La Notte di Taranto

 

11 - 12 novembre 1940

 

Conclusioni

 


La Cavour poggiata sul fondo

L'attacco a Taranto dimostrava una volta di più l'approccio inglese alla guerra appena iniziata, con l'aggressività tipica della Royal Navy.  

Da parte italiana è opportuno notare come il potente ed adeguato dispositivo di difesa attiva e passiva della più importante base aeronavale del sud del Mediterraneo fosse stato inficiato da alcune limitate seppur gravi lacune, come la mancanza di molti dei palloni frenati (dettata anche dalla sfortuna), l'ancora inadeguata protezione retale (senza considerare il fatto che i siluri ci sarebbero comunque spesso passati sotto) e soprattutto il mancato sospetto del fatto che i britannici avrebbero potuto effettuare un simile attacco.


Un'altra immagine della Cavour

Influì anche negativamente l'abitudine di ancorare le navi maggiori "alla boa", cioè ancorate solo per la prua o per la poppa e libere di girarle completamente intorno.  Ovviamente per difendere una nave ancorata in tale maniera era necessaria una quantità molto maggiore di rete.   Lo stesso problema si ebbe a Mers El Kebir quando furono i francesi a subire l'attacco da parte degli inglesi.

Immediatamente dopo l'attacco le superstiti navi della Regia Marina furono trasferite via da Taranto, Vittorio Veneto, Cesare e la I Divisione incrociatori pesanti a Napoli, la Doria a La Spezia, le unità restanti tra Messina e Palermo.


La Littorio incagliata

Quindi un risultato a livello immediato gli inglesi lo ottennero, eccome, oltre ovviamente al grave danneggiamento di tre unità pesanti italiane, e cioè togliere in pratica la possibilità alla flotta nemica di intervenire durante la campagna di Grecia con le sue unità maggiori, tutte troppo distanti dalla zona di operazioni.

Va detto comunque che gli inglesi restarono spiacevolmente colpiti nel constatare che già nel marzo seguente la robusta Littorio era tornata tra i ranghi della Regia Marina e sarebbe stata seguita a breve anche dalla Duilio.   Solo la Cavour, dal comunque dubbio valore bellico, era stata definitivamente messa fuori combattimento, seppur non affondata.

Per concludere possiamo ancora dire che una risposta, seppur indiretta, forse più una specie di vendetta, la marina italiana la mise in atto il 19 dicembre 1941, quando i "maiali" della X MAS colarono a picco nella munitissima base di Alessandria, le corazzate inglesi Queen Elizabeth e Valiant, che rientrarono in servizio rispettivamente dopo diciotto e quattro mesi dall'episodio.

 

 

Pagina precedente  --  Previous

 

Torna a Altri Eventi