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NOTE ALLA DISCOGRAFIA RUSSA: BONES RECORDS & FLEXI DISC"

 

 

 

 

BONES RECORDS.

Nell'URSS di Stalin, dopo la Seconda Guerra Mondiale (ma anche successivamente, prima del crollo del Muro di Berlino), importare e condividere musica straniera, americana in particolare, era proibito. I giovani Russi, però, si inventarono uno stratagemma originale per far girare tra di loro le canzoni di Chuck Berry, di Lewis Armstrong e di Elvis, anche se proibitissime dal "politburo". Una sottocultura di giovanti amanti della musica trovarono un modo per intrufolare la musica proibita scrivendola direttamente su vecchie pellicole di radiografie. Così le canzoni di Elvis Presley e Louis Armstrong venivano incise su costole, teschi e ossa, dando vita a quelli che ora vengono chiamati "Bones Records".

 

 

In particolare, alla fine degli anni Cinquanta, Ruslan Bogoslovskij, figlio di un brillante ingegnere, fonda il "Club del Cane d'oro", assieme al poeta Boris Tajgin. Hanno scoperto che gli ospedali si disfano in fretta delle lastre delle radiografie, perché altamente infiammabili. I due amici hanno ideato uno speciale torchio, con il quale riescono a tagliare le lastre a forma di disco, nei quali poi fanno un buco al centro (con una sigaretta) e, dopo aver inciso quello che carpiscono dall'etere con le radio, fanno girare questi supporti tra i giovani sovietici. Costano un rublo anziché cinque, come i normali 78 giri, durano pochissimo prima di rovinarsi, ma sono facilmente trasportabili sotto i vestiti (si piegano agevolmente) e così hanno un gran successo tra i giovani.

 

Le pellicole per i Raggi X si rivelarono una superficie adatta allo scopo. Economiche e facilmente reperibili negli ospedali locali, erano in grado di trattenere le scanalature dei solchi adeguatamente, seppur non eccellentemente quanto il vinile (a quanto pare alcuni dei dischi a raggi X non traducevano il suono nel modo migliore, come se si ascoltasse attraverso un muro di sabbia la musica riprodotta). E come detto erano facilmente piegabili per essere nascosti nella manica di una camicia o in tasca per una veloce contrattazione. Secondo il musicologo russo Artemy Troitsky, “i solchi erano tagliati con l’aiuto di macchinari speciali ottenuti dalle parti di vecchi fonografi, abilmente combinati da mani esperte. La qualità era pessima, ma il prezzo era buono, un rublo, un rublo e mezzo. I dischi potevano essere riprodotti solo per cinque o al massimo dieci volte”.

 

La "musica sulle costole", chiamata così perché sui dischi in trasparenza si possono vedere ancora le ossa dei malati che si sono sottoposti alle radiografie, non sarà solo rock americano. Molti artisti russi saranno messi all'indice ed alcuni, soprattutto gli omosessuali o quelli fuggiti all'ovest, avranno una "carriera" in patria solo con l'ingegnoso sistema dagli affezionati del Club. Purtroppo poco prima della caduta del Muro il mercato clandestino sarà sgominato ed alcuni soci del "Club del Cane D'oro" faranno parecchi passaggi in cella ed un paio addirittura finiranno nei Gulag. Incisi sui "dischi sulle costole", ci finiranno anche i Pink Floyd (accusati di essere critici nei confronti della Russia a causa dell'occupazione dell'Afghanistan), Tina Turner e Donna Summer (bannate per i contenuti sessuali delle canzoni), il movimento punk, ma pure Black Sabbath, Iron Maiden, Scorpions e Village People (accusati per i contenuti dei testi). Pochi anni dopo, l'avvento del nastro magnetico rese questi divieti difficili da imporre e la Russia si aprirà pian piano agli artisti rock dell' Ovest: oggi, questi originali supporti si trovano ancora sulle bancarelle dei mercatini delle pulci.

 

 

 

FLEXI DISC.

Nonostante le radiografie possano sembrare uno strano modo per distribuire copie illegali di Heartbreak Hotel, è importante notare che alla fine l’industria musicale occidentale ebbe una sua versione dei dischi-ossa. Si chiamavano "flexi-disc" ed erano altrettanto sottili, flessibili ed economici, cosicché potessero essere distribuiti nei modi più vari, da allegati per le riviste alle scatole di cereali. Pochi anni dopo, l'avvento del nastro magnetico rese questi divieti difficili da imporre e la Russia si aprirà pian piano agli artisti rock dell'Ovest.

 

 

Il flexi-disc, conosciuto anche come phonosheet o sonosheet, è stato un famoso supporto in vinile, diffusosi a partire dalla metà degli anni cinquanta. A differenza del disco in vinile tradizionale, il flexi-disc è molto più sottile, con caratteristiche di notevole fragilità, ma di estrema flessibilità. Per questa proprietà, il supporto, pieghevole ed arrotolabile, veniva allegato come omaggio a riviste. In Italia sono celebri i flexi disc allegati alle riviste Il Musichiere e la Nuova Enigmistica Tascabile, quelli distribuiti da catene commerciali come UPIM, quelli promozionali dati in omaggio in abbinamento a prodotti di consumo, come ad esempio il dentifricio Chlorodont, la cera Grey, il formaggio Invernizzi, o i flexy della Michelin contenenti i jingle dei caroselli coevi.

 

 

In Russia era famoso negli '90 il KRUGOZOR MUSIC MAGAZINE (Кругозор): il periodico, creato nel 1964, dal 1968 cominciò a pubblicare anche una rivista per bambini, Kolobok. Krugozor era pubblicato presso la casa editrice Pravda. Questo mensile si occupava di documentari, storia, arte classica e contemporanea, letteratura e musica (compresa la musica dei paesi occidentali) e contenevano molte cose, come interviste, canzoni folk, e anche rock music, era molto richiesto dai giovani consumatori sovietici, che nei giorni di uscita formavano lunghe file d'attesa nei negozi e nei chioschi. Ogni rivista conteneva fino a sei dischi Flexi, i dischi erano a doppia faccia 33RPM e venivano prodotti in Unione Sovietica con tecnologia acquistata in Occidente. Nikita Krusciov aveva dato il via all'affare; si era ispirato a dischi simili che aveva visto durante le sue visite nei paesi occidentali.

 

 

In tre differenti numeri del Krugozor Magazines ogni anno c'erano flexi-discs che includevano i Pink Floyd.

La tiratura del Krugozor del 1985 è stata di 500.000 al mese, senza contare i Kolobok. Krugozor ha cessato di essere pubblicato nel 1993.

 

 

 

 

 

 

Copyrights & Credits.

Ricerche online e note sui Flexi Disc e Bones Records a cura di Stefano Tarquini (novembre 2020). L'articolo sui Bones Records a cura di Carlo Cimino.

Dettagli sui dischi presi online.

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