezza la tua morbida pelle
dal soave profumo.
Lo porto ai miei sensi,
per difenderlo dai fiori
che,invidiosi,
cercano
la perfezione irraggiungibile.
Verso lacrime.
Lacrime di tristezza,
lacrime di disperazione,
lacrime di pentimento.
Mi solcano il viso,
rigandolo di linee,
di sbarre
dentro cui si imprigiona
la mia
desolata anima.
Sussurrando,
a piccoli passi.
Quasi chiedendo permesso
sei entrata.
Mia amata,
quanto indescrivibile è il mio amore.
Dolce sole della mia vita,
quante volte hai illuminato
il mio triste animo.
Ora,quell’animo,
ti è devoto,
come una dea ti considera
inchinandosi al tuo sguardo,
piegandosi davanti alla tua bellezza.
Sei il tesoro infinito.
Freddo vento,
alza
il profumo dell’amore.
Due statue,
vive e incuriosite,
incoronate
da mazzi di rose,
osservano il miracolo.
Il Divino,
non osserva,
indifferenti colombe
spiccano il volo
verso
paesi lontani,
verso
il calore
sognato,
amato.
Trovato
dagli amanti.
Fuoco d’anima,
passione travolgente,
scalda l’acqua
che emana
il profumo dell’amore.
Camminiamo soli,
tra le vie tristi
illuminate a sprazzi
da schizzi di luce.
Siamo vicini,
i nostri cuori uniti
dalla voglia d’amore
sono splendenti.
Il freddo avanza,
silenzioso e instancabile,
nella notte che inoltra,
mentre due anime
sono felici
di vivere,
sono inquiete
pensando all’abbandono,
sono protette
dal manto dell’amore.
Lacrime scendono.
Nascono dolci dagli occhi,
sembrano scrivere un’altra poesia
mentre indomabili sprofondano.
Lacrime scendono.
Un nuovo amore le alimenta,
una nuova gioia
sempre con sé porta,
un nuovo dolore.
Lacrime scendono.
Dal cuore nuove emozioni
riempiono il mio animo,
lo fanno vagare verso l’infinito
mentre lacrime inspiegabili calano,
come un sipario.
Ha inizio una nuova scena.
Dolce viso,
occhi intrepidi.
Sei sola nei miei pensieri.
Davanti a decine di persone,
mentre la mia mente
verso studi e profondità
dovrebbe essere rivolta,
penso a te.
Penso alle tue mani,
ai tuoi capelli,
ai tuoi sentimenti.
Mi fanno sorridere
l’animo.
Felice pensiero,
copri di gioia
i giorni della mia vita.
Alberi spogli.
Nudi rami,
rivolti verso il cielo,
invocano,
piangendo tristi,
l’amata stagione
del risveglio.
Il mio viso
chiuso in una stanza
invoca
il felice giorno
in cui i nostri cuori
potranno tornare a vagare
sotto il caldo abbraccio
di un rinnovato amore.
Ti penso sempre.
Sei un tesoro donato.
La mia anima non lo lascerà.
Lo custodirà con se,
lo proteggerà,
lo alzerà verso il cielo
lontano dalla terra
ansiosa di rovinarlo
con il suo inesorabile tempo.
Ti penso sempre.
Continua il mio dolore.
So di averti,
ma non posso averti.
Eppure quel tempo
tanto maledetto
ti porterà a me.
Allora niente,
che siano
forze del cielo,
avversità,
inganni,
potranno separarci.
Ogni profumo
che si disperde nell’aria,
ogni movimento dolce
creato per la felicità
mi riporta a te.
Mi fa pensare
a quanto sprecato sia
il tempo trascorso
lontano dal tuo mondo.
Vivo le vite
delle persone innamorate
che mi passano accanto.
Infinite storie.
Io e te protagonisti
infinite volte.
Un’infinita parete.
La mia mente.
Numerosi quadri sparsi.
I miei ricordi.
Alcuni vivaci,
qualche altro cupo,
piange la sua sorte.
I peggiori,
coperti da strati di polvere,
addormentati
in un profondo sonno
attendono la morte.
Si nota.
Il più vivace,
il più perfetto
ricorda i nostri momenti.
E’ solo cominciato.
Attende abili mani,
fantasiosi tocchi
per rimanere
eternamente fresco.
Gelidi scalini,
bagnati
dall’aria umida dell’autunno.
Anziane strade
logore di tempo e
di civiltà.
Alberi maestosi,
brulli delle loro fronde
cadute per suonare
passi di sconosciuti.
Essenze lontane,
spinte da venti freddi
salgono al naso.
L’anima addolorata
da avviliti ricordi
sparsi nella memoria.