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NOTE ALLA DISCOGRAFIA YUGOSLAVA: LE ETICHETTE JUGOSLAVE

 

 

 

 

- LA JUGOTON YUGOSLAVA.

- LE STAMPERIE DELLA JUGOTON.

- I LACQUER-ENGINEERS DELLA JUGOTON.

- I DIRITTI D'AUTORE IN YUGOSLAVIA: LA SOKOJ.

 

 

 

 

- LA JUGOTON YUGOSLAVA.

 

Le edizioni della ex-Yugoslavia sono state prodotte tutte da una stessa casa, la Jugoton.

La Jugoton era la più grande e famosa delle etichette della Repubblica Federale di Yugoslavia, di base a Zagabria, che deteneva da sola il 90% dei prodotti yugoslavi. Con la caduta della ex-Yugoslavia, la Jugoton continuò la sua opera nella nuova Repubblica Indipendente di Croazia, cambiando il nome nel 1990 in Croatia Records. Le altre case discografiche yugoslave erano: PGP-RTB (rinominata successivamente PGP-RTS) di Belgrado; Suzy di Zagabria; Diskoton di Sarajevo; ZKP RTLJ di Lubiana.

 

La Jugoton fu fondata nel 1947 ed era detentrice dei diritti di distribuzione nella ex-Yugoslavia della maggior parte dei dischi pop e rock, soprattutto locali, come albums di Bijelo Dugme, Azra, Elektric-ni Orgazam, Idoli, Haustor, Leb i Sol, Paket Aranžman e tanti altri. Ma il suo interesse non era solo per gli artisti della ex-Yugoslavia, e per cui realizzò praticamente la quasi totalità degli album di gruppi famosi ed i più importanti lavori del mondo internazionale pop e rock, distribuendoli nel circuito yugoslavo, come i Beatles, Elvis Presley, Rolling Stones, Madonna, U2, David Bowie, Eurythmics, Kate Bush, Public Image Limited, Kraftwerk, Queen, Deep Purple, Pink Floyd, Iron Maiden e tanti altri. Nello stesso tempo, la Jugoton creò anche un canale network di negozi di dischi e musica nella ex-Yugoslavia.

La casa era talmente famosa che ebbe anche una diffusione, a livello di succursali di negozi musicali, anche a Skopje (Gradski Trgovski Centar) e nella Republica di Macedonia, dove opera ancora sotto lo stesso nome della casa macedone, la Lithium Records. E' stata talmente popolare che il termine Jugoton stava a significare l'apertura della musica occidentale nei paesi comunisti dell'Est e, per cui, il sinonimo della cultura occidentale stessa. Come omaggio alla Jugoton, fu addirittura realizzato in Polonia nel 2001 un album chiamato "Yugoton", dalal ZIC-ZAC Music Company e BMG Poland, che contiene cover di canzoni popolari della ex-Yugoslavia, come la Elektric-ni Orgazam, Idoli, Bajaga i Instruktori, Haustor, Prljavo Kazalište e Parni Valjak (le canzoni sono in polacco e sono cantate da artisti polacchi, coem Katarzyna Nosowska, Pawe Kukiz, Olaf Deriglasoff, Ryszard „Tymon” Tyman'ski e altri.

 

La Jugoton divenne famosa tra i collezionisti dei Pink Floyd, poichè è l'etichetta dei primi album della band, come "Meddle", "The Dark Side of the Moon", "A Nice Pair", "Wish You Were Here", "Animals" e "The Wall". Ma per i collezionisti di vinile la Jugoton ha un significato speciale: infatti, per un motivo che ancora sfugge, la Jugoton stampò alcuni album con molteplici versioni di etichetta, come è il caso di "Meddle", "A Nice Pair" e soprattutto "The Dark Side of the Moon" (sia la versione stereo, che la versione quadrifonica). Le differenze tra le varie etichette sono minime e non tutti ne sono al corrente.

Per questo ho creato tre pagine, rispettivamente, "Meddle", "The Dark Side of the Moon" e "A Nice Pair", dove ho raccolto parecchie delle versioni conosciute di queste etichette yugoslave (ma non tutte), senz'altro apprezzate dai collezionisti.

 

 

 

 

 

- LE STAMPERIE DELLA JUGOTON.

 

 

Le ditte che stampavano i dischi della Jugoton, per quanto riguarda i Pink Floyd, erano fondamentalmente cinque. Le suddividiamo in due tipi: le ditte che stampavano i vinili, le ditte che stampavano le copertine.

 

Stabilimenti di pressaggio dei dischi.

1A) Interprogres, Zagreb (Izradu Gramofonskih Ploca) di Zagabria.

Di solito si trovava nel vinile solo la scritta "PODUZECE ZA IZRADU GRAMOFONSKIH PLOCA ZAGREB - DUBRAVA MADE IN YUGOSLAVIA". Esempi classici: "The dark side of the moon", "A nice pair".

1B) Hrvatska Naklada Zvuka di Zagabria
Di solito si trovava nel vinile solo la scritta "JUGOTON NAKLADA NOSILACA ZVUKA n.sol.o. OOUR-a ZAGREB" "MADE IN YUGOSLAVIA". Esempi classici: "The dark side of the moon".

