FINALMENTE IL PALAEUR.

 

 

 

 

Ma, se appare oramai evidente che il Pop Festival di Roma si tenne, non abbiamo ancora chiara la vicenda se parte delle serate furono spostate al Piper di via Tagliamento e se i Floyd avessero suonato al Palazzo dello Sport o al Piper.

  Il libro “Embryo” cita a proposito del festival romano: “…The festival was moved to the Piper Club because of poor ticket sales. Melody Maker first made mention of the festival on 6 January. At the time it was intended that it take place between the 19 and 25 February. The date was then moved back so as it would take place between 4th and 10th at the Palazzo Dello Sport, and was finally announced at the press quite late on as being on the 6th.

It was filmed for ARD TV, West Germany, and the BBC also broadcast excerpts of the concert later, on May 18. The ARD broadcast of the Floyd showed them playing ‘Interstellar Overdrive’. The recording is available in two distinct quality bands: the shorter tends to be of a higher quality. While a number of careful listeners detect a second guitarist suggested to be Davy O'List from the Nice, this is highly unkikely, since Syd has left a month previously, and Dave would have been capable of covering for him by this time…".

Cose interessanti, ma senza prove al riguardo. Per cui, non ci restava altro che cercare ancora una volta se ci fosse stata davvero la possibilità che parte dei concerti del festival di maggio fossero stati spostati al Piper di via Tagliamento.

 

  Il libro di “A Journey Through Time And Space With Pink Floyd” di Rosenberg cita sia i concerti del 18 e 19 aprile al Piper Club, sia la data del 6 maggio, ma quest'ultima come “…moved to the Piper due to poor ticket sales of the festival…”. Sempre il libro cita che in aprile (19) i Floyd suonarono ‘Astronomy Domine’ e ‘Set the Controls for the Heart of the Sun’ come registrate dalla radio olandese VPRO e mandate in onda in Olanda il 7 giugno 1968. Inoltre, Rosenberg annota che il concerto di maggio fu filmato per la Tv tedesca ADR (solo ‘Interstellar Overdrive’). Abbiamo visto già che la VPRO registrò il concerto di maggio e non quello di aprile (ma in seguito ne avremo la prova definitiva); per cui, in parte il concetto è giusto, ma le date sono ancora una volta sbagliate. Poi cita anche la data del 25 febbraio 1968, che sappiamo essere sbagliata.

"25 febbraio 1968 - Piper Club, Roma.
18 e 19 aprile 1968 - Pop Music Festival, Piper Club, Roma.
6 maggio 1968 - First European International Pop Festival, Piper Club, Roma (Festival moved to the Piper Club, due to poor tickets sales) - Ard, West German TV, broadcast the Floyd playing "Interstellar 
overdrive" (6:30)".

Ma è esatto parlare di Pink Floyd che hanno suonato a maggio al Piper di Roma e non al PalaEUR?

 

  La nostra ricerca per stabilire l’esatta ubicazione del Festival di Roma ’68 e l’esatto svolgimento dei fatti ci ha portato al sito dell’amico Theo Tieman ed ai suoi idoli, i Captain Beefheart. Si sa che parteciparono al festival romano di maggio, la prima serata, ed attraverso Theo possiamo avere le prime conferme dell’esecuzione del festival e dell’esatto svolgimento delle serate.

[ dal sito http://www.freewebs.com/teejo/gigs/680504rome.html ]

Parlando delle date italiane del maggio del ’68 dei Captain Beefheart, Theo indica le date del gruppo:

  Saturday 04.05.68        ROME Italy          PALAZZO DELLO SPORT          advanced date

  Sunday 05.05.68          ROME Italy          PALAZZO DELLO SPORT          cancelled

  08 or 09.05.68             MILAN Italy         TEATRO LIRRICO                    cancelled

 

Il sito di Theo contiene poi, finalmente, due singolari fotografie della performance dei Captain Beefheart al Palasport EUR, in occasione del 1º Festival Internazionale di Musica Pop. Theo parla dell’unicità di queste due foto del concerto del 4 maggio 1968, le uniche che siano mai state trovate. Le foto di Captain Beefheart riprendono la band che suona e sullo sfondo, ai loro lati, si intravedono le gradinate dell’EUR, inconfondibili all'occhio esperto di un 'romano'. Per cui, ora sappiamo che parte del programma del festival fu stravolto, forse proprio per la scarsa affluenza di pubblico: così, i Captain Beefheart suonarono il 4 maggio e non il 5 maggio come previsto dal manifesto. Theo cita anche il documentario realizzato dalla BBC in occasione del Festival, dove tra l’altro si può vedere Julie Driscoll che arriva al Palazzo dello Sport ed un pezzo della performance di Captain Beefheart (...da ricordare questa affermazione...! Assumerà un'importanza notevole!). 

