C. CALDELARI, La Bibbia del dì di festa. Pensieri familiari su Esodo, Levitico e Numeri, Edizioni Messaggero Padova 2005, pag. 159.

 

Questo volume è una raccolta di «pensieri» su tre libri che costituiscono il Pentateuco: Esodo, Levitico e Numeri. L’autore non propone una vera e propria esegesi dei brani biblici presi in esame, ma li considera semplici spunti di riflessione e brevi meditazioni per aiutare il lettore a comprendere in profondità la parola di Dio.

I «pensieri» sull’Esodo sono suddivisi in quattro nuclei tematici: “la schiavitù” (p. 21-52), “il cammino” (p. 53-100) e “sul Sinai” (p. 79-100) e “dell’alleanza rotta e rinnovata” (p. 101-120). Si mette in rilievo la figura di Mosè, analizzando la vicenda di tutta la sua vita. La liberazione storica del popolo ebraico dalla schiavitù e dall’oppressione diventa “luogo” in cui si manifesta la presenza di Dio, che entra nella storia degli uomini e si fa conoscere come l’unico Liberatore. Risulta particolarmente interessante l’attualizzazione che Caldelari fa della parola di Dio nella vita quotidiana di ogni cristiano. La Bibbia, infatti, «non vuole darci una cronistoria degli avvenimenti, una statistica di persone, vuole piuttosto aiutarci a interiorizzare dei messaggi. Allora quest’esodo lo possiamo paragonare alla nostra stessa vita; anche noi siamo invitati a fuggire dal male per camminare speditamente nella libertà del bene» (p. 55). Ogni avvenimento riportato dal testo sacro viene messo in relazione con l’esperienza cristiana, come, ad esempio, il passaggio del Mar Rosso che la chiesa ha sempre visto come simbolo del nostro battessimo (cf. p. 57; 61-64).

Caldelari riporta, poi, alcuni «pensieri» sul libro del Levitico (p. 121-137), libro che «ben lungi dall’essere un noioso manuale per antichi sacerdoti, ci presenta delle leggi che possono sembrare strane per un lettore di oggi, ma ricordano con forte insistenza, ai credenti di tutti i tempi e di ogni luogo, che la comunione con Dio e con il prossimo è una necessità vitale per l’uomo. Insistendo sul concetto della santità, ci aiuta a capire che il Dio dell’amore e della vita vuol far partecipe il suo popolo di ieri e di oggi della sua perfezione, perché a sua volta diventi portatore di vita e di amore» (p. 6).

Nell’ultimo capitolo, che ci mostra il popolo di Dio nella sua realtà umana, che alterna fiducia e dubbio, energia e scoraggiamento, grandezza e meschinità. Cosi appare ancora più chiaramente, per contrasto, la costante fedeltà di Dio verso il suo popolo che, però, non esclude severità e giustizia divina.