G. Mazzanti, Da Cana la
luce. Teologia e spiritualità del mistero nuziale,
EdizioneDehoniane, Bologna
2005, pag. 47
L’approfondimento
teologico del sacramento delle nozze è tutt’ora
in corso. L’autore di questo libro afferma che quest’approfondimento si muove su
una domanda: «Quando Cristo ha istituito il sacramento del matrimonio?» (p. 7);
infatti, «si avverte, a tutt’oggi, l’esigenza di stabilire con più precisione la
concezione che Cristo ha del matrimonio e di cogliere e presentare
la modalità effettiva con la quale Cristo ha istituito il
sacramento delle nozze» (p. 8). Rimane acquisita l’intuizione dichiarata dai
padri conciliari del Concilio di Trento, che si limita a richiamare Ef 5,25 e
5,32 dicendo che il testo paolino “lascia intendere” (“Quod Paulus apostolus
innuit dicens) che Cristo con la sua passione ci ha meritato la grazia di
perfezionare quell’amore naturale e di confermare l’indissolubile unità e di
santificare gli sposi.
Mozzanti rileva che
nel corso degli anni, da parte di studiosi c’è stata una carenza teologica nel
trattato del sacramento del matrimonio, che non è stato fondato sull’eucaristia.
«Occorre impostare la trattazione del sacramento del matrimonio lasciandolo
derivare, come gli altri sacramenti, dall’eucaristia» (p. 9); afferma, poi, che
vuole «riprendere il discorso sul sacramento nuziale tenendo presenti queste due
esigenze teologiche» (p. 10) e lo fa proponendo cinque capitoli.
Nel primo,
Caratterizzazione nuziale della Rivelazione (p. 11-13), si mette in risalto
come l’intera storia della salvezza si apre e si chiude con una coppia. Adamo ed
Eva aprono quella storia salvifica che viene chiusa dalle nozze escatologiche e
apocalittiche tra l’Agnello sgozzato e la donna (cf. p. 11). Nel secondo,
Cristo sposo in gesti e parole (p. 15-18), l’autore rilegge l’evento
dell’ultima cena, affermando che Cristo, donandosi nel corpo crocifisso e
risorto, si dona e si consegna totalmente alla sua comunità, alla chiesa e
all’umanità. Egli sta a tavola come lo sposo del Cantico dei cantici: invita la
sua comunità, sposa, a mangiare e bere (cf. p. 18). Nel capitolo Dal
principio alla fine (p. 19-26), si evidenzia come «nella notte in cui fu
tradito, Cristo fa convergere nel pane spezzato e nel calice del vino l’intera
storia della salvezza: dalla creazione alla salvezza escatologica» (p. 19). Poi
si passa ad analizzare Il disegno e lo specifico nuziale (p. 27-30).
Mozzanti tenta di
dire una parola sull’istituzione del sacramento delle nozze nell’ultimo capitolo
La nuzialità dell’eucaristia (p. 31-38). Egli afferma che «è inutile e
vano voler trovare un momento puntuale e particolare in cui Cristo istituisce il
sacramento delle nozze» (p. 31). Cristo ha «istituito» il sacramento nuziale «da
sempre» con la totalità del suo essere, della sua persona e della sua missione,
perché Dio ha pensato il mistero nuziale per la creazione e per l’umanità fin
dall’inizio (cf. p. 31-32). Da sempre «l’umanità è sponsale: suscitata e
aperta al mistero della risposta sponsale, a Dio e alla creatura umana»
(p. 35); questa risposta sponsale è insieme esodo e sequela (p. 36).
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