Test telescopio Konus Vista 80
INTRODUZIONE:
Sono da qualche anno sul
mercato ma stanno affermandosi solo adesso; sto parlando di quei piccoli
rifrattori a corta focale supertrasportabili che possono fotografare al fuoco
diretto e solitamente stanno comodamente di fianco ad uno strumento più grande
facendo le veci del cercatore “ingrassato” o dello strumento a largo campo.
La mia scelta è caduta sul
Konus Vista 80.
ASPETTO
ESTERNO:
Lo standard di realizzazione
di questo strumento non si discosta dalle altre produzioni made in China. La
costruzione è su livelli economici con parecchie parti in plastica (cella
portaobiettivo, attacco per treppiede); a salvare la situazione ci prova il
focheggiatore, ben realizzato, scorrevole e con tanto di vite di blocco e
filettatura per anelli T2, e il cercatore 6x30 con innesto rapido.
Il telescopio è verniciato
con il tipico arancione “di marca” Konus.
A corredo con lo strumento
vengono forniti: un prisma raddrizzatore a 45° e 2 oculari: un Ploessl 17
(davvero buono! leggi la prova) ed
un più modesto KE10.
OTTICA:
L’obiettivo del Vista è un
doppietto acromatico da 80mm di diametro e 400mm di focale. Quest’ottica mi è
parsa ben realizzata, specie il trattamento antiriflesso; purtroppo la cella è
interamente in plastica e sia i 3 distanziali inseriti tra le 2 lenti che le 3
viti di fissaggio al tubo non sono stati anneriti.
All’interno del tubo vi è
un diaframma a lama di rasoio.
Il focheggiatore è ben
realizzato; peccato solamente che la corsa sia insufficiente per effettuare la
focheggiatura senza diagonale.
Davvero molto incisa poi
l’ottica del cercatore; peccato che in questo caso si sia fatta economia di
vernice nera opacizzante (ce n’è ben poca all’interno del tubetto).
LA
PROVA SUL CAMPO
Le
osservazioni di prova si sono svolte in più serate
Difficile eseguire uno star
test in queste condizioni, vale a dire con un ingrandimento così basso;
d’altronde con una focale di soli 400mm per ottenere un ingrandimento degno di
nota ci vorrebbe un oculare da 3mm o giù di li (che chiaramente non posseggo).
Sfericità:
avvertibile
Cromatismo
evidente
Coma
visibile ai bordi
Astigmatismo
avvertibile
Tensionamenti non rilevati
Data la predisposizione ad
operare a basso ingrandimento le aberrazioni non disturbano un granchè; una
cosa che può dare fastidio (vista la vocazione fotografica dello strumento) è
una certa curvatura di campo che, unita ad altre aberrazioni, compromette il
rendimento ai bordi.
LUNA
Se siete dei patiti
dell’osservazione lunare è meglio lasciar perdere… Con la focale ridicola
del Vista non si ingrandisce l’immagine a livelli dignitosi e anche la qualità
ottica non è sufficiente per evidenziare i dettagli più fini. Al massimo
l’intero disco lunare inquadrato dal Vista potrebbe far incuriosire qualche
osservatore occasionale. Il cromatismo residuo “sparisce” con l’utilizzo
di un filtro giallo chiaro.
FONDO
CIELO
Qui il piccolo Konus inizia a fare la
voce grossa! Nelle osservazioni di oggetti estesi e di campi stellari ci regala
immagini mozzafiato, da fare impallidire strumenti che costano svariati milioni
che, anche se qualitativamente migliori, sono “rei” di possedere una lunga
focale e conseguentemente incapaci di oltrepassare il grado di campo effettivo
(salvo spese in oculari oltre la logica…).
Per il Vista invece ottenere
un campo di 3 (tre!!) gradi è un gioco da bambini! E’ sufficiente un normale
oculare da 25mm (16x) per sfondare anche questo muro, mentre con l’utilizzo di
qualche schema grandangolare (che però costa il doppio del telescopio…)
addirittura si dilaga nella fantascienza!!
Non occorre essere dei geni
per immaginare che la visione della Via Lattea in queste condizione fa quasi
rabbrividire, gli ammassi aperti più estesi fanno tenerezza; M44 (lo avete mai
osservato con un C8? Deprimente è dir poco…) sembra una nube di diamanti, le
Pleiadi fanno impressione e con M31 (sotto cieli bui però!!) si impartisce il
colpo del KO ad un potenziale sfidante.
Il Vista è insomma un mezzo
binocolo astronomico che permette di variare l’ingrandimento.
PIANETI
Le soddisfazioni sono assai
magre; se qualcuno conserva ancora un vecchio 60mm “made in Japan” (tipo il
Vision Venus per intenderci) potrebbe dare una gran paga al Vista, nonostante la
minore apertura.
Osservando Giove si
“staccano” a malapena le 2 bande equatoriali e con un po’ di fortuna si
intravedono anche 2 bande temperate; lo spettacolo maggiore lo danno i 4
satelliti galileiani “sempre“ tutti nel campo del Vista anche utilizzando un
SP6.4 (63x). Anche qui il cromatismo è avvertibile, meglio utilizzare un filtro
giallo chiaro.
Saturno risente meno
dell’aberrazione cromatica e i dettagli visibili sono gli stessi di un buon
60mm; anello, giochi d’ombra e spremendo l’occhio come un limone (!!!) anche
la banda equatoriale e qualche differenza cromatica sugli anelli.
Piacevole l’osservazione di
Venere in pieno giorno con un filtro rosso ma, a prescindere dalla fase, nessun
dettaglio è alla portata del Vista.
E’ evidente che il Konus
Vista 80 non è uno strumento per perfezionisti, i quali dovrebbero rivolgersi
ad altri costruttori (come Astro-Physics, Tele Vue, Pentax, Vixen) che hanno in
catalogo piccoli apocromatici realizzati a regola d’arte.
Tuttavia il Vista si aggiudica
la sfida contro strumenti di alta classe dal punto di vista economico essendo
venduto al prezzo di un ottimo oculare, può trovare comodamente posto al fianco
del vostro telescopio principale e/o essere utilizzato come strumento
ultra-trasportabile o come cannocchiale terrestre.
Strumento consigliato.
Dati
anagrafici
Costruttore:
Konus
Italia Group il modello in questione è costruito in
Cina.
Modello:
Vista 80
Prezzo:
L. 550000
Importatore per l’Italia:
Konus S.p.A. Settimo di P. (VR)
Diametro:
80 mm
Lunghezza focale:
400 (f/5)
Montatura:
no
Peso tubo ottico:
1.5 Kg
Pregi
Trasportabilità e leggerezza
Rapporto prezzo/prestazioni
Cercatore 6x30mm
Focheggiatore funzionale
Difetti
Assemblaggio economico
Aberrazione cromatica
avvertibile