L. J. Gonzàlez,
Pregare per guarire. Modalità semplici avallate dalla medicina. Edizioni
OCD, Roma 22004, pp.110,
Euro € 9,50.
L’autore di questo libro riprende alcune ricerche
mediche per evidenziare l’impatto della preghiera sulla dimensione corporale
dell’essere umano. Il testo è diviso in due parti: salute fisica mediante la
preghiera e preghiera e salute emozionali.
Nella prima parte, l’autore, rapportandosi alla
Bibbia, fa notare che il progetto originario di Dio è l’uomo sano, poiché Dio
«ha creato l’uomo e la donna sani e decisamente orientati alla salute. Non è una
esagerazione affermare che, ovviamente, la volontà di Dio è la salute di ciascun
essere umano» (p. 13). Anche l’atteggiamento di Gesù durante la sua vita
pubblica ci dimostra che davvero Dio ci vuole sani (cf. p. 14) e «questo Gesù
che guarisce è tuttora vivo […] e desidera sempre compiere il progetto eterno
del Padre» (p. 15). La stessa medicina deve essere considerata come «un dono di
Dio» (p. 17), verso cui la chiesa ha sempre avuto altissima stima. González,
poi, passa ad analizzare le diverse forme di preghiere. Nella Preghiera che
guarisce (pp. 28-35), l’autore include «il triplice atteggiamento di fede,
speranza e carità» (p. 28), che «è l’anima di una preghiera capace di guarire»
(p. 29). Grazie al «progresso della scienza medica, oggi sappiamo che il
triplice atteggiamento teologale possiede una dimensione neurologica» (p. 30).
Con La preghiera di domanda (pp. 36-42), il Signore stesso ci incoraggia
a rivolgergli qualunque richiesta. Nella Sacra Scrittura ci sono molti brani in
cui uomini chiedono al Signore di intervenire per lenire le loro ferite e, nel
nuovo testamento, Gesù «manifesta il suo amore accogliendo coloro che gli
chiedono la salute» (p. 37). Ė davvero entusiasmante il fatto che anche i medici
ci offrono alcune piste che indicano come pregare per ottenere la salute (cf. p.
39), come Richard Wolnan e Larry Dossey (cf. pp. 40-41). Mediante la
preghiera di abbandono (pp. 43-50), lasciamo i nostri affanni nelle mani di
Dio, indispensabile atteggiamento teologale. «Mediante l’atteggiamento di fede,
speranza e amore siamo capaci di ristrutturare i nostri mali, malattia e morte
comprese. L’arte di ristrutturare, divulgata dalla programmazione
neuro-linguistica, trova nell’amore di Dio una formula perfetta per il
suo funzionamento» (p. 44), per cui, di fronte a qualcosa di negativo, fa sì che
ci domandiamo cosa c’è di buono in questo. Bisogna scoprire prima quali beni Dio
può tirare fuori da ciò, importante, per tale situazione, il racconto di
Giuseppe e dei suoi fratelli (pp. 45-46).
La preghiera di intercessione (pp. 63-69) è
quella che i figli di Dio compiono a beneficio dei fratelli. Nella Bibbia vi
sono molti esempi di tali preghiere rivolte specialmente dai grandi personaggi:
Abramo, Mosè, Aronne, Davide; lo stesso Gesù è presentato come l’unico
intercessore. Gonzalez riporta alcune relazioni mediche che si riferiscono
all’effetto della preghiera di intercessione sui malati (cf. pp. 67-69). La
preghiera eucaristica (pp. 70-74) è la preghiera per eccellenza, perché «il
Figlio di Dio incarnato si fa presente in essa in tutto il realismo della sua
umanità e divinità. Là, nell’Ostia consacrata palpita sacramentalmente e
realmente Gesù risorto» (p. 70).
Nella seconda parte del testo, più brevemente
González tratta di Preghiera e salute emozionale. Tre le prospettive
considerate: Meditazione per guarire le emozioni (pp. 78-84), Preghiera per la
guarigione interiore (pp. 85-94), Preghiera per guarire le malattie dell’anima
(pp. 95-101). La preghiera, in generale, la meditazione, in particolare, possono
considerarsi, per vari motivi, come una terapia delle emozioni. «Per prima cosa,
ci aiutano a controllare meglio i pensieri che, solitamente, sono causa ultima
delle nostre reazioni emotive. Secondo, la preghiera e la meditazione inducono
serenità e pace, eliminando alcuni dei mali più frequenti del nostro tempo:
stress, ansietà, paura, fobie e attacchi di panico. Terzo, la meditazione genera
una produzione maggiore di endorfine, suscitando di conseguenza sentimenti di
benessere e di gioia» (pp. 78-79). Alla fine del testo, l’autore riporta un
ampia bibliografia, aggiornata al 2001 (p. 103-107) |