 

Nell’ultima parte della pagina dedicata al festival romano, Theo cita l’esatta collocazione delle serate e lo svolgimento di tutti gli altri gruppi presenti al festival in quelle serate romane.

- THE OTHER ACTS.

Sat 4 May          21.00 hour    Palazzo dello Sport

Julie Driscoll & The Brian Auger Trinity (England) - Hugues Aufray (France) - Donovan (England).

 

Sun 5 may          18.00 hour    Palazzo dello Sport

Roboti / Five Up (Yugoslavia) - Fairport Convention (England) - Grapefruit (England) - The Samurai (Japan) - Ten Years After (England).

 

Mon 6 may          21.00 hour    Palazzo dello Sport

Pink Floyd (England) - The Nice (England) - The Move (England) - I Giganti (Italy) - The Association (USA).

 

Tue 7 may          21.00 hour    Piper Club

Grapefruit (England) - Family (England) - The Byrds (USA)

 

E’ la prima volta che abbiamo la conferma del posto dove suonarono i Pink Floyd, il Palazzo dello Sport dell’EUR, mentre solo all’ultima giornata (il 7 maggio) il festival fu spostato al Piper Club, proprio per la mancanza di pubblico e la citata collaborazione tra i due locali epici (...ricordate il poster rosso?), ma anche per incidenti che funestarono la giornata del 6 maggio e che fecero spastare il festival al Piper proprio per ragioni di sicurezza e tecniche. Poi abbiamo la conferma della cancellazione dei concerti di Buffy Sainte Marie (4 maggio), Traffic (5 maggio), Odetta (6 maggio) e Blossom Toes, Country Beat of Jiri Brekek, Camaleonti e Soft Machine (7 maggio).

 

  Un’altra conferma diretta del festival, l’abbiamo da Lisa Bankoff e Francesca Garnett, che formarono il duo Chimera, un interessante duo, quasi sconosciuto, che ebbe come manager, per il loro primo disco del 1969, lo stesso Nick Mason. Nell'inserto del loro disco, si può leggere: ...We returned in Rome in May 1968 when they were told by Francesca's boyfriend, Roberto, that a major pop festival, to be headlined by the Pink Floyd, was about to take place in the city. With Roberto helping out with the festival's publicity, the girls were able to worm their way backstage.

"With our usual effrontery", recalls Lisa, "we went up to Nick Mason, drummer with the Floyd, and told him we were songwriters. We were soon chatting away with him, and found him very approachable. He took us seriously enough to give us his phone number in London, and told us to look him up when we got back, and that he would see if he could do anything to help us”.

Ci sono almeno tre Roberto che vengono citati nei ringraziamenti del programma del Festival (quarta pagina): purtroppo non abbiamo altri riferimenti, nè siamo riusciti a contattare le due cantanti. Comunque, questa testimonianza conferma ancora una volta quello che è accaduto a Roma.

 

  Infine, ma non ultimo per importanza, possiamo citare un articolo apparso sul Melody Maker del 18 maggio 1968, a pochi giorni dal Festival.

"ROME FESTIVAL MAY BE POP FLOP OF 1968".

"...The Rome Festival may well go down as the Pop Flop of 1968. The projected four days was curtailed to three with the final show being held in a Rome nightclub. According to accounts of those who were in Rome, no more than about 4,000 people attended throughout the entire festival. Many of the groups named to appear didn't turn up but those that did included Donovan, the Move, Grapefruit, Brian Auger and Julie Driscoll, Ten Years After, the Byrds, Association, Fairport Convention, Pink Floyd, the Nice, the Family, Captain Beefheart and his Magic Band and the Samuri, from Japan. Georgio Gomulski, who went to Rome to help compere the Festival told Melody Maker, "On the first day there were about 1,200 and at one stage the organisers went out and gave away complimentary tickets." Terry Ellis, of the Ellis-Wright Agency, said of the festival, "It was an utter, complete chaotic shambles. The organisation didn't come up near the level of the idea."...".

Quello del Melody Maker è un articolo immediatamente successivo al Pop Festival di Roma e, come vedete, non fa altro che confermare lo spostamento al Piper dell’ultima data (lo chiama come "...Rome nightclub...", abbastanza preciso, o no?) e che i Pink Floyd comunque suonarono a Roma.

