Centocroci

 

Il primo nucleo della Centocroci si forma a Groppo di Albereto, agli ordini dei fratelli Cacchioli; si tratta ancora di pochi uomini disorganizzati e senza armi. E' Gino Cacchioli che, di tasca sua, acquista alcuni fucili da caccia e una pistola, una Beretta cal. 19, che gli darà il nome di battaglia. Egli infatti diventa il capo del gruppo e prende il nome di "Beretta".

A loro si congiungono altri uomini quasi tutti ex carabinieri ed ex militari, che il dottor Mario De Lucchi (ten. Mario) aveva raggruppato e che, sentono dire che nella zona dell' Alta Val di Vara c' erano i partigiani di Beretta, li raggiungono. I ribelli passano all' azione; per procurarsi le armi attaccano una pattuglia fascista a Sesta Godano e poi il posto di avvistamento aereo di Centocroci.

La sera stessa della loro vittoria si incontrano all' albergo Alpino con gli uomini di Ricchetto (Salvestri Federico), che sono dislocati dalle parti di Varese, Caranza e Ranghe.

I due gruppi si fondono sotto il comando di Ricchetto, vice comandante Beretta. I ribelli, in questo periodo, sono aiutati molto dalla popolazione, che fornisce loro come può, dato che il cibo è scarso per tutti, i viveri necessari per sfamarsi.

 

 

Nell' aprile 1944 la formazione prende il nome "Centocroci", ce lo ha detto il Ten. Mario, dato che l' idea di dare questo nome è stata sua, perché a Centocroci i partigiani hanno avuto il primo caduto. La Centocroci stabilisce contatti con il C.L.N. di La Spezia e successivamente con quello di Parma. Presto si collega alle missioni alleate ed in particolare con Gordon Lett, con cui sono mantenuti buoni rapporti d' amicizia anche quando egli costituisce il Battaglione Internazionale a Rossano. Inoltre la formazione prende contatti con gli altri gruppi partigiani che operano nelle zone circostanti. Il raggio d' azione della Centocroci è sul passo omonimo, sia nel versante di Varese Ligure e dintorni, che nel parmense. I primi tre lanci inglesi, e sopratutto i frequenti e abbondanti lanci americani, provvedono a garantire alla formazione viveri, vestiario e armi. Le azioni della Centocroci si susseguono, soprattutto vengono attaccati presidi fascisti e posti di avvistamento, viene occupata  la stazione di Ostia Parmense ed è minato il ponte parabolico sul Taro. Altre azioni sono compiute dai partigiani con lo scopo di occupare tutta la Valle del Taro. Nell' agosto del '44 Ricchetto, dopo avere riorganizzato i reparti che, a seguito del rastrellamento tedesco, si erano sbandati, in una riunione dei comandanti è eletto il Comandante della Divisione Centocroci, separandosi dai fratelli Beretta,che cambiano zona e si riorganizzano. Nel dicembre dello stesso anno, all' albergo Amici di Varese Ligure, viene costituito il Comando della IV Zona Operativa affidato a due divisioni, Centocroci e Picchiara; il comando della prima si trasferisce da Coastola a Varese Ligure, che diventa il centro nevralgico dell' organizzazione militare. Nel rastrellamento del gennaio del '45 la Centocroci, non riuscendo a resistere ad oltranza, attua il cosiddetto sganciamento, lascia il passo e decide di spostarsi nella zona gia visitata dai nemici. I partigiani arrivano a Montegroppo attraversando il Gottero innevato. Ricchetto da ordini che gli uomini, infreddoliti e affamati siano smistati e si mettano in salvo; ma egli stesso cadde prigioniero da una sedicente "Contessa" il cui ruolo non è mai stato completamente chiarito. Tuttavia Richetto, con altri quattro prigionieri, riesce a fuggire e fa ritorno al  comando. Nel febbraio del '45 si costituisce il raggruppamento Brigate della Vecchia Centocroci (11/2/45) che operava nel Parmense con tre brigate, la Siligato con Aldo, la Barbagatto con Igor, il Battaglione di polizia Landi con Lo ero, il Reparto Sabotatori col Tenente Mario. Il raggruppamento passò sotto il Comando Unico Parmense. E' il momento in cui tutte le azioni sono concordate con i Comandi di Zona in preparazione all' azione finale.

L' unica attività è rivolta ad azioni di sabotaggio. Nell' aprile '45 la Centocroci viene inquadrata nella Divisione Val Taro, comandata da Richetto; il comando del raggruppamento Vecchia Centocroci è assunto dal tenente Mario. Dopo io combattimenti finali gli scontri delle pattuglie che continuano, il problema di custodire gli altri 600 prigionieri, le trattative con i tedeschi che dichiarano di volersi arrendere agli Alleati, tutti i combattenti confluiscono a Parma per la consegna ufficiale di quelle armi che sono servite per la conquista della libertà. Riportiamo notizie più dettagliate sulle azioni della Centocroci nell' intervista al Tenente Mario.

 

 

 

 

 

 

Bibliografia:

- C Del Maestro "Centocroci" "Per la Resistenza" Ed. Ass. Partigiani "Centocroci" Varese Ligure, 1982