TELESCOPI COMPUTERIZZATI, DAVVERO INDISPENSABILI? 


 

 


Come tutti avrete notato, nel corso del 2000 c’è stata una proliferazione di telescopi di fascia bassa dotati di computer di puntamento automatico; facciamo un po’ di pubblicità: 

Meade ha proposto tutta la sua serie economica (diametri da 60 a 127mm) in montatura altazimutale motorizzata con possibilità Autostar; Celestron ha risposto con una serie di NexStar con ottiche da 60, 80 e 114mm.

Antares poi, addirittura con “e-telescope”…(new economy o new astronomy?!?).

Le domande che si fanno tutti sono le seguenti: servono davvero?

E’ o non è una scelta logica computerizzare un 80 o un 100mm con tanto di database con 4000 e passa oggetti? Ma il limite non è l’ottica? Valgono il costo? 

Io risponderò in modo esplicito solo ad alcune di queste domande e magari in modo indiretto ad altre, concludendo con delle mie opinioni personali. 

Servono davvero? Beh il puntamento automatico il suo dovere lo fa! Se lo strumento è correttamente settato non c’è storia, cascasse il mondo ma l’oggetto ricercato si troverà nel campo del telescopio. Fa niente se l’inquinamento luminoso lo renderà inosservabile, ma c’è, dovrete accettarlo per fede (!!!)… 

Come se non bastasse anche le ottiche rappresentano un limite in quanto + della metà degli oggetti del database saranno al limite per il diametro dello strumento (che solitamente è un 114mm e anche meno), sempre se usato sotto un cielo buio. 

I prezzi? Sono giusti, finalmente l’elettronica a basso costo ha fatto il suo ingresso anche in astronomia (a quando un abbasamento delle camere CCD??). 

E ora le mie considerazioni. 

1 – Questi strumenti, per fascia “ottica”, appaiono indirizzati soprattutto per coloro che iniziano, che magari di astronomia e/o meccanica celeste conoscono poco o niente; io preferirei farmi le ossa su una piccola montatura equatoriale, magari anche instabile ma equatoriale. Imparerei in questo modo ad utilizzare e comprendere l’utilità dell’allineamento col Polo, le coordinate celesti, l’inseguimento, la consultazione di carte celesti e tante piccole malizie che rischiano di sparire, eclissate da un computer; è come se ai ragazzini delle elementari dessero una calcolatrice per evitare la “fatica” di imparare a contare! Ma allora la scuola a cosa servirebbe? 

2 – A farne le spese (e qui c’è motivo di arrabbiarsi!!) spesso è la montatura; queste altazimutali hanno dei serissimi limiti di puntamento in quanto, se si tenta di osservare oggetti in prossimità dello zenith, il tubo del telescopio urta sempre contro il treppiede e/o contro la montatura stessa! La cosa buffa è che il computer “non lo sa” (!!) e i motori continuano imperterriti a spingere…

Non è un limite da poco; capirei se non potessi osservare il Polo (come alcune montature equatoriali, esempio illustre: il 2.5m di Mt. Wilson) o l’orizzonte, ma lo zenith proprio NO!

E non è tutto; in alcuni casi si sono viste montature interamente in plastica (brrr! Che squallore!!). Certo che saranno leggere ma se si continua di questo passo non lamentiamoci se tra un anno o 2 ce le faranno di polistirolo! 

3 – Se si deciderà di avvicinarsi alla fotografia astronomica arriveranno altre brutte sorprese in quanto per fotografare a lunga posa serve necessariamente una montatura equatoriale; anche infatti se l’altazimutale computerizzata desse un inseguimento perfetto ci si imbatterebbe comunque nella rotazione del campo attorno all’asse ottico…

Gli strumenti + costosi (Meade LX200 e affini) ovviano all’inconveniente con la possibilità di trasformazione in equatoriale (installando il tutto su un equatorial wedge) o con speciali derotatori di campo che, oltre a essere particolarmente costosi, non sono disponibili per gli strumenti in esame. 

Giungendo al dunque trovo che il puntamento automatico sia veramente utile per strumenti di un certo livello in quanto essi possono essere utilizzati per programmi di ricerca anche impegnativi; sebbene con un allineamento polare perfetto, credo sia comunque difficile rintracciare una galassietta di magnitudine 15 con le sole coordinate, specie col campo esiguo di un CCD.

Inoltre può fare comodo durante qualche osservazione aperta al pubblico in quanto si abbatterebbero in modo significativo i tempi necessari alla ricerca degli oggetti da osservare. 

Morale: se dovete comprare un piccolo strumento e avete un budget che va un poco oltre la cifra richiesta per uno strumento entry-level, sarà bene investire il surplus in una montatura (equatoriale?!) più stabile e/o in oculari di buona qualità. Perlomeno io personalmente la vedo in questo modo.


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