 

  Ma un’altra prova si affaccia all’orizzonte. Il nostro amico e collezionista Danilo Steffanina ci ha fornito un articolo apparso il 17 maggio 1968 sul numero 35 della rivista olandese "Witheek" (chiamato alternativamente anche "Hit Week"), dedicato al festival di maggio. E’ molto simile all’articolo già citato sulla fanzine olandese “Echoes”, sempre scritto da Wim Noordhoek, ma stavolta è più preciso e pieno di particolari di ogni serata del festival. Ed il numero della fanzine riporta sulla copertina il poster a colori del Festival. Non solo: abbiamo anche la citazione al Festival di Roma apparsa sulla copertina di un altro numero della stessa rivista "Witheek", il numero 32 del 26 aprile 1968. Purtroppo l'articolo è in olandese, decisamente una lingua non tanto accessibile, anche se qualcosa si capisce, o meglio, si intuisce. Ma grazie prima a Gerhard Den Hollander e poi Danilo Steffanina, ora abbiamo la traduzione in italiano, almeno delle parti più interessanti.

 

- Rivista WITHEEK.  N. 35 .

" ROME HET VERDOEMDE POPFESTIVAL 1968 ".

(Articolo firmato da Wim Noordhoek)

 

  Nell'introduzione, Wim Noordhoek cita il viaggio pagato dalla radio VPRO, oltre ai momenti dell'arrivo al Palazzo dello Sport. La descrizione del festival vera e propria inizia con la seconda serata, quella del 5 maggio, saltando la precedente. Cita anche il programma reale, con Samurai, Grapefruit, Ten Years After, Fairport Convention, ed un gruppo jugoslavo (che non sono altro che i Roboti-Five Up). Cita poi chiaramente il Palazzetto (ovvero, il Palazzo dello Sport dell'EUR) e fa dei riferimenti all'apparecchiatura montata da una radio olandese, con cartelli con "Radio Olandese" sul palco.

  Nella serata del lunedì, Wim Noordhoek cita alcuni problemi tecnici, risolti con l'aiuto di  personale italiano: infatti, il supporto per le registrazioni del festival fu dato dai tecnici locali della RAI. Cita poi i Pink Floyd ed i Nice. Gli stessi problemi tecnici vengono citati per una seconda volta nel corso dell'articolo, soprattutto problemi con i microfoni, gestiti sempre da personale italiano, con problemi di bilanciamento e di sonoro. Certamente questi problemi tecnici sono gli stessi che intuiamo all'inizio della registrazione della VPRO, con lo speaker italiano che spiega qualcosa del genere. Poi Wim Noordhoek descrive finalmente lo show dei Floyd, citando come brani eseguiti 'Astonomy Dominè', 'Chapter 24' ed un lungo strumentale, 'Interstellar Overdrive', oltre, si capisce nell'articolo, ad altre due canzoni nuove, tratte dall'album che uscirà a giugno ("A Saucerful of Secrets"). Prosegue poi citando l'intervista con Waters (lo definisce come bassista-cantante), con la famosa frase relativa a Syd Barrett ("...Well, to state it simple, he just went mad..."), che ritroviamo nell'articolo di "Echoes". Poi cita ancora le performance dei Nice, Move ed Association, ma non fa riferimento invece allo show dei Giganti, che erano pure in cartellone.

  Nella serata del martedì, Wim Noordhoek parla per la prima volta dello spostamento dell'ultima serata, citando problemi di pubblico e citando perfettamente il Piper Club di Via Tagliamento. Cita poi le performance dei Byrds e dei Grapefruit (come da cartellone). Leggendo l'articolo, troviamo finalmente cosa è successo nelle ultime due serate del Festival, cioè il perchè il Festiva è stato spostato al Piper Club nell'ultima serata: infatti, le prime tre serate si sono tenute senza dubbio al Palazzo dello Sport, mentre dall'articolo sappiamo che alla fine della stessa serata dei Floyd (la terza), il gruppo dei Move distrusse praticamente quasi tutti gli apparecchi del palco e fece scoppiare parecchie 'bombe' e per questo furono arrestati dalla Polizia. Successivamente, la società che aveva noleggiato tutti le apparecchiature sonore e luminose si rifiutò di ripristinare il palco e perciò gli organizzatori non potevano far altro che spostare l'ultima serata al Piper Club!

