Test Barlow

Meade 140 Apo 2x

 

 

INTRODUZIONE:

La Barlow Apo 2x serie 4000 è il modello di punta della produzione Meade.

Ho avuto l’opportunità testarne una.

 

ASPETTO ESTERNO:

Questa Meade è caratterizzata da un lungo barilotto (privo di scanalatura di sicurezza), che potrebbe creare qualche problema se inserito in un diagonale a specchio da 31,75mm; lo chassis portaoculare è il alluminio anodizzato nero con una singola vite di blocco per l’oculare.

 

L'OTTICA:

La Meade 140 Apo usa uno schema a 3 lenti in 2 gruppi; la terza lente è spaziata in aria; l’opacizzazione interna è ben curata. La Casa dichiara il trattamento Blackened sui fianchi delle lenti e antiriflesso multi-coated.

L’apertura libera è pari a 27 mm.

Il valore di moltiplicazione e pari a 2x.

 

IL TEST

La Barlow in prova è stata utilizzata sul mio strumento, un Meade Schmidt-Cassegrain da 10” f/6.3.

Nonostante la profondità del barilotto, la 140 può essere infilata nel diagonale da 2” senza pericolose interferenze.

Certo sono pignolerie, per il fatto che se si usa una Barlow di una certa levatura è per osservare ad alta risoluzione, un campo che solitamente mal si lega con la presenza di diagonali…

 

Test acromaticità

Sono state osservate alcune stelle molto luminose (il Triangolo estivo è ben visibile in questo periodo).

Ho accoppiato alla Barlow solo oculari semplici come ottica; il PL17, SP12.4, OR9 e SP6.4.

In nessuno di questi casi ho osservato la presenza di colori spuri o dominanti in posizione intra ed extrafocale.

La Meade 140 è dunque realmente apocromatica.

Con la Barlow Intes 2.4x in mio possesso è appena visibile un leggerissimo alone viola.

 

Test di risoluzione

E’ stata selezionata una stella doppia: zeta Bootis, separazione angolare pari a 0,8” per cui non lontana dal limite per un catadiottrico da 250mm pesantemente ostruito come il mio.

I dischi erano quasi a contatto con anelli di diffrazione ben distinti e sostanzialmente la combinazione OR9+Barlow dava risultati equivalenti a ciò che forniva un PL5.

Ho poi condotto un test “limite” osservando minuscole stelle ad elevato ingrandimento (la Barlow+oculare SP6.4 dava 562x), la figura di Airy era tutto sommato gradevole, anche se gli effetti della turbolenza a oltre 500x sono prevedibili.

Il test è stato ripetuto su alcune stelle periferiche dell’ammasso M5 con esito positivo.

Le stesse immagini stellari con la Barlow Intes (acromatica) sono più evanescenti e poco definite.

Ad ingrandimenti più bassi le 2 Barlow sono pressoché equivalenti.

L’unico pianeta visibile in questo periodo è Venere, peraltro non molto alto sull’orizzonte.

Ho osservato Venere in più occasioni e anche in questo caso non ho riscontrato differenze apprezzabili tra le immagini fornite da un oculare “corto” e le stesse fornite da oculare+Barlow ad ingrandimenti simili; se si osserva prima del tramonto del Sole la turbolenza è accettabile e le immagini della falce erano gradevole anche a 300x

Presente in tutti i casi del cromatismo “atmosferico”.

La Luna è stata osservata una sola volta ma in modo soddisfacente; qui la Barlow Apo ha fatto veramente la differenza in quanto – data la corta focale del mio strumento – non sono in grado di ottenere più di 350x mentre la serata permetteva ben altre potenze.

Molte formazioni di spicco (tra cui il gruppo di domi vicino Hortensius) a 562x erano impressionanti, ben dettagliate, luminose e con contrasto ancora accettabile; le stesse immagini ottenute con la Barlow acromatica erano più confuse e meno soddisfacenti.

 

 

Test contenimento riflessi

In questo test la Luna non perdona, se si inquadra la Luna e si tiene il terminatore a metà del campo si nota come la sua luce va ad illuminare il bordo buio. La Barlow Meade ha incassato bene il colpo, le pareti assorbono molto bene la luce indesiderata pur non raggiungendo la lode, che sarebbe stata ottenuta magari con l’inserimento di qualche diaframma.

Per a cronaca: diverse Barlow usate in precedenza non hanno superato questo test.

Nell’osservazione pratica non noto particolari effetti negativi; cambiando più oculari si scopre che solo l’SP12.4 innesca un riflesso sgradevole che occupa gran parte del campo. Nessun problema con altri oculari nell’osservazione lunare.

 

CONCLUSIONI

La Barlow Meade 140 è molto valida e senza ombra di dubbio vale quello che costa (158 Euro).

La dicitura “APO” non è stata messa per caso e la differenza nei confronti di una acromatica (seppure di buona qualità) è avvertibile un po’ in tutte le situazioni. Altamente consigliata, sempre se la focale del vostro strumento non sia già più che sufficiente.

Sarebbe interessante un confronto con la “top Barlow” prodotta dal rivale di sempre (Celestron Ultima 2x Apo).

 

La carta di identità:

 

Modello

140 Apo 2x Telenegative Amplifier

Produttore

Meade Instruments Corp. Irvine CA USA

Costruzione

Giappone

Importatore

Focas f.lli Taddei, Firenze

Prezzo

158 Euro (7-02)

Diametro innesto

31,75

Elementi

3

Trattamento

Multi coated

Blackened

Si

Scanalatura di sicurezza

No

 


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