Test oculare

Tele Vue Panoptic22     

INTRODUZIONE:

Gli oculari Tele Vue Panoptic sono oculari supergrandangolari di alta classe, costruito da uno dei più quotati costruttori americani; i Panoptic hanna fatto il loro primo ingresso in Italia nel 1990 conqustandosi immediatamente il mercato di nicchia dei super wide.

I Tele Vue Panoptic sono disponibili nelle seguenti focali: 15, 19, 22, 27, 35mm; il modello testato è il 22mm.

ASPETTO ESTERNO:

E' sufficiente anche il primo colpo d'occhio per percepire le finezze costruttive di questo oculare. Il corpo è in alluminio ricavato dal pieno e molto ben verniciato, su di esso è presente una ghiera antiscivolo ben dimensionata, oltre che ad un'ottima conchiglia oculare ripieghevole. La cosa che più colpisce è però il fatto che l'oculare ha il barilotto da 2" e viene fornito con uno speciale adattatore da 31.75mm per poter essere utilizzato sulla maggior parte dei fuocheggiatori; curiosamente però Tele Vue consiglia proprio di usare l'oculare con questa configurazione!

L'adattatore presenta una cava per poter accedere alla vite di blocco presente sul fuocheggiatore/diagonale del telescopio.

L'OTTICA:

Gli schemi ottici degli oculari Tele Vue Panoptic differiscono da focale a focale ma non nel numero delle lenti, sempre 7.

Il costruttore dichiara un campo apparente di 68° e un'estrazione pupillare di 11mm.

Tutti gli elementi sono trattati antiriflesso (Multi Coated).

IL TEST

Utilizzato col mio Schmidt-Cassegrain da 2 metri di focale, l'oculare in questione fornisce un ingrandimento pari a 90x (che diventano un centinaio se si utilizza un diagonale); il suo uso quindi si addice per osservazioni a campo relativamente ampio (poco meno di 1 grado) che consente una buona osservazione di ammassi stellari, nebulose e oggetti deep-sky in genere.  

Inevitabile un confronto con il Vixen LVW22 in mio possesso in quanto gli oculare appartengono alla medesima categoria.

Osservando la Luna: si apprezza il notevole campo abbracciato (tale da contenere con buon margine tutto il satellite) unito ad un ingrandimento tutt’altro che limitato; l’immagine è molto suggestiva e la qualità dei bordi è superiore seppur di poco a quella del Vixen.

Anche gli oculare della serie Panoptic sono generalmente ottimizzati per strumenti a campo piano (come i rifrattori apocromatici con spianatore di campo) e di conseguenza il campo “tondeggiante” di parecchi catadiottrici potrebbe esaltare qualche aberrazione al bordo; nel caso del Panoptic 22 però il particolare è però di ben poco conto.

Il controllo dei riflessi interni e dei flares è migliore nel Tele Vue che non nel Vixen, anzi direi proprio che l'oculare americano si colloca a livelli di eccellenza, addirittura improbabili per un oculare con una tale complessità ottica.

Anche il Panoptic richiede l'uso di filtri dell'ultima generazione.

Abbiamo testato entrambi gli oculari con un rifrattore Pentax 75 SDHF, sulla Luna e su alcuni oggetti estesi del fondo cielo.

La Luna, molto piccola, non ha rappresentato un oggetto da selezione. Discorso assai differente per le Pleiadi e per il doppio ammasso del Perseo; in entrambi gli oculari la puntiformità delle stelle al centro e il contrasto erano ai massimi livelli ma analizzando il bordo il Panoptic er leggermente inferiore al Vixen, che mostrava stelle puntiformi anche a ridosso del bordo stesso. Evidentemente l'uso con un rifrattore dotato di uno spianatore di campo molto efficiente come quello del piccolo apocromatico Pentax si accorda meglio con l'oculare nipponico; si tratta comunque di un dettaglio da "pignoli".

Il campo coperto mi è sembrato il medesimo per entrambi i pezzi, nonostante i 3° dichiarati in più a favore del panoptic; è probabile che l'allontanamento introdotto dall'adattatore lo abbia penalizzato sotto questo aspetto.

CONCLUSIONI

Il Panoptic 22mm è un oculare da sogno con difetti trascurabili e punti di forza da riferimento, qualsiasi sia il vostro telescopio. Altamente consigliato.

Peccato per il prezzo: 1.020.000 Lire...

La carta di identità:

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