Non tutte le ciambelle riescono col buco

 

(Storia di un’ordinaria fregatura)


 

 

2 righe di introduzione

 

Ora come ora sarete in tanti a conoscermi ma in pochi sanno che in questi ultimi tempi io ho sofferto uno dei mali del ventunesimo secolo: la disoccupazione. Già, il dottor “pallone gonfiato” che nel 1999 acquisì l’azienda dove lavoravo l’ha condotta alla rovina nel corso del 2003: la ditta è stata dapprima dichiarata insolvente e successivamente commissariata. I lavoratori? A casa, che domande!

 

Spunta una stella…

 

Premessa: Per ovvie ragioni è impossibile l'utilizzo sia del vero nome della ditta che degli autori della vicenda; i nomi utilizzati per persone e cose sono di pura fantasia, non mi assumo alcuna responsabilità in caso di omonimia in quanto la scelta del tutto è stata puramente casuale.

 

Una stella? No, una costellazione… Verso la fine del 2003 leggo con interesse l’annuncio di una offerta di lavoro da parte di un noto importatore di materiale astronomico, niente meno che la Cygnus S.p.A, importatore ufficiale per l’Italia dei marchi Black Sky e Kanazawa Optics; ovviamente ne faccio tesoro, vista la situazione in cui versiamo, e invio al più presto un curriculum vitae.

Nel frattempo la mia ditta chiude, io sono a casa in cassa a 0 ore e inizio a vivere il dramma della disoccupazione; a chiunque rivolga la mia richiesta di lavoro sento la solita risposta: “C’è crisi”. E vabbè e allora se c’è crisi facciamo morire la gente di fame? Fatemi capire…

Fintanto che in un’afosa giornata di Luglio ricevo una telefonata:

 

“Buongiorno, il signor Roberto Porta?”

“Si, sono io”

“Siamo la Cygnus S.p.A., lei tempo fa’ ci ha inviato un suo curriculum, è ancora interessato ad una nostra offerta di lavoro?”

“Certo che si!”

“Sarebbe disponibile per un colloquio?”

“Si, mi dica quando che prendo nota”

“Giovedì alle 14.00 le può andare bene?”

“Senz’altro”

“Sa dove siamo?”

“Si, conosco quelle parti, via Carlo Cotica 664 (di fianco al f.c. degli UTEZ, N.d.A.) a Milano, giusto?”

“Esattamente… Ci si vede Giovedì, chieda del sig. Verdi, arrivederci”

“Certamente, saluti”

 

Il cielo con un dito

 

In poco più di 40 minuti copro la distanza che mi separa dalla Cygnus, le tangenziali di Milano scorrono sotto i miei "pesanti haccapì" (per dirla come il Liga in "Sogni di rock'n'roll", concedetemela dai! :-)  ); faccio un po’ di casino visto che via Cotica è un senso unico e così da via Schwantz non posso accederci e sono costretto a fare in giro da via Rainey e via Mamola, posteggio l’auto e raggiungo la ditta in pochi secondi.

Dopo aver suonato al citofono una gentile signorina mi fa accomodare in una saletta dicendomi che a brevissimo tempo il sig. Verdi mi avrebbe raggiunto.

Ha inizio il colloquio, Mario Verdi è un ragazzo all’apparenza appena più giovane di me ed è colui che svolge il lavoro che dovrò fare io: lui infatti è dimissionario.

Mi spiega tutto per filo e per segno, io annuisco e mi rendo conto che so fare nel migliore dei modi tutto ciò che mi chiede (credetemi,  non capita spesso!).

Per lui il colloquio è terminato e per quanto gli riguarda l’esito è più che positivo, manca un altro colloquio col direttore del personale, la sig. ra Barbara Rossi che in pochi minuti ci raggiunge.

Poco più tardi è il turno di un’altra persona, Giorgio Neri che per Cygnus fa il consulente tecnico che tra l’altro conosco di persona e si completa il colloquio anche sotto questo punto di vista. Oramai si dialoga con spensieratezza, quasi come in famiglia, tant’è che la sig. ra Rossi si lascia sfuggire “Lei sarebbe disposto a sostituire il suo Meade con un nostro Black Sky?” “Certamente” rispondo io, “ovvio che i tempi di reazione saranno un po’ lunghi, vendere un 10” non è facilissimo”. Frase appoggiata da tutti i presenti.

