Il giovane re Davide

(1Sam 16,1-13)

 

Davide significa «amato», «prediletto» e si trova ottocento volte nell’Antico Testamento e una sessantina nel Nuovo Testamento. Le fonti sul giovane Davide sono i due libri di Samuele, da 1Sam 16 fino al primo libro dei Re, il protagonista è Lui. L'inizio della vicenda del giovanissimo Davide viene riportato in 1Sam 16,1-13: Samuele sa che Saul è stato rigettato come re da Dio e per questo pensa a un successore fra i figli del betlemita lesse. Allora va a casa di lesse e fa passare davanti a sé i suoi figli maggiori, fa venire anche l'ultimo che era in campagna a guardia del gregge e, quando lo vede, capisce che è l'uomo scelto dal Signore. Lo unge. Davide è così destinato ad essere il nuovo re di Israele.

«Lo spirito del Signore si era ritirato da Saul ed egli veniva atterrito da uno spirito cattivo, da parte del Signore» (1Sam 16,14). Saul era stato unto re da Samuele. L'unzione prevedeva il dono dello Spirito di Dio, uno spirito di potenza che lo aveva fortificato al punto da metterlo in condizione di ottenere diverse vittorie sui Filistei. Questo spirito è buono; è una rúah JHWH (Spirito del Signore). Stando al testo, esso viene ritirato da JHWH e su Saul viene a installarsi, fino al punto d'impossessarsi di lui, uno spirito cattivo proveniente ugualmente da JHWH.

Cerchiamo di capire, in termini moderni, quel che era successo. Forse Saul era affetto da uno squilibrio psichico, individuabile in una paranoia maniaco-depressiva, o in una forma di schizofrenia altalenante tra fanatismo religioso e senso di colpa. I cortigiani si preoccuparono:come guarire il re? La musica era considerata uno dei mezzi più efficaci per guarire manie o turbe psichiche. I cortigiani cercano uno che sa suonare la cetra e uno di loro, proponendo il proprio il giovane Davide «Ho visto il figlio di Iesse il betlemita: egli sa suonare ed è forte e coraggioso, abile nelle armi, saggio di parole, di bell'aspetto, e il Signore è con lui» (16,18).

 

 Il profilo di Davide

Davide «sa suonare la cetra», cioè potremmo dire che di professione era un citaredo. Egli era un pastore e come tale aveva tempo a volontà per esercitarsi in un'arte propria dei pastori, la musica, modulata su strumenti elementari di propria fabbricazione quali il flauto o la cetra. Non solo sa suonare, ma sa anche cantare. È quello che noi chiameremmo un cantautore.

È «forte e coraggioso», è stato pastore e il gregge può essere stato più volte assalito dalle fiere e lui lo ha dovuto difendere. Un testo parla esplicitamente di queste situazioni in cui s'è imbattuto il giovane pastore: «Davide disse a Saul: Il tuo servo custodiva il gregge di suo padre e veniva talvolta un leone o un orso a portar via una pecora dal gregge. Allora lo inseguivo, lo abbattevo e strappavo la preda dalla sua bocca. Se si rivoltava contro di me, l'afferravo per le mascelle, l'abbattevo e lo uccidevo» (17,34-35).

È «abile nelle armi», risulterà un vero genio militare, un uomo forte e insieme abile.

È «saggio di parole». La traduzione più esatta è «abile nelle parole», cioè buon parlatore. Al re occorreva non soltanto la musica, ma anche uno che lo intrattenesse con racconti e distrazioni varie. Davide appare come un giullare, un cantastorie, uno che sa ammansire il re con la musica e con la parola.

Penultima indicazione «è di bell'aspetto». Questa è una delle costanti nella presentazione di Davide. In 16,12 dove viene presentato la prima volta a Samuele è detto: «Era fulvo, con begli occhi e gentile di aspetto»; cosi anche in 17,42 viene riportato che «… era un ragazzo, fulvo di capelli e di bell'aspetto». Davide «è di bell'aspetto» cioè avvenente, un uomo di fascino. In realtà il fascino è una costante in Davide. Nella casa di Saul si innamoreranno di lui ben tre persone: Saul, almeno inizialmente; poi suo figlio, Gionata; e una delle sue figlie, Micol. Ognuno naturalmente a suo modo. Il popolo si affezionerà a lui e perfino i ministri di Saul (cf. 18,5) Le ragazze di Israele inventeranno una canzone per lui, perché innamorate.

Ultima indicazione riguardante la figura di Davide: «Il Signore è con lui». Tradotta in termini più nostri significa: riesce in ogni sua intrapresa, è un uomo fortunato.