Il miraggio della portaerei

 

Nel 1938, in occasione della crisi cecoslovacca, si tornò a valutare la possibilità di costruire una portaerei, inizialmente secondo il progetto "Gagnotto".   Fu anche valutata la possibilità di trasformare l'incrociatore pesante Bolzano, da molti ritenuto un errore magnificamente eseguito, in incrociatore lancia-aerei, previa rasatura delle sovrastrutture ad esclusione delle due torri da 203 mm all'estrema prora e all'estrema poppa, con l'installazione di quattro catapulte, di cui una incassata nel ponte e tre brandeggiabili.   Sul lato destro della nave sarebbe stata realizzata una piccola isola con uno o due fumaioli.   La nave in tale configurazione sarebbe stata in grado di movimentare una dozzina di aerei da caccia.   Si trattava comunque di un progetto di circostanza, basato su quello dell'incrociatore portaerei realizzato dal generale del Genio navale Giuseppe Rota nel 1925.

Progetto "Bozzoni"

Intanto iniziò la guerra, e dopo le prime battaglie navali contro gli inglesi, ci si rese conto della necessità di avere una portaerei in squadra, a partire dalla Battaglia di Punta Stilo, nel 1940, dove addirittura gli aerei della Regia Aeronautica attaccarono, fortunatamente senza esito, le navi italiane.

Si tornò subito a discutere della modifica del Roma.   E' del giugno 1941 il progetto del generale del Genio navale Gustavo Bozzoni per la trasformazione di tale nave in una unità di squadra dotata anche di protezione passiva.   Si prevedeva l'installazione di doppi fondi affiancati alle carene e riempiti di cemento armato fino al galleggiamento.   Il sistema aveva dato ottime prestazioni alle prove di scoppio in vasca ed inoltre richiedeva poco acciaio per la sua realizzazione rispetto ad una corazzatura classica.   Non era peraltro previsto nessun tipo di corazzatura per la difesa contro bombe d'aereo o artiglieria navale.

La nave sarebbe stata in grado di raggiungere, previa ovviamente la sostituzione di tutto l'apparato motore con quello di due incrociatori della nuovissima classe Capitani Romani, di raggiungere la bella velocità di 30 nodi.

Avrebbe imbarcato un totale di 34 aerei da caccia o in alternativa 16 aerei da caccia e 9 da bombardamento, mentre la difesa sarebbe stata assicurata da otto dei nuovi cannoni da 135/45 in quattro impianti binati, dodici cannoni antiaerei singoli da 65/64 ed almeno venti mitragliere da 20 m in dieci impianti binati prestabilizzati.

Anche questo progetto non ebbe seguito soprattutto in quanto prevedeva che gli aerei dopo l'involo non sarebbero stati recuperati, vista la difficoltà della manovra di atterraggio ed il lungo addestramento necessario ai piloti per effettuarla.  

 

Progetto "Bozzoni"

 

Dimensioni      208 x 29.2 x 7
Ponte di volo      23.5 x 25.2
Dislocamento in carico normale      25.500 tons
Potenza apparato motore      140.000 CV
Velocità massima      30 nodi
Armamento        8 x 135/45
.      12 x 65/64 AA
.      20 x 20/65 AA
Aerei      34 da caccia oppure
.      16 caccia e
.        9 da bombardamento
Equipaggio      100 ufficiali e 1.200 marinai

 

 

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