INTRODUZIONE
Sky Watcher è un altro degli oramai innumerevoli marchi che commercializzano i telescopi prodotti in Cina dalla Synta.
Il modello testato è siglato MC127 EQ3.
ASPETTO ESTERNO
L’insieme ha un’estetica molto gradevole; convince la colorazione azzurra metallizzata del tubo, molto ben eseguita e priva di imperfezioni.
Il tubo ottico è interamente costruito in alluminio, l’unica parte in plastica è una sorta di “cover” posizionato sulla culatta.
Il tubo è vincolato alla montatura tramite una barra filettata che rispetta lo standard delle vecchie Vixen SP; è possibile quindi installare la coda di rondine Vixen per allargare la compatibilità del tubo ottico anche nei confronti delle diffusissime Vixen GP/GP-DX.
La montatura di serie – siglata EQ3 (e aggiungerei assolutamente identica alla Super Polar System della Konus) – è tutto sommato ben assemblata e piacevolmente surdimensionata in rapporto alle dimensioni di questo piccolo Mak; il tubo ottico infatti supera di pochissimo i 30cm di lunghezza.
Il treppiede è un modello diffusissimo negli strumenti di produzione cinese, la costruzione è dignitosa così come le possibilità di regolazione.
A corredo del telescopio viene fornito un cercatore tipo “star pointer”, un diagonale a specchio da 31,75mm, e 2 oculari “Super” da 10 e 25mm.
OTTICA
L’ottica dello Sky Watcher MC127 è del tipo Maksutov-Cassegrain da 5” (127mm) di diametro e 1500mm di focale (f/12).
Il menisco – il cui tipo di vetro ottico non viene dichiarato – appare ben trattato antiriflessi (si mostra con un vago colore rosa) e rispettando la configurazione Gregory supporta l’alluminatura della sua parte centrale, che funge da specchio secondario.
Questa soluzione consente di ottenere fattori di ostruzione relativamente ridotti; l’ostruzione centrale del MC127 misura 36mm circa (difficile fare una misura perfetta per via della rifrazione del menisco e per il terrore di “toccare” il menisco con i becchi del calibro!) per un fattore di ostruzione sul diametro pari a 0,28.
La messa a fuoco si basa sullo spostamento del primario, il quale scorre su un minuto paraluce centrale, opacizzato al suo interno mediante un simil-filettatura annerita.
Il menisco non è collimabile mentre il primario può essere collimato dall’utente agendo si 3 coppie di viti push-pull posizionate sulla culatta; l’esemplare in prova non ha richiesto alcun intervento di collimazione.
Il bocchettone sulla culatta è niente meno lo stesso degli Schmidt-Cassegrain americani e consente il montaggio e la compatibilità con innumerevoli accessori.
MONTATURA
Lo strumento è installato su una montatura equatoriale alla tedesca siglata EQ3; questo modello è utilizzato da molti altri marchi presenti sul nostro mercato.
La montatura appare piuttosto robusta, specie la testa con doppie viti di bloccaggio e regolazione fine di latitudine e azimuth.
L’asse polare cavo è predisposto per il cannocchiale polare.
Entrambi gli assi sono dotati di movimenti fini e possono essere motorizzati; modesti i cerchi graduati.
Durante l’uso la montatura si è rivelata stabilissima in quanto il carico nominale in gioco era monto ridotto; il tubo dello Sky Watcher MC127 pesa infatti meno di 4Kg in ordine di marcia (cioè con cercatore, diagonale e oculare) e c’è davvero da pensarci se immaginiamo che la stessa montatura viene offerta di serie per un “bestione” come l’Antares Callisto 120!. Il tempo di reazione è stato valutato inferiore 2 secondi ed è un ottimo valore.
LA PROVA IN SINTESI
Condizioni della serata:
Temperatura: +12°C
Vento: Leggera brezza
Seeing (Antoniadi): III
Trasparenza atmosferica: Ottima
Luna: Nuova
Star test
Aberrazione sferica Leggera
Aberrazione cromatica Assenti sia laterale che assiale
Coma Non rilavato
Tensioni Assenti
Astigmatismo Assente
Lo star test è stato eseguito osservando alcune stelle a 300x (oculare PL 5mm) e ha dimostrato che in linea di massima quest’ottica è scevra da aberrazioni importanti se si esclude una leggera aberrazione sferica; le immagini in intra ed extrafocale si sono mostrate differenti, secca l’immagine extrafocale, più fumosa e meno definita l’intrafocale.
All’atto pratico però la presenza di questa sfericità non ha penalizzato l’ottica in modo apprezzabile in quanto le immagini stellari erano molto gradevoli.
LA PROVA SUL CAMPO
Il comando di messa a fuoco è molto morbido ma il suo movimento non è così omogeneo come ci si aspetterebbe; è infatti un po’ “scattoso” e presenta un gioco di una decina di gradi. In compenso l’accoppiamento delle parti in scorrimento è stata ben studiata in quanto non è presente l’image-shift durante la messa a fuoco.
Come già scritto la montatura è piacevolmente sovradimensionata e i movimenti sono fluidi e rassicuranti; i comandi per i movimenti fini sono un po’ duri ma uniformi e probabilmente hanno bisogno di un po’ di “rodaggio” per rendere al meglio. Purtroppo sull’esemplare provato non era presente alcuna motorizzazione.
