Don Luigi Merola è un giovane sacerdote di 33 anni, parroco della Chiesa di San Giorgio Maggiore in Napoli.
È nato a Villaricca di Napoli il 14 dicembre 1972. Vive a Marano, comune a nord di Napoli con la mamma casalinga e il papà, custode del Seminario Maggiore di Napoli. Entra in Seminario Minore “Paolo VI” a 13 anni, studia Liceo Classico. Dopo la maturità classica si iscrive alla Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, conseguendo a giugno 1996 prima il Baccalaureato nella Sezione San Tommaso e poi a giugno 1999 la Licenza in Spiritualità nella Sezione di S. Luigi tenuta dai Padri Gesuiti a Posillipo. Tra qualche mese discuterà la tesi per il conseguimento del dottorato in teologia.
Ha insegnato religione nella scuola media “Socrate” in Marano di Napoli dal '99 al 2000. Attualmente è iscritto al terzo anno della Facoltà di Scienze Sociali dell'Università Telematica "Guglielmo Marconi" di Roma.

Ordinato sacerdote il 22 giugno 1997 nella chiesa Cattedrale di Napoli dalle mani di Sua Em.za il Cardinale Michele Giordano, inizia il suo ministero pastorale a Marano come vice-parroco, nella parrocchia S.Ludovico D'Angiò, dove con i giovani organizza l'assistenza serale ai barboni e ai senza dimora della stazione centrale di Napoli. Si dedica all'educazione dei bambini più disagiati, organizzando un oratorio molto attivo. Nei tre anni passati a Marano si impegna a combattere il fenomeno dell'usura, riuscendo a salvare varie famiglie da questa morsa.

Viene trasferito a Napoli, nel quartiere Forcella il 1 ottobre del 2000 e la sua attività si è da subito caratterizzata per il suo impegno per la legalità e il riscatto civile e sociale del quartiere.
In particolare è stato significativo il suo contrasto allo spaccio della droga con una collaborazione diretta con le forze dell'ordine, che ha consentito nel febbraio del 2004, l'arresto di 23 spacciatori.
Ma è stato l'omicidio di Annalisa Durante che ha profondamente cambiato Forcella e la vita di don Luigi. Annalisa era una bellissima ragazza di appena 14 anni, che ha avuto la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato la sera del 27 marzo dello scorso anno. Infatti, uno dei camorristi, Salvatore Giuliano, bersaglio di un attentato di camorra, si è fatto scudo col suo corpo per salvarsi.
La morte di Annalisa ha scosso profondamente le coscienze, anche perché il giorno del suo funerale, don Luigi dall'altare, ha sferrato un durissimo attacco alla camorra e soprattutto un pressante invito a rompere il muro di omertà e cominciare un cammino di riscatto civile.
 

Il papà di Annalisa, Giannino, convinto da don Luigi decise di donare gli organi delle figlia e soprattutto di rompere il muro di silenzio, costituendosi parte civile nel processo contro gli assassini di sua figlia. A questo è seguita una mobilitazione nel quartiere che dura ancora oggi.

Purtroppo, dopo pochi giorni dal funerale, sono iniziati i primi problemi di sicurezza per don Luigi che dall'aprile 2004 vive sotto scorta, con un'auto blindata e con una tutela di tre uomini.
L'attività di questo sacerdote è rivolta oggi in particolare, ai bambini del quartiere, che ritrovano la parrocchia come unico punto di aggregazione e alternativa alla strada. Ha organizzato per loro laboratori di teatro, ballo, canto e quest'anno anche un corso di alfabetizzazione informatica.

Per la sua grande capacità di comunicazione e per la sua autenticità, don Luigi è ormai un simbolo alla lotta alla camorra che va molto al di là di Forcella. Da gennaio a giugno di quest'anno, ha promosso insieme con l'Associazione "Percorsi di fraternità", espressione laica del Movimento dei Focolari un corso di Educazione Civica sulla Legalità. Il Corso ha visto il coinvolgimento di molte realtà associative e del volontariato e si è svolto proprio nella Scuola del quartiere.

Ha promosso la costituzione dell'Associazione "Annalisa Durante", alla quale hanno aderito numerose associazioni e personalità. Lo scopo di tale Associazione è quello di costituire quanto prima una Fondazione che, in nome di Annalisa, continui l'azione di promozione sociale nel quartiere, con progetti di recupero dei bambini disagiati, la lotta alla devianza sociale, la diffusione della cultura della legalità, lo sviluppo economico e occupazionale di Forcella e dei quartieri più a rischio della città.
Ha ricevuto vari riconoscimenti, tra cui quello del "Rotary club internazionale", il Premio "Chiavi del sorriso" della Fondazione Unipol, il Premio dell'Associazione Libri Italiani, la "Medaglia della carità" dell'Associazione "Elena di Savoia".

Ha partecipato quest'anno al Premio Napoli, come relatore sul tema dell'amicizia tra i popoli. Da 6 mesi è opinionista del quotidiano "La Repubblica, edizione della Campania", dove pubblica ogni domenica un suo articolo di fondo.