 

Stabilimenti di stampa delle copertine.

2A) GIP "Beograd" (Grafičko-izdavačko preduzeće)(Graphics & publishing enterprise) di Belgrado.
Di solito era rappresentata da un solo simbolo sulla copertina, grande o piccolo, azzurro o nero (una sorta di "b"). Esempi classici: "The dark side of the moon", "Wish you were here".
 

2B) Jеж di Belgrado (Ofset Stampa Jez Beograd).
Di solito era rappresentata dalla scritta "OFSET ŠTAMPA [logo Jеж] BEOGRAD"
, all'interno c'era anche il piccolo logo della ditta. Esempi classici: "Wish you were here".

 

2C) Offsetni Tisak (Offsetni tisak -Nasa Djeca - Zagreb) di Zagabria.
Di solito era rappresentata dalla sola scritta "OFFSETNI TISAK -NADA DJECA - ZAGREB"
. Esempi classici: "A nice pair".

 

 

 

 

 

- I LACQUER-ENGINEERS DELLA JUGOTON.

 

Gli ingegneri che lavoravano per la Jugoton e che erano incaricati di preparare i lacquers con i quali avrebbero stampato i dischi dei Pink Floyd erano riportati nelle sigle dei matrix-numbers del run-off dei dischi. Ne conosciamo quattro:

- sigla "ZP": Zvonko Petrinec (anche "ZB");

- sigla "SB": Silvano Bulešić;

- sigla "MK": Milivoj Kalafatić (anche "MV");

- sigla "DP": Damir Pavunić (anche "DB" o "PD");.

Esistono anche altre sigle riportate nei matrix-numbers dei vinili dei Pink Floyd, ma non conosciamo il loro nome:

- sigla "MR" (secondo alcuni collezionisti, potrebbe essere un "MK" scritto male, per cui, Milivoj Kalafatić);

- sigla "MIL";

- sigla "HV".

 

 

 

 

 

- I DIRITTI D'AUTORE IN YUGOSLAVIA: LA SOKOJ.

 

L'attività che in Italia viene fatta dalla S.I.A.E., nella ex-Yugoslavia era ed è esercitata dalla SOKOJ/SAKOJ.

 

SAKOJ

- dal 1950 al 1975 ["Savez Kompozitora Jugoslavije"]

- dal 1975 al 2006 ["Savez Organizacija Kompozitora Jugoslavije"](Union of Yugoslav Composers Organizations)

SOKOJ :

- dal 2006 ["Sokoj Organizacija Muzičkih Autora Srbije"](Sokoj - Serbian Music Authors' Organization)

SOKOJ è la società serba (ex Yugoslava) dei diritti. Fu fondata ufficialmente nel 1950 come SAKOJ, che stava per "Savez Kompozitora Jugoslavije" (Unione dei Compositori Jugoslavi) ed inizialmente non si impegnava nella raccolta dei diritti d'autore, che era condotta dall'Istituto per i diritti degli autori.

Nel 1954, l'Istituto si scisse nell'Istituto della SAKOJ per la Protezione dei Piccoli Diritti degli Autori (Zavod, Za Zaštitu Autorskih Malih Prava, ZAMP) e nell'Agenzia Indipendente degli Autori Jugoslavi (JAA, Jugoslovenska Autorska Agencija).

Nel 1956 la SAKOJ diventò membro del International Confederation of Societies of Authors and Composers (CISAC) di Parigi.

Nel 1959 la SAKOJ diventò membro del Paris-based Bureau International de l’Edition Mécanique (BIEM). Così, SAKOJ iniziò a raccogliere e pagare le royalties nel 1965 attraverso la OZAP (Odeljenje Za Zaštitu Autorskih Prava, Dipartimento per la Protezione dei Diritti degli Autori) e divenne nota come SOKOJ solo nel 1975 ("Savez Organizacija Kompozitora Jugoslavije"). L'OZAP cambiò il suo nome in ZAMP (Zavod Za Zaštitu Muzičkih Autorskih Prava, Istituto per la Protezione dei Diritti Musicali degli Autori) e servì solo per raccogliere i diritti d'autore, che furono poi pagati dalla SOKOJ.

L'ultimo grande cambiamento nella struttura organizzativa della SOKOJ fu nel 1974, quando la nuova ZAMP fu ripiegata nella SOKOJ, creando un'organizzazione unificata per i diritti degli autori che serviva tutta la Jugoslavia, che collaborava con altre società, come SUISA, AKM, GEMA.

Inizialmente la SOKOJ era l'acronimo di "Savez Kompozitora Jugoslavije" e poi "Savez Organizacija Kompozitora Jugoslavije" (Unione delle Organizzazioni di Compositori Jugoslavi), ma nel 2006 l'Unione si è ribattezzata prima "Serbian Music Authors' Organization" (SOKOJ), poi come "Organizacija Muzickih Autora Srbije (SOKOJ)" (Organizzazione degli Autori di Musica Serba), senza dare un significato particolare a "Sokoj", ora un marchio, invece di un semplice acronimo.

 

 

 

 

 

 

Copyrights & Credits.

Ricerca a cura di Stefano Tarquini (maggio 2009 - giugno 2010). Le foto delle etichette provengono dalla collezione privata dell'autore.

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