Questo edificio, oggi sede della Prefettura di Pistoia, fu costruito nel 1938 dall'architetto Cesare Martelli al posto di un precedente palazzo conosciuto in città con il nome assai originale di Palazzaccio. Nel 1525 Nanni Unghero, celebre ideatore di innovative architetture militari, venne incaricato di costruire una residenza che potesse degnamente ospitare il Commissario Generale, il più importante magistrato di nomina fiorentina della città. Il progetto di Nanni non fu mai portato a termine e soltanto nel 1629 la città si propose di ultimare l'edificio affidandone il progetto a Leonardo Marcacci. Per garantire una maggiore superficie edificabile venne demolito il contiguo palazzo ove aveva sede l'Opera di S.Jacopo, l'importante magistratura che aveva il compito di sovrintendere al culto dell'omonima cappella e di amministrare i beni che a questa affluivano.

Con la morte del Marcacci i lavori si arrestarono e vennero ripresi qualche anno dopo dall'architetto Gherardo Silvani, uno dei maggiori della Firenze seicentesca, invitato a Pistoia dal Granduca Ferdinando II. Neanche questi ebbe miglior fortuna, poiché ancora una volta il cantiere si dovette fermare, questa volta per mancanza di denaro, e così il palazzo, per la sua forma incompiuta, si guadagnò l'appellativo di Palazzaccio di Piazza. Rimasto tale fino ai primi del secolo scorso, è stato poi demolito e ricostruito secondo le forme odierne; e così scomparve anche una famigerata osteria che, sistemata nel seminterrato, aveva un nome che era tutto un programma: l'Inferno.