Test telescopio Vixen VMC200L
INTRODUZIONE:
Fin
dalla sua presentazione sul mercato, il Vixen VMC200L è uno strumento che ha
suscitato in me una notevole curiosità per via del suo atipico schema ottico.
Purtroppo
il test è stato frutto di un’improvvisazione per cui sono stati osservati
pochi oggetti e con notevole fretta.
Il
Vixen VMC200L è un riflettore del tipo Cassegrain-Maksutov modificato da 200mm
di diametro e 1950mm di focale.
ASPETTO ESTERNO:
L’aspetto
del tubo ottico è simile al precedente Cassegrain di casa Vixen (il VISAC 200),
con la sola differenza della lunghezza tubo; il VMC è notevolmente più
compatto e a occhio è poco più lungo di un Celestron 8”.
Spicca
la notevole culatta con la moltitudine di regolazioni che analizzeremo in
seguito.
L’interno
del tubo ottico non presenta diaframmi di contrasto ma un uniforme ed
apparentemente efficiente nero opaco.
La montatura fornita di primo equipaggiamento è la celeberrima Vixen GP, che non
ha certo bisogno di presentazioni;discutibile l’assenza della motorizzazione,
disponibile con sovrapprezzo.
Il
treppiede di serie è il Vixen AL150, l’esemplare provato disponeva del ben più
prestante HAL110.
A
corredo dello strumento troviamo il cercatore 6x30, un diagonale 31,75, e un
oculare LV20mm.
OTTICA:
L’ottica
di questo catadiottrico consta principalmente di 2 elementi a riflessione a
lavorazione sferica configurati secondo una tipica disposizione Cassegrain. In
prossimità del secondario è ubicato un menisco correttore a facce
concentriche; il fascio ottico attraversa per ben 2 volte il menisco correttore
(correttore Klevzov).
A
pagare il prezzo di questa combinazione mi sembra sia il ragno portasecondario
che a causa di questo “soprappeso” ha 4 razze decisamente robuste per
scongiurare pericolose flessioni.
Molto
buono il fuocheggiatore; la corsa è + che sufficiente a focheggiare con o senza
diagonale ed il diametro (poco oltre i 2”) consente un’ottima modularità in
quanto la stessa Vixen produce una serie di anelli adattatori (50.8, 31.75, 24.5
e 36.4mm).
Una
nota molto curiosa è la possibilità di registrazione della parallasse del
fuocheggiatore alla ricerca della migliore planarità del campo; questa
soluzione è stata ereditata dal precedente Visac, strumento prettamente
fotografico.
Molto
buono il cercatore 7x50mm
La
Casa definisce questo schema come Maksutov modificato.
Analizziamo
brevemente quali possono essere i pregi e i difetti di questa configurazione
rispetto ai potenziali concorrenti:
Schema
ottico |
VMC200L |
Maksutov-Gregory (Meade 7”) |
Maksutov-Rumak (Intes 7” challenger) |
Schmidt-Cassegrain (Celestron/Meade 8”) |
Peso
finale |
Il
correttore è grande quanto il secondario per cui l’influenza sul peso
finale è minima |
Il
menisco ha un diametro pari all’apertura dello strumento |
Il
menisco ha un diametro pari all’apertura dello strumento |
La
lastra correttrice ha un diametro pari all’apertura dello strumento ma
è molto più sottile dei menischi dei
Maksutov |
Ostruzione |
Abbastanza
elevata con in più la presenza dello spider |
Il
secondario è una macchia alluminata sul menisco per cui è senza dubbio
la migliore che ci si possa aspettare su un catadiottrico su base
Cassegrain |
Leggermente
peggiore del Gregory per via della presenza del supporto del secondario |
Leggermente
peggiore dei Rumak per via del rapporti di apertura mediamente più
forzati |
Costo |
Lavorazioni
sferiche per tutti i componenti ottici; grande competitività |
Lavorazione
asferica per il primario, sferiche per tutti I componenti ottici; il
grosso menisco in vetro pregiato (Bk7 o similari) influisce negativamente
sul prezzo |
Lavorazioni
sferiche per tutti I componenti ottici; il grosso menisco in vetro
pregiato (Bk7 o similari) influisce negativamente sul prezzo |
Lavorazioni
sferiche per gli specchi, asferica la lastra; grande competitività per
via della larga diffusione |
Possibilità
di collimazione |
Tutti
I componenti ottici (ad eccezione del menisco solidale al secondario) sono
collimabili separatamente |
E’
collimabile solo il menisco (e il secondario di conseguenza) |
Tutti
I componenti ottici (ad eccezione del menisco solidale alla cella) sono
collimabili separatamente |
Collimabile
solo il secondario, il primario costituisce l’elemento mobile di messa a
fuoco |
Inerzia
termica |
Bassa
per via del tubo aperto |
Molto
