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PLASTICO vs FIGURATIVO                                                                                        2/2


La semiotica plastica

Il linguaggio figurativo non è l’unico aspetto del visivo studiato dalla semiotica. A differenza della semiotica figurativa, infatti, la semiotica plastica si disinteressa al riconoscimento degli oggetti del mondo reale e cerca di spiegare come linee, colori, ecc. possano significare qualcosa, creare degli effetti di senso.

Di semiotica plastica si sono interessanti soprattutto i semiologi della cosiddetta scuola di Parigi, in particolar modo Algirdas Julien Greimas, Jean-Marie Floch e Félix Thürlemann.

Per far comprendere esattamente che cosa sia il linguaggio plastico Greimas fa l’esempio di Diderot, che si reca ai Salons parigini e descrive con due approcci differenti i quadri che osserva. Prima si concentra su quello che i quadri rappresentano, sulle storie che raccontano, su quello che il pittore ha voluto “dire”. Poi passa ad analizzare l’aspetto tecnico, guardando da vicino le tele e cercando di studiare solamente quello che il pittore ha “fatto”: i rapporti fra colori, il tipo di pennellata, ecc. Indipendentemente da quello che viene rappresentato.

In effetti la semiotica plastica si interessa (con strumenti e fini spesso differenti) ad un campo simile a quello della psicologia dell’arte, inaugurato nel secondo dopoguerra da Rudolf Arnheim. Utilizzando soprattutto le conoscenze della psicologia della percezione, Arnheim cerca di spiegare in che modo i dipinti riescano a darci sensazioni di equilibrio, di tensione, di armonia, ecc., utilizzando le forme, i colori, la struttura della composizione.

 
Fig. 3: P. Mondrian, Composizione 2 (1922),
Kunsthaus, Zurigo
 
Fig. 4: J. Pollock,
Sentieri ondulati (1947),
Galleria
nazionale d'Arte moderna
, Roma

L’importanza della semiotica plastica è quindi notevole, per almeno due motivi:

  • innanzitutto studia degli aspetti del visivo che altrimenti sarebbero trascurati e che però non sono meno importanti del riconoscimento degli oggetti rappresentati per creare l’effetto di senso di un’immagine.
  • in secondo luogo perché riesce a rendere conto anche di immagini (per esempio i dipinti delle figure 3 e 4) che non rappresentano nulla. In questo caso si parla di dipinti non-figurativi, per i quali, come dice la parola stessa, la semiotica figurativa può ben poco. Ma non possiamo negare che, in qualche modo, queste immagini significhino qualcosa, creino una qualche reazione in chi le guarda. La semiotica plastica ci aiuta a spiegare come.

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LEZIONE 1

Introduzione
Plastico vs figurativo
Semiotico vs simbolico
Sistemi semi-simbolici
Composizione IV

Bibliografia