  Il mercoledì, sappiamo che il festival era finito e così Wim Noordhoek non parla di concerti, ma cita le registrazioni della radio VPRO di Pink Floyd, Byrds e Nice. Durante il commento finale, fa riferimento al fallimento del festival come spettacolo (non c'è dubbio: "...financieel fiasco..."), come cita anche che ai concerti del Festival, sia al Palazetto, sia al Piper, ci furono poco più di 1.000 persone ad assistere agli spettacoli. Parla anche di riprese del festival di una Tv di "...Bavaria...", con l'aiuto di tecnici olandesi (circa 30). Poi come informazione finale, Wim Noordhoek parla di un Tv-film del festival della tv tedesca della Bavaria (di nuovo...), che durava 20 minuti (???). Da anche l'indirizzo della Tv: Bavaria A.G., 47691 Munchen. Infine, cita ancora le interviste con i Byrds ed i Pink Floyd, che sarebbero andate in uno special della radio del 7 giugno alle ore 8; e, alla fine, sempre l'intervista con i Fairport Convention, Pink Floyd e Byrds.

 

Anche qui abbiamo lo stesso dubbio precedentemente evidenziato: perchè Wim Noordhoek continua a citare 'Chapter 24' come brano eseguito a Roma? Secondo i più, il set accorciato dei Floyd per il 6 maggio consisteva nei brani 'Astronomy Domine', 'Interstellar Overdrive', 'Set The Controls For the Heart Of The Sun' e 'Pow.R.Toc.H.'. Di queste, sappiamo che solo l'ultima non fu registrata dalla radio VPRO olandese. Invece, Wim Noordhoek, cita ancora l'esecuzione di 'Chapter 24', come nell'articolo apparso sulla fanzine "Echoes". E perchè cita altri due pezzi, che appariranno su "A Saucerful of Secrets"? Non si ha finora notizia di altri due pezzi, sarebbe la prima testimonianza in tal senso. L'unico commento all'articolo è che conferma senz'altro il programma reale del Festival e la partecipazione stessa dei Floyd alla serata del 6 maggio. Infatti riporta per la data del 5, Roboti-Five Up - Fairport Convention - Grapefruit - The Samurai - Ten Years After; per la data del 6, Pink Floyd - The Nice - The Move - The Association; per la data del 7 (al Piper), Grapefruit - Family - The Byrds (tra parentesi, esistono le registrazioni audio dei concerti dei Family e dei Byrds al Piper Club). Del resto, anche Glenn Povey nel suo libro cita come brano suonato anche "Remember a Day", di cui però non abbiamo nessuna conferma in merito.

 

  Circa la partecipazione effettiva dei Giganti, invece, non abbiamo traccia. Nemmeno Giacomo "Mino" Di Martino, ex componente dei Giganti, contattato per avere delle testimonianze in merito, non ricorda di aver "...incrociato i Pink Floyd..."; ma ricorda che "...l'unico gruppo di un certo rilievo che abbiamo incrociato suonando insieme in un Palazzetto dello Sport di Roma ...è stato quello dei Nice con Emerson alle tastiere...". E sappiamo che i Nice suonarono nella stessa serata con i Floyd (forse i primi a scendere al Palasport), i Move ed i Giganti. Ma certo che i Floyd non erano tanto conosciuti all'epoca fuori dall'Inghilterra, mentre Keith Emerson era già conosciuto per i suoi vituosismi alle tastiere. Per cui, può essere che i Giganti abbiano suonato al Palasport, ma dopo i Floyd, anche se nella stessa serata.

 

  Un'altra prova delle performance del festival l'abbiamo da Matteo Guarnaccia, nel suo libro "Underground Italiana", dove ci lascia un'ampia analisi sull'intero festival di maggio e sui motivi che portarono all'evento. Innanzi tutto, come si era arrivati al festival. "...Il primo pop festival sul suolo italiano ebbe luogo dal 4 al 7 maggio 1968 al PalaEur di Roma. La storia di quello che fu un vero e proprio "flop festival", è talmente strana che vale la pena di essere raccontata. Tutto parte dal sogno di un gruppo di visionari californiani preoccupati dalla commercializzazione dello spirito hippie avvenuta durante il Monterey Pop Festival. Senza avere alcuna cognizione di managemente e di show-business, questi personaggi appartenenti alla Love Conspiracy Commune di Sausalito avevano avuto la stramba idea di organizzare qualcosa di esteticamente nobile, qualcosa di simile a delle Olimpiadi della musica in Europa. L'evento doveva essere, nientepopodimeno che la risposta alternativa a Monterey...".