elevata, è necessaria una ventola |
Elevata,
è consigliata una ventola |
Media |
Sensibilità
alla turbolenza |
Il
tubo aperto non è un vantaggio |
Minore
degli schemi aperti |
Minore
degli schemi aperti |
Minore
degli schemi aperti |
Correzione
ottica |
Buona
la correzione dalle principali aberrazioni; campo piano |
Schema
aplanatico, campo curvo e ridotto |
Schema
aplanatico, campo curvo e ridotto |
Buona
la correzione dalle principali aberrazioni; campo leggermente curvo |
Rapporto
apertura a praticità d’uso |
F/9,75;
universale |
F/15,
la focale lunghissima penalizza le osservazioni di oggetti estesi |
F/10,
sostanzialmente universale |
F/10
o 6,3; universali |
Potenziali
inconvenienti pratici |
Sensibilità
alla turbolenza per via del tubo aperto; Basso
contrasto per via dell’ostruzione elevata e dello spider |
Semi
impossibilità uso fotografico su oggetti estesi per campo e luminosità
ridotta; lungo
acclimatamento termico |
lungo
acclimatamento termico |
Basso
contrasto per via dell’ostruzione elevata; image-shift
durante la messa a fuoco |
MONTATURA:
Lo
strumento in prova era montato sulla diffusissima Vixen GP, un pezzo decisamente
all’altezza della situazione, specie considerando la compattezza e la relativa
leggerezza del tubo (poco più di 6 Kg).
Meccanicamente
la montatura è molto valida, i movimenti sono fluidi e privi di giochi anomali;
personalmente non sopporto i cerchi graduati (troppo piccoli) e l’assenza
della controvite di bloccaggio sulla base (di serie sul modello DX e opzionale
sulla GP standard).
I
motori sono opzionali, costosi ma molto buoni.
Il
treppiede in prova (HAL110) è il miglior Vixen che ho mai testato.
LA PROVA SUL CAMPO
Le osservazioni di prova si sono svolte
la sera del 6-5-2002
Temperatura:
+13°C
Condizioni meteo:
sereno/poco nuvoloso
Trasparenza atmosferica:
buona
Luna
ultimo quarto
Seeing (Antoniadi)
III
STAR TEST
Sferica:
differenza infinitesima tra immagini intra/extrafocale
Cromatica:
Assente
Coma:
Non rilevato
Astigmatismo:
Assente
Tensioni:
Assenti
Lo
star test ha stabilito che si tratta di un’ottica decisamente ben fatta; tutte
le principali aberrazioni sono ben corrette, facendo i pignoli ci sarebbe una
differenza piccolissima tra le immagini stellari in intra e in extrafocale ma
valutando la figura di Airy un tale livello di sfericità non ha assolutamente
peso.
Un
piccolo disturbo lo apportano invece le 4 spikes causati dalla crociera
portasecondario.
LUNA:
Non
sono state fatte osservazioni in quanto la Luna era invisibile nell’intervallo
di tempo a disposizione.
PROFONDO CIELO
Sebbene
abbiamo passato la maggior parte a slalomeggiare tra le nubi in corsa il
bilancio è da considerarsi positivo; la parte del leone l’anno fatta 2 famosi
ammassi globulari (M3 e M5), bellissimi e ben risolti. Il fondo cielo è
piacevolmente buio.
Convincenti
anche alcune galassie del Leone/Vergine, nonostante si osservasse non lontano
dai centri abitati.
M35
e M44 sono serviti per verificare la bontà delle stelle al bordo, non
eccellenti come in alcuni rifrattori “spianati” ma decisamente superiori ai
comuni SCT osservando con un oculare LVW22; sintomo che il campo è pressoché
piano. Certo che per verificare la presenza di curvatura di campo servirebbe una
posa al fuoco diretto.
Una
nota negativa: Vixen non produce un riduttore di focale così come avveniva per
il Visac 200 e come avviene tuttora nel caso degli SCT Celestron e Meade.
PIANETI
Siamo
nel periodo di un grande allineamento (ben 5 pianeti visibili a NO); purtroppo
solo Giove e Venere possono fungere da pietra di paragone in quanto Marte,
Mercurio e Saturno sono visibili solo nel bagliore del crepuscolo civile.
A
200x Venere si staglia netta sul fondo cielo, il forte cromatismi che la
distingue e causato dall’atmosfera terrestre; per tentare di contrastarlo si
cerca di posizionare l’occhio fuori asse e allora inizia ad intravedersi
nettamente la fase e col filtro SkyGlow anche una leggera variazione di albedo a
latitudini equatoriali.
Giove
appare come al solito molto ricco di dettagli, ben visibili e contrastati;
purtroppo il seeing non è dalla nostra parte e come se non bastasse il tubo
aperto del VMC certo non ci aiuta. Non sarebbe stata negativa la presenza di una
lastra piano-parallela in luogo dello spider, perlomeno avrebbe attenuato i moti
di turbolenza interni al tubo ottico.
