Unità | Bolzano 19 agosto 1933 |
Dislocamento a vuoto | 11.064 tonn |
Dislocamento normale | |
Dislocamento massimo | 13.885 tonn |
Dimensioni l x l x p | 197 m x 20.6 m x 6.8 m |
Apparato motore | 10 caldaie Yarrow, 4 turbine Parson, 150.000 hp, 4 eliche |
Velocità massima | 35 nodi |
Carburante | 3.000 tonn |
Autonomia | 4.432 miglia nautiche @ 16 nodi |
Armamento | |
AN | 8 x 203/53 |
AN / AA | 16 x 100/47 |
AA | 8 x 37/54 |
AA | 8 x 13.2/76 |
AN | 8 tls 533 mm |
Corazzatura massima | |
verticale | 75 mm |
orizzontale | 50 mm |
torrette | 100 mm |
barbette | 152 mm |
torrione | 100 mm |
Aerei | 3, con una catapulta a prua |
Equipaggio | 25 ufficiali, 758 sottufficiali e comuni |
L'incrociatore pesante Bolzano rappresentò una realizzazione per certi versi a sé stante, anche se in pratica si trattava di un Trento con alcune migliorie, soprattutto per quanto riguarda le sistemazioni per l'equipaggio, tanto che spesso viene indicato come facente parte di tale classe di unità.
Come i Trento aveva una corazzatura sottile, sacrificata in funzione della velocità.
In effetti fu l'incrociatore pesante più veloce tra quelli in linea nei ranghi della Regia Marina, alle prove infatti superò addirittura i 38 nodi.
Resta ancora da capire quali furono le motivazioni che spinsero i vertici della Regia Marina da ordinare una tipologia di nave già all'epoca considerata decisamente migliorabile, cosa che avvenne con i successivi ottimi Zara.
Tuttavia si trattava di un bastimento dalle linee decisamente piacevoli, tanto che venne definito "un errore magnificamente eseguito".Per quanto riguarda le caratteristiche salienti di corazzatura, armamento e apparato motore il Bolzano era identico alle unità della classe Trento, a cui si rimanda il lettore.
Vita operativa
Impostato presso il cantiere OTO di Livorno l'11 giugno 1930, venne varato il 31 agosto 1932 ed entrò finalmente in servizio il 19 agosto 1933.
Il 9 luglio 1940 prende parte alla Battaglia di Punta Stilo, inquadrato con il Trento nella III divisione. Il Bolzano venne centrato in tale occasione da tre proietti da 152 sparati dal Neptune, che danneggiarono il timone, distrussero un impianto lanciasiluri e aprirono una piccola falla a poppa. La nave tuttavia continuò il combattimento senza problemi.
Il 27-28 novembre 1940 prese parte alla Battaglia di Capo Teulada, sempre inquadrato nella III divisione, dove al termine del contatto balistico riuscì a far valere la sua elevata velocità per rompere il contatto impari con le corazzate nemiche.
Prese parte allo scontro di Gaudo in data 28 marzo 1941.
Venne affondato il 22 giugno 1944 da un attacco di sommozzatori italiani facenti parte del Regno del Sud.