Dopo una breve visita a tutta la ditta si stringono alcuni accordi verbali sigillati da strette di mano: “Lei è disponibile subito o ha qualche problema?” mi chiede la direttrice. “Sono disponibile subito, mi serve solo il tempo di contattare il commissario straordinario per la rassegna delle dimissioni, un lavoro da meno di mezza giornata” rispondo io.

“Ah bene perché a noi il tecnico serve subito” ribatte lei. “La chiameremo noi Lunedì, al massimo Martedì per fissare il colloquio definitivo con il titolare, il sig. Bianchi”. “Perfetto, aspetterò la vostra telefonata” rispondo io.

 

Trascorro un ottimo week end, con gli incubi della disoccupazione ormai alle spalle; sono all’alba di una nuova vita e per quello che mi riguarda, dopo tutto ciò che ho passato credo di meritarmelo.

 

Guai in vista (ossia Verba volant…)

 

Il fantomatico Lunedì trascorre senza eventi e allo stesso modo anche il successivo Martedì. Il morale è sceso sotto terra ma mi chiedo in continuazione “Cosa sarà mai successo? Come può una persona che rappresenta una ditta essere così superficiale sulla parola data?"

Scrivo una e-mail al consulente tecnico con l’intento di saperne qualcosa in più, chessò magari Bianchi è temporaneamente fuori sede e pertanto l’assunzione è rinviata.

Non ce la faccio più, l’attesa è snervante e come se non bastasse mica si parla di noccioline! E’ in gioco il mio presente e il mio futuro.

Prendo il telefono e chiamo, qualcosa dovranno pur dirmi.

 

“Cygnus buongiorno…”

“Buongiorno sono Roberto Porta, posso parlare con la sig. ra Rossi?”

“Si sono io, mi dica tutto”

“Beh io sono stato li da voi per un colloquio di assunzione, aspettavo una Vostra telefonata di conferma per Martedì scorso che però non è mai arrivata, c’è qualche problema?

“No è che stiamo semplicemente selezionando anche altri canditati ma non si preoccupi, la chiamiamo noi”

E senza darmi il tempo per replicare (e neanche di respirare…) saluta e riattacca.

 

Altri candidati! E da dove cazzo sono usciti? Ma se ero matematicamente preso, mancava solo la firma!?!

 

La sera leggo anche la posta elettronica dove vi è la risposta di Giorgio Neri, il consulente, in pratica la stessa della direttrice “Guarda, so che stanno vedendo altri candidati. Per quanto mi riguarda il mio giudizio verso di te è stato più che positivo”.

 

L’epilogo

 

Come è andata a finire? Eccovi accontentati:

La sig. ra Rossi mi fa chiamare da una sua collega (la coscienza batte cassa, eh?) che gentilmente mi spiega che è stato assunto un altro candidato concludendo il discorso che la mia candidatura potrà essere presa in considerazione per un prossimo futuro... Le rispondo di non contarci vista la loro esemplare trasparenza dimostratami.

 

Per carità io non discuto che una ditta ha tutto il diritto di selezionare più candidati per un posto di lavoro ma il tutto si deve - o perlomeno si dovrebbe - svolgere con correttezza e non facendo il doppio gioco come ha fatto Cygnus, dicendomi "sei praticamente preso" quando invece non è così.

 

Detto questo mi permetto di estendere un prontuario:

 

1 – chi dice una cosa e ne pensa un’altra = persona poco seria

2 – chi dice una cosa e ne fa un’altra = persona scorretta

3 – persona scorretta = persona nociva

4 – persona nociva = persona da evitare come la peste

5 – chi illude il prossimo = persona stronza

6 – chi illude il prossimo riguardo una faccenda molto seria = gran bastardo...

 

Pertanto, il mio telescopio rimane il mio fedelissimo Meade che MAI sostituirò con un qualcosa importato dalla Cygnus S.p.A.

Anzi, in questa sede scrivo che piuttosto di comprare un loro telescopio giuro che mi cagherò in mano!

C’era bisogno di scriverlo? Ma certo perché Verba volant, Scripta manent! Ricordatelo sempre! Diffidate da certi cialtroni.

 


 

p.s.1: Non sono più disoccupato, sono tornato in affari e presto tornerò ad essere il Photallica che tutti conoscete.

 

p.s.2: A questo punto mi chiedo se sia da considerarsi affidabile e veritiera l'asfissiante pubblicità che la Cygnus fa su ogni rivista del settore, vista la considerazione che hanno nei confronti del loro prossimo (nonchè potenziale cliente).

 


 

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