L’immagine
mi sembra a livello di un buon SCT con dettagli molto evidenti, superiore a
quanto mostrava il suo predecessore – il Visac – destinato maggiormente ad
un uso fotografico di oggetti del fondo cielo.
Purtroppo
le mie indicazioni sono da prendere con le molle in quanto lo strumento andrebbe
provato con condizioni di seeing migliori e perlomeno con pianeti in prossimità
dell’opposizione e non a poche settimane dalla congiunzione.
STELLE DOPPIE:
Sdoppiata
zeta Bootis, solo allungata omega Leonis, probabilmente a causa del seeing non
idoneo, visto che in passato la sdoppiai con un SCT Meade 8".
Da
tempo serviva un valido concorrente per i diffusissimi SCT 8” Celestron e
Meade, Vixen pare abbia imboccato la strada giusta sfornando questo strumento;
qualitativamente è un pelo migliore dei suoi rivali americani ma pecca ancora
per quanto riguarda il prezzo.
Finchè
si compara il prezzo della sola ottica, il Vixen ne esce a testa alta ma se si
dovesse fare un paragone complessivo (peraltro più logico) con gli strumenti
sopraelencati, gli SCT prevalgono di netto, specie il Meade LX90 che è
addirittura computerizzato.
A
favore del catadiottrico nipponico giocano l’elevata qualità costruttiva di
tutti i suoi componenti e una certa esclusività di progetto, anche se
quest’ultimo è di fatto molto simile a quello di uno strumento russo (Tal
200K).
Il
Vixen VMC200L è insomma uno strumento di qualità destinato a dare parecchie
soddisfazioni, certo è che costa un po’ di più della concorrenza, il prezzo
di poter distinguersi dalla "massa" degli Schmidt-Cassegrain.
Dati anagrafici
Costruttore:
Vixen, Giappone
Modello:
VMC200L
Prezzo:
2960 Euro (listino 04/02)
Importatore
per l’Italia: Auriga S.p.A. Milano
Diametro:
200mm
Lunghezza
focale:
1950 (f/10)
Montatura:
-
Peso tubo ottico: 6,3Kg
Pregi
Ottica
di alta qualità
Montatura
valida
Possibilità
collimazione ottica
Intubazione
ottima
Qualità
fuocheggiatore
Versatilità
strumento
Difetti
Tubo
aperto
Motorizzazione
non di serie
Ostruzione
elevata
Assenza
riduttore di focale dedicato
IL
VIXEN VMC200L E I CONCORRENTI
MARCA E MODELLO |
CELESTRON G-8 |
CELESTRON Celestar 8 |
MEADE 8" LX10
Deluxe |
MEADE 8" LX90 |
VIXEN VMC200L |
Ottica |
Schmidt-Cassegrain |
Schmidt-Cassegrain |
Schmidt-Cassegrain |
Schmidt-Cassegrain |
Klevzov-Cassegrain |
Diametro mm |
203 |
203 |
203 |
203 |
200 |
Focale mm |
2000 |
2000 |
2000 |
2000 |
1950 |
Ostruzione |
0.34 |
0.34 |
0.36 |
0.36 |
0.36 (esclusi supporti) |
Montatura |
Equatoriale tedesca Celestron CG-5 |
Equatoriale a forcella |
Equatoriale a forcella |
Altazimutale a forcella |
Equatoriale tedesca Vixen GP |
Testa equatoriale |
Di serie |
Di serie |
Di serie |
Opzionale |
Di serie |
Supporto Materiale |
Treppiede alluminio |
Treppiede acciaio |
Treppiede acciaio |
Treppiede acciaio |
Treppiede alluminio |
Motore AR |
Di serie |
Di serie |
Di serie |
Di serie |
Opzionale |
Motore Decl. |
Di serie |
Opzionale |
Di serie |
Di serie |
Opzionale |
Possibilità computer |
Si,
Celestron AAM (passivo), Vixen
Skysensor 2000 (GOTO) |
Si, Celestron AAM (passivo) |
Si, Magellan I (passivo) |
Meade Autostar di serie (GOTO) |
Si, Vixen Stellar Guide (passivo), Skysensor 2000 (GOTO) |
Oculari |
SMA 25 |
PL 25 |
SP 26 |
SP 26 |
LV 20 |
Fotografia |
Diretto/proeiz. |
Diretto/proeiz. |
Diretto/proeiz. |
Diretto/proeiz. |
Diretto/proeiz. |
Cercatore |
6x30mm |
6x30mm |
8x50mm |
6x30mm |
7x50mm |
Peso Kg |
20 |
15 |
28 |
n.d. |
n.d. |
Prezzo Euro (4/02) |
2344 |
2050 |
2000 |
3187 |
2950 |