Poi, il perchè di Roma. "...La loro scelta cadde su Roma.... perchè secondo loro la città era diventata "l'occhio di un vortice vibrazionale dotato di una inaudita potenza, talmente potente che la sua influenza karmika stava toccando l'intero pianeta". Uno degli elementi che pesarono sulla loro decisione fu (incredibile ma vero!) la "bellezza" del Palazzo dello Sport dell'EUR, che li folgorò, facendogli scartare l'ipotesi di partenza di tenere il festival ad Amsterdam. La loro idea, tipica da zelanti hippie californiani, era quella di portare tutti i gruppi della scena di San Francisco in Europa, per aiutare la rigenerazione del continente "offrendo gioia e speranza e facendo incontrare la gente". Tra i supporter entusiasti all'operazione c'erano le due riviste underground più autorevoli del momento: l'inglese IT e l'olandese Hitweek...". (c'era bisogno di conferme?)

Poi, le citazioni dei gruppi partecipanti. "...Tanto per cominciare il cartellone dei partecipanti era assolutamente strabiliante. Il primo giorno Julie Driscoll, Buffy St. Marie, Donovan, Ten Years After. il secondo Traffic, captain Beefheart, Fairport Convention, Grapefuit; il terzo Move, Pink Floyd, Nice, Association; il quarto Byrds, Blossom Toes, Family, Soft Machine. Persino il poster che pubblicizzava l'evento era all'altezza della situazione: era opera degli Hapshash and the Coloured Coat, vale a dire la crema degli artisti psichedelici del periodo. La radio VPRO olandese e la Bavaria tedesca dovevano registrare integralmente i concerti...".

Infine, i risultati del festival. "...Un'occasione sprecata che non si sarebbe più ripetuta negli anni a venire, per la serie "perle ai porci"... Il risultato fu che al Palazzo dello Sport il pubblico presente era composto da qualche centinaio di ragazzi controllato a vista da altrettanti poliziotti ingrugniti che erano andati totalmente in tilt dopo aver assistito al set devastante dei Move (con tanto di fumo e distruzione del palco...". Cioè, tutte conferme di quanto detto sinora.

 

  Le prove finali sono ormai pronte. Abbiamo registrazioni audio, filmati video, testimonianze dirette ed articoli di giornale; a questo si deve aggiungere l'analisi completa di quanto sappiamo, ovvero, le varie fonti finora conosciute e, non ultime, le testimonianze dirette del concerto del Palasport. Dall'analisi completa di tutto, possiamo avere anche la conferma dei gruppi che suonarono il 6 maggio e della scaletta dei Pink Floyd della serata, con qualche sorpresa.

Per quanto sappiamo, dall'analisi viene fuori che:

1) i gruppi che suonarono effettivamente nella serata del 6 maggio furono, nell'ordine: Move, Pink Floyd, The Nice, Association;

2) la scaletta del concerto fu verosimilmente: "Let There Be More Light", "Astronomy Dominè", "Set The Controls For The Heart Of The Sun", "Interstellar Overdrive" e "Pow R Toc H".

Come detto, qualcuno ricorda due brani che "avrebbero sentito nel disco dopo", ovvero "A Saucerful Of Secrets", uscito a fine giugno dello stesso anno: uno poteva essere "Let There Be More Light" (che già sappiamo essere stata suonata), e l'altro forse "Remember A Day" (citato da Glenn Povey nel suo libro). Improbabile, infine, "Chapter 24" (citato da Wim Noordhoek). Anche qui, una testimonianza diretta toglie per ora tutti i restanti dubbi: è il racconto di Luigi Strano, testimone di quel concerto (tra l'altro, Luigi ha registrato su bobina l'intero concerto dei Move e quasi tutto il concerto dei Floyd).

 

Ora, finalmente abbiamo la prova che il primo International Pop Festival di Roma ’68 ebbe luogo sia al Palazzo dello Sport, sia al Piper di Roma, e che i Pink Floyd suonarono al Palazzo dello Sport. Ma allora, …quando suonarono al Piper?

 

[N.B. : i link di questa pagina sono riferiti al periodo della prima ricerca; pertanto, alcuni di essi potrebbero non essere più disponibili, poichè, nel corso degli anni, le pagine a cui sono riferite possono essere state cancellate o non più funzionanti o non aggiornate]

 

 

 

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