I primi oggetti ad essere stati osservati sono state le 2 nebulose planetarie M27 e M57, trovate con qualche difficoltà a causa dell’inefficienza dello star pointer, inservibile per chi come me è un po’ miope. Un qualsiasi cercatore ottico sarebbe stato migliore.
Entrambe le planetarie sono convincenti, contrastate quando basta e ragionevolmente migliori di come vengono mostrate in un Newton da 114mm. Per l’osservazione è stato usato l’oculare Super 10 (150x)
Sempre con lo stesso oculare sono poi passato all’osservazione di alcuni ammassi globulari: M13, M15, M2: tutti risolti nella parte periferica.
Non mi sono soffermato molto sulle stelle doppie: a parte una “panoramica” di Albireo (osservata più che altro per apprezzarne i colori) ho osservato solo Epsilon Lyrae e Delta Cygni, brillantemente sdoppiate.
L’appuntamento più significativo doveva essere l’osservazione di Saturno, essendo la Luna invisibile durante la serata di prova.
L’immagine di Saturno è stata molto convincente: visibili al primo colpo d’occhio la divisione di Cassini e i giochi d’ombra tra pianeta e anelli, con un po’ più di impegno si apprezza anche qualche lieve sfumatura, una banda sul globo e la SPR.
L’osservazione più redditizia è stata ottenuta con un oculare OR9 (166x) + filtro Sky Glow Baader; tuttavia anche l’immagine a 230x offerta da un SP6.4 meritava di essere osservata.
Doveroso il paragone con gli altri 2 “centoventicinque” sul mercato; questo Mak mi sembra a pari livello con il Celestron C5, il campo corretto è molto simile così come le doti di contrasto. Saturno presenta una leggerissima luce diffusa proprio come nello SC Celestron. L’ETX Meade è più prestante; l’immagine di Saturno osservata durante un test nel 2000 era degna di un ottimo rifrattore di apertura di poco inferiore e il fondo cielo nel Mak americano era inoltre più buio.
Volendo proprio confrontarli, il termine di paragone per il MC127 sarebbe proprio il C5, le 2 ottiche sono molto simili per versatilità di utilizzo, anche se nella fotografia (per via di un piccolo dettaglio che analizzeremo più avanti) prevarrebbe l’SC. L’ETX125 ha un’ottica superiore, più incisa rispetto agli altri 2 ma è anche più estremo coi suoi 2 metri di focale; è quindi una “chicca” per gli appassionati dell’alta risoluzione che vogliono a tutti i costi uno strumento agile.
Il possessore dello strumento mi ha fatto pervenire un “test campo illuminato”, ottenuto installando un corpo reflex al fuoco diretto (operazione facilissima visto che il visual back ha una filettatura T2 al suo esterno) e puntando sul cielo diurno.
Gli angoli del formato 24x36 sono fortemente vignettati. Probabilmente la causa di ciò è da cercarsi nel progetto dell’ottica, mirato ad ottenere un’ostruzione minore possibile; non è da escludere che l’adozione di un paraluce sul secondario avrebbe permesso ai progettisti l’uso di un paraluce interno (quello di scorrimento del primario, per intenderci) di diametro maggiore, limitando questo inconveniente.
CONCLUSIONI
Lo Sky Watcher MC127 si è rivelato un buon telescopio, molto equilibrato nelle prestazioni sia ottiche che meccaniche al punto che, se all’utente finale non interessasse la disponibilità di puntamento automatico, si inserisce senza timori reverenziali tra i 2 storici contendenti della categoria dei catadiottrici da 5”: il Meade ETX125 e il Celestron Nexstar 5.
Il costo, 670 Euro, è pesantemente a favore di questo Mak cinese, anche se dovessimo già mettere in preventivo l’acquisto della motorizzazione di entrambi gli assi e di qualche oculare.
Il telescopio MC127 è commercializzato anche nella versione Spotting scope.
Marca/Modello |
Celestron Nexstar 5i |
Meade ETX125EC |
Sky Watcher MC127 EQ3 |
Costruzione |
USA |
USA |
PRC |
Schema ottico |
Schmidt-Cassegrain |
Maksutov-Cassegrain |
Maksutov-Cassegrain |
Diametro |
127 |
127 |
127 |
Lunghezza focale |
1250 |
1900 |
1500 |
Ostruzione |
0.40 |
0.30 |
0.28 |
Montatura |
Altazimutale (*) a sbalzo |
Altazimutale (*) a forcella |
Equatoriale tedesca |
Motorizzazione |
Di serie su entrambi gli assi |
Di serie su entrambi gli assi |
Opzionale su entrambi gli assi |
Cannocchiale polare |
NA |
NA |
Opzionale |
Treppiede |
Opzionale |
Opzionale |
Alluminio |
Cercatore |
Star Pointer |
9x25mm |
Star Pointer |
Oculari in dotazione |
PL25 |
SP26 |
S10, S25 |
Diagonale |
Di serie |
Di serie |
Di serie |
Altri accessori |
Visual back |
- |
Visual back |
Possibilità computer GOTO |
Nexstar, di serie |
Autostar, opzionale |
NA |
Peso Kg |
8 (senza treppiede) |
9 (senza treppiede) |
ND |
Prezzo Euro(11/2002) |
1850 |
1735 |
670 |
(*) Se equipaggiati con la testa equatoriale possono funzionare in equatoriale